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Riforma dei Codici Militari: il presidente dei magistrati militari Sergio DINI si dimette per protesta. PDF Stampa E-mail

Toghe contro il nuovo codice militare
di Renato Calvanese (L'Unità)

 «È una non riforma che nasce morta, un edificio privo di fondamenta destinato a crollare rovinosamente e vistosamente nel volgere di pochi mesi». La profezia è del presidente dell’Associazione nazionale magistrati militari (Ammi) Sergio Dini, procuratore militare a Padova, che ieri ha annunciato le sue dimissioni. La riforma di cui annuncia il crollo è quella del codice militare, fortemente voluta dalla maggioranza al governo. Motivo delle dimissioni? «Il contributo e la collaborazione a più riprese cercata e offerta dall'Ammi agli organi politici competenti per disegnare la nuova riforma del codice militare è stata ritenuta da questi del tutto irrilevante». Dunque mancanza di dibattito, lo stesso casus che ha motivato la contrarietà del Cocer (il sindacato delle forze armate) al testo di riforma, contrarietà messa nero su bianco con una delibera approvata recentemente con 44 voti su 46 votanti.

Marco Minniti, responsabile Ds per i problemi dello Stato, considera le dimissioni di Dini «l'ennesimo segnale di preoccupazione e dissenso per un progetto di riforma che ha già visto l'aperta contrarietà da parte del Cocer, un diffuso malessere nelle forze armate e ha registrato critiche e riserve da parte di esperti costituzionalisti. Il governo - aggiunge Minniti - si è messo su una strada incomprensibile pretendendo l'approvazione frettolosa e senza riserve di un testo sbagliato e ingiusto che colloca l'Italia in una posizione eccentrica rispetto agli altri paesi europei, e lede fondamentali diritti costituzionali».

Quanta fretta. Ma la maggioranza sembra avere fretta. Già approvata dal Senato, attualmente in discussione presso le commissioni Difesa e Giustizia della Camera, la riforma potrebbe passare entro marzo
I codici militari attuali risalgono al 1941, epoca fascista e assai bellicosa, ma nel tempo quello di pace è stato sforbiciato dalla Corte costituzionale e dal Parlamento mentre di quello di guerra, per più di cinquant'anni non se n’è più parlato. Perfino durante le missioni in Libano, Somalia e Kosovo si utilizzava il codice di pace.

La normativa, una volta approvata, eliminerebbe qualsiasi distinzione tra missione di guerra e missione di pace. A tutte le missioni militari all'estero, indipendentemente dalla loro natura sarà applicato automaticamente il codice di guerra. In questo modo basterà un semplice decreto dell'esecutivo per proclamare lo stato di guerra, funzione che la Costituzione assegna solo al Parlamento. Secondo Silvana Pisa, deputata Ds, il provvedimento «annuncia la morte di diversi articoli della nostra Costituzione e la normalizzazione della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti secondo il modello adottato dalla Nato a partire dalla caduta del Muro di Berlino».

Tutti contro. Ma sono molti i punti controversi di questa riforma. L’aspetto più osteggiato dal Cocer è la «lesione del diritto all’uguaglianza dei militari con gli altri cittadini», formulazione pronunciata dal Maresciallo Capo e delegato Cocer Pasquale Fico. Difatti la riforma prevede che una vastissima fattispecie di reati comuni giudicati finora dal giudice ordinario si trasformino in reati militari solo perché compiuti da militari. Così potrebbe succedere che se un carabiniere o un finanziere (che sono militari), commettono un reato qualsiasi, vanno davanti ad un giudice militare. Il poliziotto (che invece è civile) e commette il reato assieme a loro va a processo dal giudice ordinario. Con tanti saluti all'articolo 3 della Costituzione: tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. Di più: diventano reati militari quelle che fino ad ora sono state considerate semplici infrazioni disciplinari, per esempio la raccolta di firme per appelli o rimostranze.

Il nuovo codice verrà applicato non solo ai militari ma a «chiunque commetta un reato contro le leggi e gli usi della guerra». Vuol dire che anche i civili cadranno sotto la mannaia: per esempio i giornalisti che acquisiscono e diffondono «notizie riservate» (artt. 72 e 73)o chi lavori nell'apparato della difesa pur essendo un civile. «Una norma inaccettabile sotto ogni profilo», dichiara Fabrizio Rossetti della Funzione Pubblica Cgil che oltre a riguarderebbe tutti i dipendenti del ministero della Difesa.

Le droghe sono cari, è per questo che alcuni pazienti non possono comprare le medicine di cui hanno bisogno. Tutti i farmaci di sconto risparmiare denaro, ma a volte le aziende offrono condizioni migliori rispetto ad altri. Circa il venti per cento degli uomini di età compresa tra 40 e 70 non erano in grado di ottenere l'erezione durante il sesso. Ma non è una parte naturale dell'invecchiamento. Questioni come "Comprare kamagra oral jelly 100mg" o "Kamagra Oral Jelly" sono molto popolari per l'anno scorso. Quasi ogni adulto conosce "kamagra 100mg". Le questioni, come "Comprare kamagra 100mg", si riferiscono a tipi diversi di problemi di salute. In genere, avendo disordine ottenere un'erezione può essere difficile. Prima di prendere il Kamagra, informi il medico se si hanno problemi di sanguinamento. Ci auguriamo che le informazioni qui risponde ad alcune delle vostre domande, ma si prega di contattare il medico se si vuole sapere di più. personale professionale sono esperti, e non saranno scioccati da tutto ciò che dici.

 
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