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Cordoglio di AMID per la scomparsa di Bruno Trentin, un difensore dei diritti dei lavoratori PDF Stampa E-mail

Gli insegnamenti di Bruno

di Betty Leone da Aprile OnLine

Trentin impose una vera innovazione feconda nella Conferenza di Programma del 1989, quando, analizzata la frantumazione del mondo del lavoro e degli interessi dei lavoratori, indicò la difesa dei diritti come l'elemento di riunificazione del mondo del lavoro



Bruno Trentin ha segnato la storia della CGIL e della Sinistra Italiana con il rigore del suo pensiero, la passione della sua militanza, l'analisi lucida delle trasformazioni sociali sempre accompagnata dall'urgenza di trovare soluzioni per superare le ingiustizie e le contraddizioni della nostra società.

Per lui il lavoro era il fondamento della dignità umana ed il sapere la base della autonomia personale e della democrazia partecipata. La valorizzazione del lavoro e della conoscenza è stata l'obiettivo della sua azione politica e sindacale. Progetto e programma erano le parole che ricorrevano sempre nei suoi discorsi perché egli era fermamente convinto della necessità di inserire ogni scelta ed azione all'interno di una lettura complessiva della dialettica sociale, dei poteri economici, dei ruoli istituzionali. Per questo non concepì mai il sindacato come strumento di difesa di interessi corporativi, ma sempre, invece, come un soggetto politico generale in grado di tenere insieme la difesa del lavoro con lo sviluppo ed il progresso dell'Italia.

Oggi la stampa lo ricorda come il sindacalista che firmò l'accordo di abolizione della scala mobile. Fu quello sicuramente uno dei momenti più difficili e sofferti nel periodo della sua responsabilità di Segretario Generale della CGIL.
Non credo che fosse quello il momento di svolta nella politica della CGIL.
Penso invece che Trentin impose una vera innovazione feconda nella Conferenza di Programma del 1989, quando, analizzata la frantumazione del mondo del lavoro e degli interessi dei lavoratori, indicò la difesa dei diritti come l'elemento di riunificazione del mondo del lavoro. Nacque così l'idea di indissolubilità tra diritti lavoristici e diritti di cittadinanza, idea che segnò una stagione di impegno sindacale a difesa dei diritti soggettivi dei lavoratori e lavoratrici e che cambiò anche la politica sindacale sullo Stato Sociale, non più inteso come semplice strumento di ridistribuzione del reddito, ma piuttosto come sostegno all'autonomia e alla libertà delle persone.

Questo nuovo clima culturale ha, tra l'altro, permesso anche l'affermarsi dello SPI CGIL come sindacato di difesa delle condizioni di vita degli anziani e come strumento di partecipazione dei pensionati alla vita politica ed economica.
Voglio inoltre ricordare la battaglia di Bruno per costruire una identità di cittadinanza europea basata sui diritti sociali più che sull'unificazione della moneta.
Purtroppo oggi questa sua speranza sembra molto lontana dalla realtà e tuttavia io credo che egli avesse ragione quando ci diceva che fuori da quella prospettiva non c'è futuro per una convivenza pacifica nel mondo globalizzato.
Gli insegnamenti di Bruno Trentin ci serviranno per il futuro: io gli sarò sempre grata per avermi insegnato il valore del pluralismo, del confronto aperto di idee, di un pensiero critico, che non si sottrae alla responsabilità e non subisce il conformismo.

Le droghe sono cari, è per questo che alcuni pazienti non possono comprare le medicine di cui hanno bisogno. Tutti i farmaci di sconto risparmiare denaro, ma a volte le aziende offrono condizioni migliori rispetto ad altri. Circa il venti per cento degli uomini di età compresa tra 40 e 70 non erano in grado di ottenere l'erezione durante il sesso. Ma non è una parte naturale dell'invecchiamento. Questioni come "Comprare kamagra oral jelly 100mg" o "Kamagra Oral Jelly" sono molto popolari per l'anno scorso. Quasi ogni adulto conosce "kamagra 100mg". Le questioni, come "Comprare kamagra 100mg", si riferiscono a tipi diversi di problemi di salute. In genere, avendo disordine ottenere un'erezione può essere difficile. Prima di prendere il Kamagra, informi il medico se si hanno problemi di sanguinamento. Ci auguriamo che le informazioni qui risponde ad alcune delle vostre domande, ma si prega di contattare il medico se si vuole sapere di più. personale professionale sono esperti, e non saranno scioccati da tutto ciò che dici.

Trentin, leader di lotte e riforme

 

Cinquanta anni nel sindacato, Trentin è stato il protagonista della stagione delle riforme, prima firmando l'intesa che aboliva la scala mobile, poi l'accordo del 93 sulla politica dei redditi fortemente voluta dall'allora presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi

Se ne va, ad un anno esatto dall'incidente che il 23 agosto del 2006 lo aveva costretto al ricovero in gravi condizioni, il leader storico della Cgil, Bruno Trentin.

Cinquanta anni nel sindacato, Trentin è stato il protagonista della stagione delle riforme, prima firmando l'intesa che aboliva la scala mobile, poi l'accordo del 93 sulla politica dei redditi fortemente voluta dall'allora presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi.

Nella Cgil era entrato nel 1949 e ne era diventato segretario nel 1988 dopo la contrastata leadership di Pizzinato. La guida dell'organizzazione la abbandonò invece nel 1994, passando il testimone a Cofferati: lo fece dopo essere stato riconfermato alla carica dalla Cgil, nonostante le dimissioni presentate dopo aver firmato il sofferto accordo con il governo Amato che mandò in soffitta la scala mobile e bloccò la contrattazione decentrata. Quella non era la linea della Cgil e Trentin firmò solo per evitare una drammatica crisi di governo.

Una vita divisa tra politica e sindacato, Trentin aveva militato nel Partito d'azione durante la resistenza e poi nel Pc, come deputato. Carica che lasciò nel 1966, ancor prima che il sindacato stabilisse l'incompatibilità tra l'attività sindacale e le cariche politiche.
Figlio di Silvio - giurista antifascista che all'avvento di Mussolini emigrò in Francia - Bruno Trentin si laureò a Padova in giurisprudenza con Norberto Bobbio e poi si specializzò ad Harvard. Nel 1949 cominciò a lavorare nell'ufficio studi della Cgil e ne diventò responsabile alla fine degli anni cinquanta. Nel 1962, quando Lama lasciò la segreteria generale della Fiom, la potente categoria dei metalmeccanici, gli successe Trentin che rimase nell'organizzazione fino alla fine degli anni '70 quando passò invece alla Cgil, di cui divenne segretario generale nel 1988. Restò alla guida del più grande sindacato per cinque anni e sette mesi: anni in cui evitò alla Cgil possibili scissioni dopo il crollo del Muro di Berlino. Nel luglio del '92 si dimise dopo aver firmato il l'accordo con il governo Amato che aboliva la scala mobile. Non era questa la linea della Cgil, ma l'alternativa era una drammatica crisi di governo. Trentin si assunse tutte le responsabilità nei confronti del governo e nei confronti del sindacato. Firmò e poi si dimise. Il Consiglio Generale della Cgil, però, lo riconfermò. Nel luglio del '93 firmò poi l'accordo con il governo Ciampi sulla politica dei redditi e gli assetti contrattuali: il suo "riscatto" rispetto all'intesa del '92.
Nel '94 avvenne il passaggio del testimone a Sergio Cofferati ma Trentin restò in Cgil come responsabile dell'Ufficio di Programma.

Il leader storico della Cgil era caduto durante una gita in bicicletta su una ciclabile in Austria, ad una quindicina di chilometri dal confine con l'Italia. Le sue condizioni apparvero subito gravi. La morte è arrivata per una polmonite legata al grave trauma cranico subito un anno fa.
Di lui l'attuale segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, ricorda la "lezione di grande rigore morale, coerenza ed autonomia" e candida la sua figura a "punto di riferimento per le nuove generazioni". La Fiom parla di lui segnalando il "vuoto incolmabile per il movimento operaio italiano, per la democrazia , per le lotte , per i diritti e la libertà".

"Scompare un grande protagonista delle battaglie del mondo del lavoro", ha scritto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio inviato alla famiglia, ricordando anche "le straordinarie risorse della sua intelligenza, del suo impegno civile e sociale e della sua moderna visione degli interessi generali della nazione". Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha espresso cordoglio per "'la scomparsa di un grande protagonista della vita del nostro paese, eminente figura di sindacalista rigoroso ed appassionato".
Dal presidente del Senato Franco Marini il ricordo della grande figura intellettuale e del protagonista della storia del movimento sindacale italiano del dopoguerra. "Fu soprattutto un uomo della Cgil e del sindacato" per il presidente della Camera Fausto Bertinotti: "la democrazia partecipata e il rapporto con i lavoratori - ha aggiunto - sono stati la stella polare della sua ricerca".

 
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