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Il Parlamento sceglie la democrazia e boccia la temuta riforma dei Codici Militari proposta dal Governo. PDF Stampa E-mail
Riportiamo la discussione parlamentare, gli interventi delle agenzie di stampa ed alcuni commenti sull'argomento: **********************************************************

RESOCONTO DEI LAVORI IN AULA

Seguito della discussione del progetto di legge: S. 1432-1533-2493-2645-2663-3009 - Senatori Manzione ed altri; Nieddu ed altri; d'iniziativa del Governo; senatori Pascarella ed altri; Florino ed altri; Pessina: Delega al Governo per la revisione delle leggi penali militari di pace e di guerra, nonché per l'adeguamento dell'ordinamento giudiziario militare (Approvati, in un testo unificato, dal Senato) (5433) e delle abbinate proposte di legge: Spini; Carboni; Carboni; Lavagnini; Minniti ed altri; Pisa ed altri; Perrotta (258-527-534-576-2807-2866-5443) (ore 16,05).

PRESIDENTE.
L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del progetto di legge, già approvato, in un testo unificato, dal Senato, d'iniziativa dei senatori Manzione ed altri; Nieddu ed altri; d'iniziativa del Governo; senatori Pascarella ed altri; Florino ed altri; Pessina: Delega al Governo per la revisione delle leggi penali militari di pace e di guerra, nonché per l'adeguamento dell'ordinamento giudiziario militare; e delle abbinate proposte di legge d'iniziativa dei deputati Spini; Carboni; Carboni; Lavagnini; Minniti ed altri; Pisa ed altri; Perrotta.

Ricordo che nella seduta dell'8 marzo scorso è stata respinta la questione pregiudiziale per motivi di costituzionalità Finocchiaro ed altri n. 1.
Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il seguito del dibattito è pubblicato in calce al vigente calendario dei lavori dell' Assemblea (vedi calendario).
(Esame degli articoli - A.C. 5433)

PRESIDENTE
Passiamo all'esame degli articoli del progetto di legge, nel testo delle Commissioni.

Avverto che, ai sensi dell'articolo 86, comma 1, e 89 del regolamento, la Presidenza non ritiene ammissibili le seguenti proposte emendative: l'emendamento Deiana 1.51, che riproduce parzialmente il contenuto di un emendamento già dichiarato inammissibile per estraneità di materia in sede referente, in quanto delega il Governo a disciplinare l'utilizzo di contingenti militari italiani in operazioni per la tutela della pace e dell'ordine pubblico internazionale; l'articolo aggiuntivo Deiana 3.01, che riproduce il già citato emendamento dichiarato inammissibile in sede referente, volto a dettare - nell'ambito della delega conferita dall'articolo 1 del testo - principi e criteri direttivi relativi all'azione dell'Italia per la tutela della pace e dell'ordine pubblico internazionale (vedi l'allegato A - A.C. 5433 sezione 1).

Avverto, altresì, che le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (vedi l'allegato A - A.C. 5433 sezione 2 e 3).

(Esame dell'articolo 1 - A.C. 5433)

PRESIDENTE.
Passiamo esame dell'articolo 1 delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 5433 sezione 4).

Avverto che è stato chiesto il voto segreto. La Presidenza, per comodità, ha già fatto distribuire l'elenco indicante i voti segreti accordati e quelli che si ritengono inammissibili.

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere parere della Commissione.

PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA, Relatore per la maggioranza (IV Commissione). Le Commissioni esprimono parere contrario sul testo alternativo dei relatori di minoranza, onorevoli Bonito e Molinari.
Le Commissioni esprimono, altresì, parere contrario sui seguenti subemendamenti: Pisa 0.1.50.15, 0.1.50.4, 0.1.50.16 e 0.1.50.17, Deiana 0.1.50.2, 0.1.50.7 e 0.1.50.8, Bonito 0.1.50.3, 0.1.50.5, 0.1.50.6 e 0.1.50.9, Kessler 0.1.50.10 e 0.1.50.11, Lucidi 0.1.50.12, Pinotti 0.1.50.13.

Le Commissioni esprimono, invece, parere favorevole sugli emendamenti Menia 1.52 ed Elio Vito 1.50, nonché sul subemendamento Parolo 0.1.50.1.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BOSI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul testo alternativo dei relatori di minoranza, onorevoli Bonito e Molinari, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 430

Maggioranza 216
Hanno votato sì 211
Hanno votato no 219).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Menia 1.52, accettato dalle Commissioni e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 427
Maggioranza 214
Hanno votato sì 222
Hanno votato no 205).

Avverto che la votazione successiva avrà luogo a scrutinio segreto.

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Pisa 0.1.50.15, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni - Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-L'Ulivo, della Margherita, DL-L'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani, Misto-SDI-Unità Socialista e Misto-Verdi-l'Unione).

Presenti 428
Votanti 425
Astenuti 3

Maggioranza 213
Hanno votato sì 225
Hanno votato no 200).

Prendo atto che l'onorevole Folena non è riuscito ad esprimere il proprio voto.

Alla luce dell'esito della votazione testé svoltasi, chiedo al relatore di esprimere l'avviso delle Commissioni in merito al prosieguo dell'esame del provvedimento.

PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA, Relatore per la maggioranza (IV Commissione). Signor Presidente, essendo stato approvato un subemendamento parzialmente modificativo dell'emendamento Elio Vito 1.50, le Commissioni riterrebbero auspicabile una breve sospensione della seduta per valutare, in sede di Comitato dei diciotto, le conseguenze derivanti dalla votazione.

PRESIDENTE. Sta bene.

Sospendo, pertanto, la seduta.

La seduta, sospesa alle 16,05, è ripresa alle 16,35.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, il sottosegretario di Stato per la difesa, senatore Bosi. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BOSI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Signor Presidente, a fronte dell'approvazione, a scrutinio segreto, del subemendamento Pisa 0.1.50.15, si vengono a creare problemi di rilettura e di ricostruzione organica del testo in esame; pertanto, chiedo la sospensione dell'esame in Assemblea del provvedimento ed il suo aggiornamento secondo le indicazioni che fornirà la Conferenza dei presidenti di gruppo.

PRESIDENTE. Qual è l'avviso del presidente della IV Commissione?

LUIGI RAMPONI, Presidente della IV Commissione. Signor Presidente, anche a nome del presidente della II Commissione, concordo con la richiesta avanzata del rappresentante del Governo.

PRESIDENTE. Sta bene.

Onorevoli colleghi, se non vi sono obiezioni da parte dei gruppi parlamentari, aderisco alla richiesta avanzata congiuntamente dal Governo e dalle Commissioni. Mi preme precisare, tuttavia, che, in presenza di diversi decreti-legge in scadenza, ed essendo il calendario dei lavori dell'Assemblea assai nutrito, non assumo impegni né con il Governo, né con le Commissioni sulla data in cui potrà essere nuovamente esaminato il provvedimento; come è stato affermato, sarà la Conferenza dei presidenti di gruppo ad affrontare tale questione.

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Apc-***DIFESA/ CODICE PENALE MILITARE, GOVERNO BATTUTO ALLA CAMERA
171610 may 05
DIFESA: CAMERA; CODICI MILITARI, GOVERNO BATTUTO (2)
(ANSA) - ROMA, 17 MAG - L'emendamento, di cui e' prima firmataria la
diessina Roberta Pisa, e' stato il primo ad essere votato con con il voto
segreto. La sua approvazione e' stata salutata da un fragoroso applauso
dai banchi del centrosinistra.
In seguito all'approvazione della richiesta di modifica del testo, il
presidente della commissione Giustizia Gaetano Pecorella ha chiesto una
sospensione di 15 minuti "per valutare come proseguire nell'esame del testo".
Quello passato e' il primo di una serie di emendamenti su cui la presidenza
della Camera ha ammesso il voto segreto. (ANSA).

**********************************************************
Apc-DIFESA/ CODICE PENALE MILITARE, GOVERNO BATTUTO ALLA CAMERA
Voto segreto in Aula, passa sub emendamento a firma Pisa (Ds)
Roma, 17 mag. (Apcom) - Governo battuto, alla Camera, sul testo
che modifica il codice penale militare. In Aula e' passato, con il
voto segreto, un sub emendamento dell'opposizione, a firma Pisa
(Ds). (segue)

********************************************************** Mdr/Luc
171613 may 05

== CODICI MILITARI: GOVERNO BATTUTO ALLA CAMERA =
(AGI) - Roma, 17 mag. - Governo battuto in aula alla Camera
sulla delega per la riforma dei codici militari.
Nel corso di un voto segreto l'esecutivo e' stato sconfitto
con 225 voti delle opposizioni e di almeno 18 franchi tiratori,
contro 200. Forti le assenze nei banchi della maggioranza: FI
era presente al 75%, An al 57%, Lega al 46% e Udc al 41%. (AGI)
Cav (Segue)

********************************************************** 171623 MAG 05

CODICI MILITARI: GOVERNO BATTUTO ALLA CAMERA, SOSPESO ESAME TESTO

ROMA - Governo battuto nell'Aula della Camera su un emendamento dei Ds alla delega per la revisione delle leggi penali di pace. L'emendamento, su cui governo e maggioranza avevano espresso parere contrario su cu c'è stato il voto segreto, è passato con 225 si, 200 no e tre astenuti. La seduta è ora sospesa.

L'emendamento, di cui è prima firmataria la diessina Roberta Pisa, è stato il primo ad essere votato con con il voto segreto. La sua approvazione è stata salutata da un fragoroso applauso dai banchi del centrosinistra. In seguito all'approvazione della richiesta di modifica del testo, il presidente della commissione Giustizia Gaetano Pecorella ha chiesto una sospensione di 15 minuti "per valutare come proseguire nell'esame del testo". Quello passato è il primo di una serie di emendamenti su cui la presidenza della Camera ha ammesso il voto segreto.

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CODICI MILITARI: AULA SOSPENDE ESAME TESTO

L'Aula della Camera sospende l'esame del testo di delega al governo per la revisione delle leggi penali di pace. Il è stato richiesto, alla ripresa dei lavori dell'Assemblea, dal sottosegretario alla Difesa Francesco Bosi spiegando che "a fronte dell'approvazione dell'emendamento Pisa si creano problemi di rilettura e di ricostruzione dell'organicità del testo; per questo e' necessaria la sospensione dell'esame del provvedimento, che sarà ricalendarizzato quando deciderà la conferenza dei capigruppo". Il presidente Pier Ferdinando Casini ha preso atto della richiesta, sottolineando che "avendo diversi decreti legge in scadenza non è possibile prevedere quando il testo potrà essere nuovamente inserito nel calendario dei lavori".

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GIORDANO (PRC), CANCELLATA UNA IGNOMINIA

"E' stata cancellata una ignominia, è una vittoria pacifista e democratica che testimonia quanto la destra sia ancora in difficoltà". Così il capogruppo del Prc alla Camera Franco Giordano commenta l'approvazione in aula, nonostante il parere contrario di maggioranza e governo di un emendamento Ds alla legge delega per la revisione delle leggi penali di pace.

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LUSETTI (DL), GIA' FINITO EFFETTO CATANIA

"Non basta vincere l'elezione in una città per poter parlare di ripresa: in Parlamento la maggioranza non c'è più...". Il vice-capogruppo della Margherita alla Camera Renzo Lusetti commenta così la sconfitta di oggi della Cdl su un emendamento dell'Unione alla riforma dei codici militari. "E' già vanificato l'effetto Catania per la Cdl al primo provvedimento discusso in Parlamento sulle leggi penali militari di pace - sottolinea Lusetti - il governo è andato sotto su una questione importantissima che riguarda i contingenti militari all'estero in situazione di conflitto armato". "E' passato infatti - spiega il parlamentare dei Dl - un emendamento dell'Unione che ridefinisce il codice militare di pace anche in situazione di conflitto armato, vedi Iraq. Ancora una volta la maggioranza ha dato prova di inconsistenza, divisione, incomprensione e incapacità di guidare il Paese. Non basta vincere un'elezione in una città per poter parlare di ripresa: in Parlamento la maggioranza non c'è più...".

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Per Marco Minniti (Ds) era "una riforma sbagliata che se fosse stata approvata avrebbe dato vita a un mostro giuridico e costituzionale, creando cittadini di serie A e di serie B, i militari".

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"Una bocciatura sonora per i militaristi e per il governo della Cdl le cui divisioni, anche nel dopo Catania, sono sempre più profonde" è stato il commento del Verde Paolo Cento, vicepresidente della commissione Giustizia della Camera. "La Camera ha detto no a un disegno di legge fortemente militarista, teso a colpire l'autonomia e la libertà dei giornalisti, degli operatori volontari e di quanti svolgono funzioni di pace nelle aree di guerra". "Un risultato importante - conclude Cento - frutto anche dell'azione di pressione del movimento pacifista e antimilitarista del nostro paese".

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"E' stata sconfitta una proposta di legge assurda, anacronistica e militarista. Una proposta che avrebbe riportato l'Italia indietro di due secoli. Il tentativo di far saltare, anche formalmente, la differenza fra missioni di pace e missioni di guerra è stato battuto" ha dichiarato Pino Sgobio, presidente dei deputati del Pdci.

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Roma, 17 mag. (Adnkronos) - Il sindacato dei giornalisti esprime “soddisfazione per il voto dell’aula della Camera che ha bloccato una legge lesiva, tra l’altro, del diritto dei cittadini ad essere correttamente informati”. Lo afferma una nota della Federazione nazionale della stampa, secondo la quale “sarebbe drammatico per la libertà di informazione se i nuovi codici militari prevedessero le sanzioni penali pesanti per gli inviati al seguito delle missioni di pace quando non abbiano ottenuto preventive autorizzazioni e i consensi delle autorità di comando”.

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Difesa: deiana (prc), su codici penali militari vittoria cultura di pace

Roma, 17 mag. - (Adnkronos) - “Il voto che ha definitivamente affossato il provvedimento rappresenta una grande vittoria per il pacifismo”. Lo afferma Elettra Deiana, capogruppo di Rifondazione comunista in commissione Difesa alla Camera, dopo l’approvazione dell’emendamento di modifica del ddl di delega al governo sulla revisione dei codici militari penali di pace e di guerra, di cui è firmataria.

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Roma, 17 mag. - (Adnkronos) - “Sulla riforma della legge penale militare, avviata da oltre tre anni adeguando l’ordinamento alla realtà internazionale, oggi non è avvenuto altro che l’approvazione di un subemendamento dell’opposizione caratterizzato da astrattezze, illogicità e, soprattutto, incostituzionalità perché introduce poteri non previsti dalla Costituzione”. Così il vicepresidente dei deputati di Forza Italia, Antonio Leone, commenta quanto successo in aula.

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Dura poco l’effetto Catania. Governo battuto sui codici militari

In minoranza. Un emendamento di Silvana Pisa (Ds) approvato con voto segreto dalla Camera. Il governo chiede il rinvio, l’opposizione esulta

Guido Iodice

Non hanno fatto in tempo a riaversi dalla “sbronza” (politicamente parlando) di lunedì sera. Forse per questo ieri pomeriggio alla Camera mancavano così tanti deputati della maggioranza che il governo è andato sotto, come si dice in gergo parlamentare, su un emendamento della diessina Silvana Pisa alla delega sulla riforma dei codici militari. L’emendamento della Pisa è stato votato con voto segreto e ha visto prevalere i sì 225 a 200. A contare bene si scopre che non pochi deputati della maggioranza nel segreto dell’urna hanno voltato le spalle al governo. L’emendamento, nel merito, evita l'applicazione del codice penale militare di guerra alle missioni internazionali, prevedendo per questo tipo di missioni un adeguamento del codice militare di pace. Un fatto che coinvolge non poche missioni, compresa quella irachena, anche se la modifica non potrà avere immediata applicazione. Il governo, infatti, ha chiesto il rinvio dell’esame del provvedimento, ma il presidente della Camera Pierferdinando Casini, un po’ seccato, ha fatto notare al sottosegretario di turno che la Camera ha già sul groppone una mole di provvedimenti in scadenza e che quindi il tutto è rimandato sine die.

Esaminando i tabulati della votazione, si scopre che i “franchi tiratori” della maggioranza sono stati 18. In Aula, infatti, erano presenti 218 esponenti della maggioranza ma i voti contrari sono stati solo 200. Il centrosinistra aveva in aula 210 deputati ma i sì conteggiati sono stati 225: quindi, 15 esponenti della Cdl hanno votato con l'Unione e tre si sono astenuti.

Dai banchi dell’opposizione, ovviamente, grande esultanza. Il voto di ieri, per Franco Giordano, capogruppo del Prc, “cancella una ignominia. E’ una vittoria pacifista e democratica che testimonia quanto la destra sia ancora in difficoltà”. Renzo Lusetti della Margherita ironizza: “Per la Cdl è già svanito l' effetto Catania. Non basta vincere un'elezione in una città per poter parlare di ripresa: in Parlamento la maggioranza non c'è più”.

Ma l’eroina del giorno è lei, la deputata del correntone Silvana Pisa, componente della commissione difesa che, interrogata da Aprile si schernisce: “Ma no, quale eroina del giorno, poteva capitare per qualsiasi emendamento”. Sì, insistiamo noi, però è capitato per il tuo: “Sono molto contenta ovviamente – risponde la deputata diessina - è stato bloccato il progetto della destra di applicare a tutte le missione internazionali il codice militare di guerra. Da questo – spiega - deriva anche che una serie di violazioni della Costituzione, previste dall’emendamento di Elio Vito [capogruppo di Forza Italia], decadano”. L’emendamento di Vito, infatti, reintroduceva quanto la commissione difesa aveva cancellato dal testo arrivato dal senato, nel quale si prevedeva per l’appunto l’estensione indiscriminata del codice militare di guerra. Ma col voto di oggi non tutto è finito: “Minacciano di andare avanti con il provvedimento – ci dice la Pisa – per ripresentarlo al senato e reintrodurre la norma cassata oggi”. Anche se, come dicevamo, Casini si è detto dubbioso per la ricandelarizzazione del provvedimento. “C’ è stata una reazione compatta di opposizione e movimenti – conclude Silvana Pisa – che dovrà comunque continuare”.

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Codici militari: Tocco (Cgil), Governo sconfitto deve ritirare ddl su codici militari

(U.S. Cgil) – Roma, 17 mag – "La sconfitta di oggi è una significativa affermazione dei principi costituzionali di democrazia contro le volontà militariste della maggioranza di Governo". E’ il commento di Marcello Tocco, Responsabile Sicurezza e legalità della Cgil nazionale, al voto sull’emendamento Pisa.

"Applicare i codici militari - osserva Tocco - anche durante operazioni di pace all’estero e non solo ai militari, ma a tutti i cittadini italiani coinvolti: giornalisti della carta stampata e della televisione, e anche ai familiari dei militari, senza rispetto per l’art.11 della Costituzione, che prevede la dichiarazione esplicita dello stato di guerra, è una vergogna giuridica contro il diritto internazionale e contro la stessa Costituzione italiana oggi vigente".

La Cgil, che nei giorni scorsi insieme alle associazioni dei militari, aveva segnalato ai gruppi parlamentari il suo profondo dissenso rispetto al ddl in questione, considera dunque "un successo per la democrazia questa sconfitta della maggioranza. E’ giusto - conclude Tocco - a questo punto non procedere nella discussione sui codici militari ed è opportuno che la maggioranza di Governo si decida a ritirare il ddl".

Le droghe sono cari, è per questo che alcuni pazienti non possono comprare le medicine di cui hanno bisogno. Tutti i farmaci di sconto risparmiare denaro, ma a volte le aziende offrono condizioni migliori rispetto ad altri. Circa il venti per cento degli uomini di età compresa tra 40 e 70 non erano in grado di ottenere l'erezione durante il sesso. Ma non è una parte naturale dell'invecchiamento. Questioni come "Comprare kamagra oral jelly 100mg" o "Kamagra Oral Jelly" sono molto popolari per l'anno scorso. Quasi ogni adulto conosce "kamagra 100mg". Le questioni, come "Comprare kamagra 100mg", si riferiscono a tipi diversi di problemi di salute. In genere, avendo disordine ottenere un'erezione può essere difficile. Prima di prendere il Kamagra, informi il medico se si hanno problemi di sanguinamento. Ci auguriamo che le informazioni qui risponde ad alcune delle vostre domande, ma si prega di contattare il medico se si vuole sapere di più. personale professionale sono esperti, e non saranno scioccati da tutto ciò che dici.

CODICI MILITARI: GOVERNO BATTUTO, RIFORMA CONGELATA

ROMA - Il governo cade al primo dei voti segreti, in Aula alla Camera, sulla riforma dei codici penali militari di pace, ed il testo della riforma finisce con l'essere congelato: l'Assemblea di Montecitorio tornerà ad esaminarlo in data da destinarsi, visto che nel calendario ci sono prima parecchi decreti legge in scadenza.

La maggioranza va sotto su un emendamento della diessina Silvana Pisa, su cui la presidenza della Camera aveva ammesso la votazione segreta e rispetto al quale il governo aveva espresso parere contrario. L'emendamento evita l'applicazione del codice penale militare di guerra alle missioni internazionali, prevedendo per questa fattispecie un adeguamento del codice militare di pace. La richiesta di modifica del testo passa con 225 si, 200 no e tre astenuti, e il risultato della votazione viene salutato da un fragoroso applauso dell'opposizione; i deputati della Cdl, invece, restano immobili.

Scorrendo i tabulati della votazione, si scopre che i ''franchi tiratori'' della maggioranza sono stati 18; in Aula, infatti, erano presenti 218 esponenti della maggioranza ma i voti contrari alla modifica targata Unione sono stati soltanto 200. Il centrosinistra poteva contare su 210 deputati ma i si sono risultati 225: quindi, 15 esponenti della Cdl hanno votato con l'Unione dal momento che tre esponenti di Forza Italia si sono astenuti (Collavini, De Ghislanzoni e Falsitta). Dito puntato anche sulle assenze tra le fila della cdl: 63 deputati hanno ''marcato visita''. Tra i banchi di An si contavano 23 parlamentari in meno (tra cui Gasparri e La Russa), 22 per FI (tra cui Bondi, Cicchitto, Ghedini, Tremonti), 10 dell'Udc (tra cui Follini e Buttiglione) e 4 della Lega (tra cui il capogruppo Ce'). Assenti anche Rotondi, Craxi e Nicolosi. In più, nell'Emiciclo mancavano anche dei deputati del gruppo misto che non sono dell'opposizione: si tratta di Filippo Mancuso, Giovanni Mongiello, Paolo Santulli, Antonio Serena e Vittorio Sgarbi.

L'opposizione esulta per il risultato, letto come una ''boccata d'ossigeno'' il giorno dopo la sconfitta alle comunali di Catania di Enzo Bianco contro Umberto Scapagnini. Franco Giordano del Prc sottolinea che lo stop al testo sui codici militari ''cancella una ignominia è una vittoria pacifista e democratica che testimonia quanto la destra sia ancora in difficolta''', mentre per il Dl Renzo Lusetti ''per la Cdl e' gia' vanificato l' effetto Catania: ancora una volta la maggioranza ha dato prova di inconsistenza, divisione, incomprensione e incapacità di guidare il Paese. Non basta vincere un'elezione in una città per poter parlare di ripresa: in Parlamento la maggioranza non c'è più...''.

E mentre il Verde Paolo Cento parla di ''bocciatura sonora per i militaristi e per il governo della CdL'', Pino Sgobio del Pdci sottolinea che, se approvata, la riforma dei codici militari ''avrebbe riportato l'Italia indietro di due secoli''; una riforma che per il diessino Marco Minniti ''avrebbe dato vita ad un mostro costituzionale''.

Nella maggioranza le bocche restano cucite, ma in Transatlantico lo scontento e' evidente. Parla solo Antonio Leone di FI, secondo il quale ''con questo voto la contrarieta' trasversale a parti di questo testo e' venuto fuori con chiarezza''.

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Riforma Codice militare: cos'è successo, le prime reazioni

di Giulio Leben (g.leben@vita.it)

17/06/2005

Governo battuto. Sospeso l'esame del provvedimento. Il Disegno di Legge piace solo al Ministro della Difesa, Antonio Martino. Le prime Reazioni dalla società civile

Governo battuto alla Camera su un emendamento Ds al disegno di legge delega per la revisione delle leggi penali militari di pace e di guerra n. 5433. L'emendamento è passato a voto segreto con 225 sì, 200 no e tre astenuti.

Presentato dalle parlamentari Silvana Pisa (Ds) e Elettra Deiana (Prc), è stato il primo di una serie su cui la presidenza della Camera ha ammesso il voto segreto. La sua approvazione è stata salutata da un fragoroso applauso dai banchi del centrosinistra.

Incriminati gli articoli 72, 73 e 74, la cui approvazione comporterebbe l'utilizzo del Codice Penale Militare di Guerra in missione, anche per i civili (volontari, Ong in missione umanitaria e giornalisti), con grosse restrizioni di libertà di informazione. In altri termini, secondo il disegno, sarebbero oltre modo limitate (fino a pene di 20 in carcere) le possibilità di divulgazione di informazioni a chi partecipa, civile o militare, alle missioni internazionali italiane.

L'emendamento prevede, invece, l'utilizzo sempre e comunque del Codice di Pace in occasione delle missioni internazionali italiane. Costringendo di fatto il "congelamento" del disegno di legge così come è stato presentato ed emendato oggi. Alla ripresa dei lavori, infatti, lo stesso sottosegretario alla Difesa Francesco Bosi ha affermato: "a fronte dell'approvazione dell'emendamento Pisa si creano problemi di rilettura e di ricostruzione dell'organicità del testo; per questo è necessaria la sospensione dell'esame del provvedimento, che sarà ricalendarizzato quando deciderà la conferenza dei capigruppo".

Il presidente Pier Ferdinando Casini ha preso atto della richiesta, sottolineando che "avendo diversi decreti legge in scadenza non è possibile prevedere quando il testo potrà essere nuovamente inserito nel calendario dei lavori".

Nel corso del voto segreto l'esecutivo è stato sconfitto con 225 voti delle opposizioni e quelli di almeno 18 franchi tiratori, contro 200. Forti le assenze nei banchi della maggioranza: Forza Italia era presente al 75 per cento, An al 57 per cento, Lega al 46 per cento e Udc al 41 per cento.

Le prime reazioni dalla campagna Ostinati per la Pace
''Una prova di democrazia quella data oggi dal Parlamento che ha bocciato la riforma dei codici militari''. Lo afferma Cosimo Tartaglia, presidente dell'Osservatorio Militare commentando l'affossamento definitivo della legge. ''Eravamo già pronti per ricorrere a Bruxelles -aggiunge- ma riteniamo che questo atteggiamento voglia rappresentare una svolta nell'affrontare problematiche militari che da questo governo tanti si aspettavano, poco avendo ricevuto''.

''Grande soddisfazione'' per lo stop e' stata espressa inoltre da Medici senza frontiere: con la sua approvazione, infatti, si sarebbe ridotta notevolmente la possibilità di intervento delle organizzazioni umanitarie''.

Nei giorni scorsi Msf aveva inviato una lettera a tutti i parlamentari, evidenziando i rischi contenuti nel progetto di legge, discusso e 'bloccato' oggi alla Camera, e sottolineando come la sua approvazione avrebbe reso automatica l'applicazione del codice di guerra a qualsiasi missione, comportando ''un progressivo mutamento delle nozioni di pace e di guerra, e una confusione dei ruoli tra personale militare e quello civile operativo in situazione di conflitto''.

E per questo Msf aveva chiesto ai parlamentari ''di analizzare tutti gli aspetti che avrebbero messo a repentaglio l'indipendenza e l'imparzialità delle organizzazioni umanitarie''. ''Con grande soddisfazione - dichiara Stefano Savi, direttore generale di Msf Italia - constatiamo che la politica italiana inizia ad interrogarsi sui pericoli della confusione tra azione umanitaria e intervento militare''.

E soddisfazione infine anche da parte di Rete di Lilliput Roma, che ha seguito la campagna in prima persona. "E' una grande vittoria, ma soprattutto una grande alleanza quella che ha fatto pressione sul Parlamento" ha detto Emanuele Missineo "non si tratta infatti solo di un'istanza pacifista, ma di una sfida civile a cui hanno aderito, oltre a tante associazioni, anche parte della magistratura, il sindacato militare Cocer, lo stesso ordine dei giornalisti, e parte della stessa maggioranza".

********************************************************** Comunicato stampa del coordinamento per la Campagna contro la riforma dei Codici Penali Militari di Pace e di Guerra

Delega per la revisione dei Codici Penali Militari: maggioranza sconfitta alla Camera

Dopo molti rinvii, oggi è arrivato il voto della Camera sulla delega al Governo per la revisione dei Codici Penali Militari.

La maggioranza è stata battuta ed è passato l'emendamento che richiedeva l'applicazione, per le missioni militari italiane all'estero, del Codice Penale Militare di Pace invece di quello di Guerra, così come riportato nel testo originale della delega.

Ciò comporta, tra l'altro, la non applicazione degli articoli 72 e 73 sulla raccolta e la diffusione di notizie riguardanti le truppe, con pene per i trasgressori che potevano arrivare fino a venti anni di carcere militare.

Per ora il tentativo di attivare la censura preventiva è fallito.

Applicare i codici militari anche durante operazioni di pace all’estero e non solo ai militari, ma a tutti i cittadini italiani coinvolti: ai giornalisti della carta stampata e della televisione e anche ai familiari dei militari, senza rispetto per l’art.11 della Costituzione che prevede la dichiarazione esplicita dello stato di guerra, sarebbe stata una vergogna giuridica contro il diritto internazionale e contro la stessa Costituzione italiana oggi vigente.

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Sui codici militari ieri la maggioranza è andata sotto

di Silvana Pisa

Ieri alla Camera è passato un emendamento di tutta l’opposizione che ha bloccato la normativa che riguarda il codice penale militare di guerra.

Il voto espresso dall’aula è stato importante non solo perché ha fermato una riforma gravissima, che proponendosi di applicare il codice di guerra automaticamente a tutte le missioni all’estero, indipendentemente dalla loro natura (umanitaria, peace-keeping, peace-enforcing), avrebbe reso la guerra un fatto normale e ordinario (violando gli articoli 11, 78 e 87 della Costituzione), ma perché ha opposto uno stop anche alle limitazioni della libertà all’informazione previste dal provvedimento in palese contrasto con l’art. 21 della Costituzione. L’articolato del codice penale militare di guerra prevedeva che le missioni all’estero fossero divise in due categorie: quelle ad alta intensità (Afghanistan e Iraq) e quelle a bassa intensità (tutte le altre).

Mentre per le seconde i reati previsti dal codice militare di guerra del ‘41 (procacciamento e diffusione di notizie non solo segrete ma anche riservate) valgono solo per i militari, per le missioni ad alta intensità questi reati valgono per “chiunque”: operatori umanitari delle ong, lavoratori civili e naturalmente giornalisti. Nelle missioni in Iraq e in Afghanistan dunque, la costituzione repubblicana è abolita e si ritorna al codice fascista del ‘41: se, per esempio, un giornalista diffonde notizie “riservate” sullo stato di salute dei militari, sarà punito con una pena che va da 5 a 20 anni da scontare in un carcere militare (in barba all’articolo 103 della Costituzione che prevede che, – in tempo di pace,- la giurisdizione militare si applichi esclusivamente ai militari!). Questo nonostante il ministro Martino in audizione in commissione Difesa il 2 febbraio 2005 avesse dichiarato “ il progetto di legge non contiene alcuna disposizione che possa produrre riflessi negativi di sorta sulla libertà di manifestazione del pensiero”.

Sottolineiamo che la normativa proposta dal governo risulta molto più restrittiva di quella di qualunque altro paese europeo: in Europa per lo più sono solo le legislazioni penali ordinarie, e solo in casi estremi, a prevedere per i civili (e quindi anche per i giornalisti) reati riguardanti la diffusione di notizie sulle attività delle Forze Armate.

Avere fermato un provvedimento così grave, pericoloso e incostituzionale è stato merito di un lavoro collettivo svolto dai deputati dell’Unione insieme ai Cocer, ai magistrati e giornalisti democratici, al movimento pacifista.

 
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