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CASADIRITTO è stata ricevuta in audizione dalla Commissione Difesa della Camera PDF Stampa E-mail
COMUNICATO
ALLOGGI DIFESA
AUDIZIONE CASADIRITTO COMMISSIONE DIFESA

Il giorno 19 febbraio u.s. si è svolta presso la Camera dei Deputati IV Commissione Permanente Difesa , l'attesa audizione del Comitato CASADIRITTO.
La delegazione era composta da Coordinatore Nazionale Sergio Boncioli, da Livio Correani, Vincenzo Casaburri,Vincenzo Marruccelli e Claudio Monosilio.
L'audizione era stata convocata dal Presidente della Commissione Difesa nell'ambito della discussione congiunta delle Risoluzioni 7-00049 Villecco Calipari, 7- 00092 Ascierto e /-00098 Fava inerente l'alienazione degli alloggi del Ministero della Difesa. Precedentemente era stata svolta l'audizione del Direttore Generale dei Lavori e del Demanio del Ministero della Difesa (Genio Difesa) Gen. Ivan Felice Resce.
Dopo una breve introduzione di Sergio Boncioli, lo stesso ha risposto a domande del Presidente e dei membri della Commissione.
Particolare risalto è stato dato all'importanza che assumono le Risoluzioni in discussione per:
•la natura pluriennale di alienazione del patrimonio abitativo;
•la garanzia della permanenza negli alloggi dei conduttori con basso reddito;
•non intraprendere azioni di recupero forzoso fino al completamento del programma;
•blocco degli sfratti all'uscita del Regolamento.
La discussione ha interessato tutti gli aspetti che riguardano questi argomenti, che come noto sono in diretta relazione con i contenuti e le volontà che saranno poi espresse nella bozza di Decreto che dovrà affrontare il parere della Commissione Difesa.
Il carattere positivo dell'audizione va comunque riconosciuto per il clima di interesse manifestato dal Presidente e dai membri della Commissione nell'acquisire informazioni e notizie.
Il Comitato CASADIRITTO ritiene che l'audizione abbia fornito importanti elementi di novità alla Commissione che gli potranno tornare utile nel momento delle decisioni.
Al termine dell'audizione il Comitato CASADIRITTO ha ringraziato la Presidenza ed i componenti della Commissione auspicando ulteriori occasioni di audizione in sede di parere sul Regolamento la cui bozza approderà a breve in Parlamento.
In questo momento di decisioni che, comunque vada, incideranno profondamente sulle nostre famiglie, sia l'euforia sarebbe fuori luogo sia l'abbattimento sarebbe controproducente o sterile.
Crediamo invece che la consapevolezza di conoscere anticipatamente sia le difficoltà enormi sia i piccoli passi in avanti, sia il comportamento migliore da adottare.
Questo però impegna le migliaia di famiglie che ci seguono, seppure con minore o maggiore partecipazione , a coinvolgersi maggiormente e a metterci come si suol dire "la faccia".
Ripetiamo LE DIFFICOLTA' SONO ENORMI sottovalutarle con indifferenza può essere imperdonabile.

Roma 20 febbraio 2009

Sergio Boncioli
Coordinatore Nazionale
CASADIRITTO

La Segreteria:

Sergio Boncioli, Vincenzo Casaburri, Enrico Belli, Antonio Carangelo, Aniello Formisano, Benedetto Franchitto, Luigi Di Bartolomeo

Di seguito riportiamo il testo della seduta della Commissione Difesa nella quale è stata decisa l'audizione di CASADIRITTO utile anche per conoscere le varie posizioni delle forze politiche:

CAMERA DEI DEPUTATI
IV Commissione
Resoconto di mercoledì 11 febbraio 2009

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.15 alle 14.20.
RISOLUZIONI
Mercoledì 11 febbraio 2009. - Presidenza del vicepresidente Ettore PIROVANO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.
La seduta comincia alle 14.30.
7-00049 Villecco Calipari: sull'alienazione degli alloggi del Ministero della difesa.
7-00092 Ascierto: sull'alienazione degli alloggi del Ministero della difesa.
7-00098 Fava: sull'alienazione degli alloggi del Ministero della difesa.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).
La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in oggetto, rinviata nella seduta del 3 febbraio 2009.
Ettore PIROVANO, presidente, ricorda che nella precedente seduta si è svolta la sola illustrazione delle risoluzioni a prima firma Villecco Calipari e Ascierto. Invita pertanto l'onorevole Gidoni, cofirmatario della risoluzione n. 7-00098 Fava, ad illustrarla. Successivamente, il Governo ed i colleghi potranno intervenire nella discussione, anche al fine di avanzare proposte di riformulazione o emendamenti. Avverte altresì il rappresentante del Governo che al termine della discussione ha comunque facoltà, oltre che di esprimere parere contrario sui testi, di chiedere la remissione in Assemblea ai sensi dell'articolo 117, comma 3 del Regolamento.
Franco GIDONI (LNP) illustra la risoluzione n. 7-00098, di cui il collega Fava è primo firmatario, con particolare attenzione agli impegni in essa indicati. Sottolinea che i primi due punti dell'impegno al Governo perseguono finalità di carattere ricognitivo rispetto a quanto finora avvenuto in tema di dismissioni e sullo stato di avanzamento dei programmi di alienazione, permuta, ristrutturazione e acquisto. Per quanto attiene al terzo punto degli impegni, segnala che esso raccoglie le segnalazioni provenienti soprattutto dai comuni circa gli immobili di proprietà del Ministero della difesa che potrebbero essere utili per gli enti locali. Per tali ragioni la risoluzione auspica un ripensamento del generico divieto di trasferimenti a titolo gratuito o agevolati alle autonomie locali ed una riconsiderazione della disciplina in base delle diverse tipologie di immobili.
Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA osserva che le risoluzioni a prima firma Villecco Calipari e Ascierto presentano tra di loro alcune analogie, mentre la risoluzione a prima firma Fava, pur trattando la stessa tematica, relativamente agli impegni richiesti contiene profili di diversità.
Rileva che le analogie che si possono individuare nei primi due atti di indirizzo citati riguardano, sostanzialmente: la predisposizione di un programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio; l'adozione di un regolamento di attuazione per la realizzazione di tale programma; la permanenza negli alloggi dei conduttori con basso reddito. Gli elementi di diversità riguardano tre punti presenti nella risoluzione sola n. 7-00092 Ascierto: il primo concerne l'impegno di attenersi alla previsione di cui al comma 628, lettera a), numero 1) della citata legge n. 244 del 2007; il secondo concerne la proposta di un impegno per il Governo di sottoporre al parere della Commissione, unitamente all'emanando regolamento, anche l'elenco degli alloggi alienabili, tenendo conto dei 4.493 alloggi individuati con decreto ministeriale del 2 marzo 2006; il terzo riguarda, invece, il fermo delle azioni di recupero forzoso fino al completamento del programma pluriennale del patrimonio abitativo.
Un ulteriore punto che differenzia le due risoluzioni è la proposta di un impegno, contenuta solo nella risoluzione n. 7-00049 dell'onorevole Villecco Calipari, sulla realizzazione di unità abitative da assegnare al personale volontario.
Fatta questa necessaria premessa, ritiene che l'analisi delle prime due risoluzioni possa opportunamente partire dalle predette analogie dei contenuti, per passare successivamente all'approfondimento dei punti di diversità.
Il primo aspetto a «fattor comune» riguarda la predisposizione, prevista dall'articolo 2, comma 627, della legge finanziaria per il 2008, da parte del Ministero della difesa di un programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio, di cui all'articolo 5, primo comma, della legge 18 agosto 1978, n. 497. Gli alloggi di servizio realizzati in applicazione del citato programma infrastrutturale sono considerati - ai sensi del summenzionato articolo 5 e dell'articolo. 2 del decreto del Presidente della Repubblica 15 aprile 2005, n. 170, recante il Regolamento per la disciplina delle attività del Genio Militare - infrastrutture militari se realizzati su aree ubicate all'interno di basi, impianti, installazioni militari o posti al loro diretto e funzionale servizio. Le modalità di realizzazione di tale programma vengono disciplinate dalle successive disposizioni della legge finanziaria del 2008 recate dall'articolo 2, commi dal 628 al 631.
In tale contesto, si inserisce il secondo punto in comune dei due atti di indirizzo. Infatti, ai sensi del comma 629 dello stesso articolo, la realizzazione del programma infrastrutturale deve essere disciplinata con apposito regolamento di attuazione, da adottare ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400. Il Ministero della difesa ha approntato lo schema di regolamento, sul quale è stato richiesto il parere del COCER e l'ausilio delle organizzazioni sindacali, per il successivo invio al Consiglio di Stato e alle Commissioni parlamentari, previsto dalla legge. In particolare, detto schema di regolamento - al fine di assicurare la mobilità del personale militare e civile e di soddisfare le esigenze alloggiative di tale personale, finalizzate all'operatività dello strumento militare, derivanti dal nuovo modello organizzativo delle Forze Armate - si propone di disciplinare: i procedimenti e le funzioni amministrative relativi all'attivazione del programma pluriennale, previsto dal citato articolo 2, comma 627, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio del Ministero della difesa; la costruzione degli alloggi di servizio mediante concessione di lavori pubblici, anche tramite procedure di project financing, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163; l'alienazione della proprietà, dell'usufrutto e della nuda proprietà di alloggi di servizio del Ministero della difesa non più funzionali alle esigenze istituzionali, in applicazione dell'articolo 2, comma 628, lettera b) della legge n. 244 del 2007.
Nello specifico, al fine di realizzare nuovi alloggi di servizio o procedere all'acquisizione degli stessi o alla ristrutturazione degli alloggi esistenti, il Dicastero della difesa può provvedere mediante:specifiche assegnazioni sui pertinenti capitoli di bilancio; gli introiti derivanti dalla vendita degli alloggi militari ritenuti non più funzionali; lo strumento della concessione e del project financing previsti dalla normativa sui lavori pubblici; appalti di lavori pubblici; accordi di programma da stipulare con le regioni, le province e i comuni in cui insistono le opere da realizzare. È prevista, infine, la realizzazione di alloggi da assegnare con possibilità di opzione di acquisto mediante riscatto, anche al fine di contemperare le esigenze di operatività con quelle alloggiative.
Sottolinea quindi che il terzo elemento che accomuna le prime due risoluzioni è quello relativo alla permanenza negli alloggi dei conduttori a basso reddito. A tal riguardo, è stata considerata una differenziazione in funzione dei valori reddituali indicati nel decreto annuale del Ministro della difesa e nella legge sulla cartolarizzazione, ovvero il decreto-legge n. 351 del 2001 convertito dalla legge n. 401 del 2001, al fine di individuare due limiti temporali di permanenza per gli utenti degli alloggi che rientrano in tali condizioni. Ciò in quanto, l'eventuale assenza di qualsiasi limite temporale, non consentirebbe al Ministero della difesa di dare attuazione alla citata legge finanziaria per il 2008 sull'alienazione degli alloggi militari, per la possibile coesistenza, nel medesimo stabile da alienare, di utenti a reddito normale ed utenti a basso reddito. Infatti, la permanenza a tempo indeterminato anche di un solo utente a basso reddito, renderebbe pressoché impossibile la vendita dell'intero stabile.
È il caso di evidenziare, poi, che la tutela delle «categorie protette» è comunque assicurata dalle norme che prevedono la riduzione del 25 per cento del prezzo di vendita dell'immobile, ove il conduttore intenda esercitare il diritto di prelazione. Si assicura, comunque, che la Difesa intende garantire la permanenza negli alloggi dei conduttori delle unità immobiliari, con basso reddito familiare, sia attraverso la stipula di un contratto di locazione, sia attraverso il cosiddetto acquisto agevolato dell'usufrutto, determinato in base al canone di conduzione ed all'aspettativa di vita dei conduttori acquirenti.
Passando ad analizzare gli elementi di diversità che caratterizzano gli atti oggi in discussione, osserva che la risoluzione n. 7-00049 Villecco Calipari, con riferimento all'impegno alla disponibilità di risorse finanziarie importanti, da investire in unità abitative da assegnare al personale volontario, riferisce che è in corso di verifica lo schema di programma per la realizzazione di un congruo numero di alloggi sul territorio nazionale destinati, nello specifico, al suddetto personale. Con riferimento, invece, agli altri impegni, osserva che il programma di vendita degli alloggi della Difesa, fermo restando il limite minimo delle tremila unità stabilito dalla legge n. 244 del 2007, è condizionato all'esistenza di alloggi non più funzionali. In altri termini, l'individuazione, in futuro, di eventuali ulteriori elenchi di immobili di possibile dismissione è possibile, ma dovrà tener conto della verifica della rispondenza degli stessi alle esigenze funzionali delle singole Forze Armate, nella loro evoluzione temporale ed areale.
Avuto riguardo, inoltre, all'ultimo impegno formulato nell'atto di indirizzo, rappresenta che, in attuazione del citato comma 627, è in corso di redazione il programma per la realizzazione di un congruo numero di alloggi sul territorio nazionale destinati, in particolare, al personale volontario, mediante il ricorso agli strumenti legislativi apprestati dal comma 628 e dall'articolo 14-bis del decreto-legge n. 112 del 2008. Osserva, infine, che anche a valere sugli ordinari stanziamenti di bilancio del Ministero della difesa, è già in corso un programma di razionalizzazione e riqualificazione degli standard abitativi degli alloggi collettivi di servizio nelle caserme che continueranno ad ospitare le attività militari.
In ragione delle summenzionate considerazioni, il Governo, pur apprezzando l'intento e condividendo i principi che hanno ispirato la formulazione degli impegni, ritiene che gli stessi, così come proposti, non possano essere accolti. Propone pertanto una riformulazione della risoluzione al fine di impegnare il Governo a prevedere, in un primo programma di vendita, l'alienazione di almeno 3.000 unità abitative, in ottemperanza alla legge e, in seguito, a prevedere ulteriori programmi di vendita all'effettivo insorgere dell'esigenza e cioè, alla constatazione da parte del Ministero della difesa dell'esistenza di alloggi non più funzionali; a garantire la permanenza negli alloggi dei conduttori delle unità immobiliari e delle vedove, con basso reddito familiare, come previsto dalla legge ovvero con componenti familiari portatori di handicap, dietro corresponsione di una somma pari al canone di conduzione e tenuto conto dell'aspettativa di vita dei potenziali acquirenti; a studiare ipotesi di finanziamento per la realizzazione di un congruo numero di alloggi sul territorio nazionale, nei prossimi anni, al fine di incrementare l'assegnazione degli stessi al personale di truppa proseguendo, nel contempo, nella riqualificazione degli alloggi collettivi nelle caserme che continueranno ad ospitare attività militari.
Passando alla risoluzione n. 7-00092 Ascierto, osserva che il comma 628, lettera a), numero 1), prevede l'assegnazione di alloggi al personale per il periodo di tempo in cui svolge particolari incarichi di servizio richiedenti la costante presenza del titolare nella sede di servizio. Tale requisito è insito nella stessa definizione di «alloggio all'incarico» e che tale condizione sarà recepita nel nuovo regolamento, limitatamente per il periodo di tempo in cui svolge particolari incarichi di servizio. Per tale motivo il primo impegno al Governo, indicato nella risoluzione, può essere accolto.
Per quanto riguarda il secondo punto, richiama il dettato dell'articolo 2 comma 629, della legge finanziaria per il 2008. Avuto riguardo, infine, all'ultimo impegno, osserva che la legge finanziaria per il 2008 dispone esplicitamente, senza lasciare adito a differenti interpretazioni, che dette procedure potranno essere avviate solo subordinatamente alla emanazione del nuovo regolamento, indipendentemente dal completamento o meno del programma pluriennale.
Fermo restando quanto già osservato circa l'identità degli impegni contenuti nella risoluzione Villecco Calipari, esprime un orientamento favorevole sul primo impegno ed uno contrario sul secondo degli impegni richiesti in quanto non previsto dalla legge e non necessario alla libertà di giudizio sul portato generale dello schema di norma regolamentare. Con riferimento al terzo ed al quarto degli impegni, propone la riformulazione già indicata per la risoluzione n. 7-00049 Villecco Calipari. Con riferimento, infine, all'ultimo degli impegni relativo al recupero forzoso, ne propone la riformulazione al fine di impegnare il Governo a non intraprendere azioni di recupero forzoso fino all'entrata in vigore del nuovo Regolamento, fatte comunque salve le categorie protette già previste dal decreto di gestione annuale.
Infine, per quanto riguarda la risoluzione n. 7-00098 Fava ed altri, evidenzia che le norme attualmente in vigore non prevedono alcun obbligo, in capo alla Difesa, di relazionare al Parlamento, circa le attività poste in essere in materia di dismissione degli immobili militari e degli alloggi della Difesa. Ben comprendendo le ragioni che hanno ispirato tale richiesta, propone, in concomitanza alla presentazione dello schema di decreto annuale del Ministro della difesa, di cui alla legge n. 537 del 1993, di riferire al Parlamento circa le operazioni di dismissione degli immobili militari e sui ricavi ottenuti dall'Amministrazione della difesa, nonché sullo stato di avanzamento del programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione degli alloggi di servizio. Precisa, peraltro, che i dati relativi al programma di alienazione del patrimonio abitativo, sono già espressamente contenuti nel citato decreto annuale. In ragione di tali considerazioni il Ministero della difesa, pur ritenendo sostanzialmente accoglibili i primi due impegni, ne propone una riformulazione unica per impegnare il Governo a riferire in Parlamento, in concomitanza alla presentazione dello schema di decreto annuale del Ministro della Difesa ai sensi della legge n. 537 del 93, sulle operazioni di dismissione degli immobili militari e sui ricavi ottenuti dall'Amministrazione della Difesa, nonché sullo stato di avanzamento del programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione degli alloggi di servizio. Per quanto riguarda, infine, la questione relativa alla posizione assunta in seguito all'approvazione della legge 6 agosto 2008, n. 133, sottolinea che la posizione del Governo non è mutata rispetto a quanto rappresentato dal Ministro per i rapporti con il Parlamento in sede di risposta all'interrogazione n. 3-00182 dell'onorevole Fava, in data 15 ottobre 2008. In tale sede, il Governo ha posto nella giusta evidenza le ampie possibilità di dismissione che, anche nell'ambito di accordi con gli enti locali, sono state offerte dall'approvazione dell'articolo 14-bis del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito in legge n. 133 del 2008. La ratio della disposizione, nata anche per mitigare l'effetto dei tagli al bilancio della difesa, prevede una valorizzazione dei beni non più utili a favore dei bilanci del Ministero della difesa e dell'economia e delle finanze, nonché la compartecipazione degli enti locali ai ricavi derivanti dalle procedure di valorizzazione dei beni in funzione della loro successiva dismissione. È evidente che tale previsione non è in alcun modo compatibile con l'ipotesi di un'alienazione gratuita e diretta a favore degli enti locali. In ragione di tali considerazioni, esprime un orientamento contrario al terzo impegno contenuto nella risoluzione a prima firma Fava.
Franco GIDONI (LNP), nel replicare all'intervento del sottosegretario Giuseppe Cossiga, ribadisce di non concordare con la posizione assunta dal Governo, a seguito dell'approvazione della legge 6 agosto 2008, n. 133, che ha escluso la possibilità di trasferimenti a titolo gratuito o comunque agevolato alle autonomie locali di immobili militari non più utili all'Amministrazione della difesa. Ciò, anche in considerazione del fatto che tra gli immobili di proprietà del Ministero della difesa vi sono strutture, come nel caso di poligoni di tiro o immobili di pregio storico-architettonico, che non sono idonei ad essere messi sul mercato. Insiste per una riconsiderazione da parte del rappresentante del Governo del proprio orientamento sugli impegni della risoluzione a prima firma Fava.
Filippo ASCIERTO (PdL), nel prendere positivamente atto del parere favorevole espresso dal rappresentante del Governo sul primo impegno della risoluzione da lui presentata, precisa che, con il decreto ministeriale del 2 marzo 2006, sono stati individuati 4.493 alloggi alienabili poiché non più funzionali alle esigenze istituzionali. In conseguenza di ciò e fatta rilevare l'estrema necessità di unità abitative idonee alle necessità del Ministero della difesa, propone di addivenire all'individuazione di ulteriori immobili da porre in vendita e di utilizzare i fondi così reperiti per la realizzazione di nuovi edifici, anche attraverso accordi da raggiungere con gli enti locali; sul punto, sottolinea come dal 1993 ad oggi non si sia proceduto alla vendita di alcun immobile.
In conclusione, esprime l'auspicio per una celere presentazione dello schema di regolamento attuativo alle Commissioni parlamentari.
Francesco BOSI (UdC) ritiene contraddittorie le posizioni efficientistiche che enfatizzano la necessità di razionalizzare il patrimonio immobiliare e che al contempo insistono a non voler intraprendere azioni di recupero forzoso fino al completamento del programma pluriennale di alienazione del patrimonio abitativo. Sottolinea che la disponibilità dell'alloggio è la conseguenza di un motivo di servizio al cui cessare subentra il dovere al recupero forzoso. Osserva quindi che la situazione attuale è il frutto di una mala gestione che si è andata concretizzando anche attraverso iniziative di tipo parlamentare che non hanno consentito all'Amministrazione della difesa di gestire in modo razionale il proprio patrimonio. Ritiene che si debba quanto prima stabilire il numero di alloggi necessari al Ministero della difesa e la disciplina dei casi in cui il militare destinato ad una località non possa ottenere l'alloggio di servizio. per questo sottolinea l'estrema importanza del regolamento di attuazione del programma infrastrutturale, da emanare ai sensi della legge n. 244 del 24 dicembre 2007.
Considera necessario individuare con esattezza le categorie dei soggetti a basso reddito da tutelare, al fine di venire incontro alle esigenze di ognuno degli interessati.
In conclusione, riguardo alla risoluzione n. 7-00098 presentata dall'onorevole Fava, si domanda perché debbano essere concessi agli enti locali immobili a titolo gratuito quando sarebbe invece necessario valorizzarli anche, ad esempio, attraverso cambi di destinazione d'uso degli stessi. Ritiene inoltre che si debba ripristinare la disciplina che consentiva al Ministero della difesa di acquisire i proventi derivanti dalle alienazioni immobiliari.
Antonio RUGGHIA (PD) sottolinea l'importanza delle questioni sollevate con la risoluzione a prima firma Calipari, anche ai fini di quanto ha testé osservato il collega Bosi e nell'interesse della piena riqualificazione del patrimonio abitativo del Ministero della difesa. Nel ricordare che il tema ha costituito oggetto di ampio dibattito nel corso della passata legislatura, esprime condivisione per le perplessità dell'onorevole Gidoni, relative alla difficoltà insita nell'alienazione di un patrimonio di cui non è nota la destinazione d'uso. Rileva che nella Commissione si è registrato un orientamento condiviso circa la necessità di provvedere al pieno coinvolgimento degli enti locali in tema alienazioni di immobili del Ministero della difesa, anche alla luce del ruolo da essi giocato per la valorizzazione degli immobili. Richiama a tal proposito l'esperienza di scarso successo maturata con la istituzione della Patrimonio Spa, che per la mancata puntuale indicazione della destinazione d'uso, non ha potuto realizzare con pieno success gli obiettivi prefissati.
Francesco BOSI (UdC) ricorda il sistema di premi di valorizzazione per le amministrazioni locali.
Antonio RUGGHIA (PD) prosegue il proprio intervento osservando che, per quanto riguarda il patrimonio abitativo ad uso residenziale, la risoluzione della collega Villecco Calipari dedica grande attenzione alla situazione dei conduttori sine titulo e delle cosiddette fasce deboli, laddove il sottosegretario Cossiga ha riferito della volontà del Governo di provvedere all'alienazione di tutti gli alloggi ferma restando la disponibilità ad offrire incentivi e sostegno per le fasce deboli. Ricorda che il suo gruppo si è a lungo occupato della questione, riuscendo ad ottenere il blocco degli sfratti o l'acquisizione degli immobile da parte dei conduttori sine titulo. Ritiene in generale necessario tenere in conto le inevitabili ricadute sociali connesse ad un processo di dismissione o alienazioni di alloggi, che non possono gravare sugli enti locali. Per tali ragioni propone lo svolgimento di approfondimenti di natura istruttoria, mediante l'audizione di rappresentanti delle categorie interessate dagli effetti del regolamento di attuazione della legge finanziaria per il 2008, anche in vista di una imminente presentazione del provvedimento alle Commissioni parlamentari.
Ettore PIROVANO, presidente, intervenendo sul merito delle risoluzioni in titolo, si interroga sulla ragionevolezza di una discussione su questioni che costituiscono oggetto di disciplina da parte di un schema di regolamento ministeriale che sarà a breve presentato alle Commissioni parlamentari per l'espressione di un parere. Ritiene inoltre che occorrerebbe prendere spunto dalla questione relativa agli immobili di proprietà del Ministero della difesa per affrontare in generale il tema delle dismissioni e delle alienazioni di alloggi di proprietà pubblica. Considera di conseguenza opportuno coinvolgere in una riflessione di ampio respiro estesa a tutti i soggetti interessati, tra cui l'Agenzia per il Demanio.
Roberto SPECIALE (PdL), pur nella piena condivisione della necessità di tutelare le fasce più deboli, invita i colleghi di opposizione a considerare il differenziale di buonuscita tra coloro che hanno detenuto alloggi sine titulo e i militari che si sono dovuti rivolgere al mercato per provvedere alle proprie esigenze abitative. Nel più severo giudizio verso i conduttori di alloggi senza titolo, ritiene opportuno che la Commissione attenda la presentazione dello schema di regolamento ministeriale attuativo delle disposizioni presenti nella legge finanziaria per il 2008 e che, anche in vista del suo esame, provveda all'audizione di soggetti quali il Direttore Generale dei Lavori e del Demanio (GENIODIFE) e dell'Agenzia del Demanio.
Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) sottolinea che la risoluzione a sua firma è finalizzata alla piena attuazione del dettato normativo e che, alla luce del cambiamento di modello nel settore della difesa, si rende necessario provvedere a garantire alloggi al personale volontario, destinando a tal fine un numero di alloggi che vada oltre il minimo previsto dalla legge. Chiede chiarimenti a tal proposito circa l'intenzione del Governo di disporre in un primo tempo di circa tremila alloggi per poi procedere in un secondo tempo in base alle esigenze funzionali di ogni Forza Armata.
Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA conferma quanto richiesto dall'onorevole Villecco Calipari precisando di non avere fatto esplicito riferimento alle singole Forze Armate e di avere previsto la destinazione degli alloggi nell'arco del programma pluriennale.
Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) ribadisce la necessità di non rinviare oltre la soluzione di un'annosa questione, risalente al 1993. Sottolinea che la risoluzione altro non persegue se non il pieno rispetto della legge per tutelare le condizioni di vita del personale volontario e consentire l'uscita dalle caserme. Quanto alla questione della tutela delle fasce deboli, si tratta di un aspetto che la legge già disciplina e che la risoluzione mira a fare applicare per assicurare a chi rientra nelle fasce di reddito più basse, definite su base annuale, di potere fare valere i propri diritti. Nel riferire di una percentuale assai elevata, approssimativamente pari ad oltre il 70 per cento, dei dipendenti dell'Arma dei Carabinieri che sarebbero indebitati con le banche, ritiene che questa sia una difficile situazione che caratterizza probabilmente tutto il comparto della difesa e che impone al Governo di non procrastinare oltre la presentazione del regolamento attuativo. Nel condividere le richieste di audizioni formulate da colleghi, avanza la proposta di audizione di rappresentanti dei comitati degli inquilini che hanno una conoscenza diretta delle questioni. Ribadisce inoltre che il Governo fornisca le tabelle con i parametri per la quantificazione del diritto di usufrutto in base al canone di conduzione e all'aspettativa di vita.
Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, alla luce della discussione finora svolta, osserva che le risoluzioni in titolo mirano ad impegnare il Governo su questioni analitiche in vista della presentazione dello schema di regolamento attuativo della legge finanziaria per il 2008. Nel segnalare che il ritardo nella presentazione del provvedimento è anche da imputare all'improvviso cambio di legislatura, rileva che lo schema di regolamento è già stato redatto e trasmesso al COCER per il parere. Di conseguenza, esprime piena condivisione sugli aspetti di principio, individuati dai tre testi in discussione, e la contestuale difficoltà ad accogliere le indicazioni di dettaglio per quanto riguarda gli impegni al Governo, essendo a tal proposito più opportuno che la Commissione esprima le proprie valutazioni in occasione dell'esame dello schema di regolamento. Sottolinea quindi che il testo del regolamento contiene disposizioni che ottemperano all'esigenza di provvedere alla dismissione e alienazione del patrimonio immobiliare del Ministero della difesa contestualmente a quella di garantire le fasce più deboli, come pure gli interessi degli enti locali. Ricorda peraltro che l'articolo 14-bis, comma 3, del decreto-legge n. 112 del 2008 ha esteso la nozione di utilità rispetto al patrimonio immobiliare al fine di includervi anche la mera capacità del bene di generare risorse. Prospetta infine tempi brevi per la presentazione dello schema di regolamento alle Commissioni parlamentari.
Giacomo CHIAPPORI (LNP) osserva che le risoluzioni non sono solo finalizzate alla presentazione del regolamento attuativo della legge finanziaria per il 2008. A suo avviso, occorre tenere nella giusta considerazione gli interessi degli enti locali nella progettazione delle dismissioni di beni dello Stato per quanto riguarda l'impatto sui piani regolatori generali, nonché sui parametri di cubatura. Si tratta infatti di una materia che riguarda beni dei cittadini, che insistono su territori in cui il popolo ivi residente è il più diretto interessato.
Gianfranco PAGLIA (PdL) esprime perplessità sull'opportunità di svolgere audizioni prima della presentazione dello schema di regolamento da parte del Governo.
Ettore PIROVANO, presidente, ritiene che procedere senza indugi ad approfondimenti istruttori sia comunque un vantaggio in vista dell'esame dello schema di regolamento ministeriale. Nessun altro chiedendo di intervenire rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.55.

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