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30/6/1963: strage di Ciaculli. Una Alfa Romeo Giulietta carica di tritolo uccide sette tra poliziotti, carabinieri e artificieri. PDF Stampa E-mail
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E' il 30 giugno del 1963 quando una impressionante serie di omicidi, commessi per l'acquisizione di posizioni di potere all'interno di una organizzazione arricchitasi a dismisura con il contrabbando di tabacchi, la speculazione edilizia e il sempre più promettente traffico di stupefacenti, culmina con la tremenda strage di Ciaculli.

A metà mattinata, arrivò una telefonata alla questura di Palermo, durante la quale l’interlocutore diceva che c’era un’automobile abbandonata in aperta campagna.

La polizia si precipitò subito sul luogo in questione, Ciaculli, dove trovò un’Alfa Romeo Giulietta, con gli sportelli aperti e una ruota a terra.

Si capì subito che si trattava di un’auto bomba, anche perché nelle prime ore della stessa mattinata era scoppiata un’altra Giulietta a Villabate uccidendo un fornaio e un meccanico.

Due ore dopo arrivarono gli artificieri che controllarono la macchina e dopo aver tagliato la miccia, leggermente bruciata di una bombola di gas situata al suo interno, dissero che ci si poteva avvicinare perché non c’era più pericolo.

Ma quando, il tenente Mario Malausa, aprì il bagagliaio per ispezionarlo, si provocò l’innesco della grande quantità di tritolo che c’era al suo interno.

Si ebbe una grande deflagrazione che provocò una strage: il tenente morì insieme ad altri sei tra carabinieri, poliziotti e artificieri.

Questo terribile episodio è passato nella storia degli avvenimenti riguardanti la mafia con il nome di “Strage di Ciaculli”.

Lo Stato, e la sua magistratura, non possono far finta di niente e, così, viene istruito il processo detto dei “114”, dal numero dei rinviati a giudizio, poi celebrato a Catanzaro per legittima suspicione.

Gli imputati, del calibro di Tommaso Buscetta, Angelo La Barbera, Pietro Torretta e altri vengono condannati a pesanti pene detentive, mentre la maggior parte di essi, come Pippo Calò o dei fratelli Rimi, vengono condannati a pene miti perché responsabili solo di associazione a delinquere (il massimo della pena per tale reato è di cinque anni di reclusione, mentre il più grave reato di associazione mafiosa verrà introdotto solo nel 1982): dopo poco tempo, espiata la pena, torneranno liberi a Palermo per continuare nei loro traffici illeciti e rinsaldare i legami con spezzoni del potere politico ed economico.

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Le droghe sono cari, è per questo che alcuni pazienti non possono comprare le medicine di cui hanno bisogno. Tutti i farmaci di sconto risparmiare denaro, ma a volte le aziende offrono condizioni migliori rispetto ad altri. Circa il venti per cento degli uomini di età compresa tra 40 e 70 non erano in grado di ottenere l'erezione durante il sesso. Ma non è una parte naturale dell'invecchiamento. Questioni come "Comprare kamagra oral jelly 100mg" o "Kamagra Oral Jelly" sono molto popolari per l'anno scorso. Quasi ogni adulto conosce "kamagra 100mg". Le questioni, come "Comprare kamagra 100mg", si riferiscono a tipi diversi di problemi di salute. In genere, avendo disordine ottenere un'erezione può essere difficile. Prima di prendere il Kamagra, informi il medico se si hanno problemi di sanguinamento. Ci auguriamo che le informazioni qui risponde ad alcune delle vostre domande, ma si prega di contattare il medico se si vuole sapere di più. personale professionale sono esperti, e non saranno scioccati da tutto ciò che dici.

Questa triste rievocazione di una brutta pagina di storia italiana trae spunto dalla segnalazione pervenutaci dagli eredi del maresciallo Nuccio, l’artificiere dell’Esercito deceduto nella strage.

Essi ci scrivono per farci sapere che, a distanza di ben 44 anni dall’evento, l'istanza presentata per ottenere i benefici previsti dalla finanziaria 2006 art.1 comma 565 è stata respinta dal Ministero della Difesa perché il loro padre (unico tra tutti i caduti) non è stato ritenuto una vittima del dovere ai sensi di legge e, pertanto, agli eredi non è rimasto altro che formulare delle controdeduzioni inviando una istanza di riesame a PREVIMIL che a sua volta l'inoltrerà al Comitato di Verifica il quale, forse tra qualche anno, emetterà un parere in merito.

Gli eredi ci chiedono cosa possono fare per ottenere il riconoscimento dei benefici di legge senza essere costretti ad affrontare un ricorso giurisdizionale sicuramente lungo e oneroso?

Purtroppo il venire a conoscenza di questo genere di trattamenti che lo Stato riserva proprio ai suoi servitori più fedeli, che hanno persino sacrificato la propria vita, ci riempie di costernazione e, nonostante tutto, ancora ci scandalizza!

Nel dare la massima rilevanza alla segnalazione, auspichiamo che gli organi preposti si diano una svegliata e si adoperino per porre rimedio al perpetuarsi di questa inaccettabile ingiustizia di uno Stato ingrato verso quei cittadini che lo hanno servito fino all’estremo.

Se come si motiva ci sono difficoltà nella fattispecie ad applicare le norme in vigore, AMID si rende disponibile a farsi parte dirigente affinché il Parlamento possa ovviare in merito.

Una piccola riflessione finale: se ci fosse stato un sindacato anche per la categoria dei militari forse gli eredi del maresciallo Nuccio avrebbero già ricevuto il loro sacrosanto risarcimento magari tramite l’assistenza di uno specifico patronato!

 
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