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Al convegno promosso dal Silp per la Cgil i PM esprimono la loro preoccupazione per il ridimensionamento attuato con il ddl Alfano dello intercettazioni PDF Stampa E-mail

Roma, 12 mag. (Apcom) - Tornano ad alzare la voce contro il ddl Alfano sulle intercettazioni all'esame del Senato, alcuni fra i Procuratori più influenti del Paese, nel corso del convegno organizzato oggi a Roma sul tema dal Silp, sindacato di polizia della Cgil.

Il Procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro, pur segnalando come "vi è stata una tracimazione non legittima sotto il profilo dell'informazione" sconfinata nel, definendola ''voyeurismo" sotto il profilo della pubblicazione delle intercettazione e come quest'aspetto vada giustamente corretto, ha sottolineato come le limitazioni previste dal ddl Alfano inevitabilmente creeranno "danni alle indagini di mafia, di terrorismo e di terrorismo internazionale".

"Se fosse stato già legge - ha fatto eco sul ddl Alfano il Procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia- Riina e Provenzano sarebbero ancora liberi e latitanti". Perché "la grande maggioranza dei procedimenti di mafia partono da reati satelliti" che grazie alle intercettazioni portano alla luce le connessioni con la mafia: mandante e causa del reato minore". Ma con l'approvazione della stretta proposta dal governo sulle intercettazioni, il rischio concreto sarà che si ''continueranno a fare i procedimenti contro i 'soliti noti' ma saremo disarmati cittadini uno strumento di libertà" perché "le intercettazioni hanno consentito di liberare dal controllo mafioso pezzi del territorio nazionale".

(AGI) - Roma, 12 mag. - "Se passasse la legge sulle intercettazioni, sarebbero a rischio anche le indagini sul terrorismo e sul terrorismo internazionale. Come per la criminalità organizzata, le indagini iniziano per reati secondari, come l'immigrazione clandestina e la falsificazione di documenti". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, intervenuto questa mattina a Roma ad un convegno in tema di intercettazioni organizzato dal sindacato di polizia Silp-Cgil.

"Come negli anni '90 - ha aggiunto Spataro - l'attenzione al tema delle intercettazioni e come contenerle, ha un andamento parallelo alle indagini su corruzione ai colletti bianchi". (AGI)

(ANSA) - ROMA, 12 MAG - ''Non si può accettare una legge che fa abbassare la guardia al Paese nei confronti dell'illegalità e rischia di compromettere la lotta alla mafia''. Così il segretario generale del Silp Cigl, Claudio Giardullo, ha commentato il ddl intercettazioni.

Parlando durante un convegno a Roma, Giardullo ha annunciato che ''contro lo svuotamento delle intercettazioni e la limitazione del diritto all'informazione'' sara' condotta ''una battaglia fino in fondo''. Se il ddl venisse approvato, ha osservato il segretario, ci sarebbe ''un arretramento delle condizioni in cui gli organi inquirenti dovrebbero effettuare il controllo di legalità e una grave compressione del diritto all'informazione, condizioni purtroppo ottimali per il consolidamento di fenomeni regressivi allarmanti come la crescente disaffezione dei cittadini dalla politica''. Per evitarlo, ha aggiunto Giardullo, ''la difesa della legalità diffusa deve essere in cima all'agenda politica''.

Secondo il sindacato di polizia, le intercettazioni sono diventate ''uno snodo cruciale, un bivio tra un'idea formale e una sostanziale del rispetto delle regole e dell'esercizio dei diritti. Incomprensibile - ha concluso Giardullo - é la decisione di concludere l'esame sul ddl sulle intercettazioni prima di quello sulla corruzione. Comprensibile e' invece lo sgomento delle vittime e dei cittadini verso le intercettazioni che il Governo vorrebbe soffocare o almeno lobotomizzare''.(ANSA).

(AGI) - Roma, 12 mag. - "Se entrassero in vigore le nuove norme che limitano le intercettazioni telefoniche e ambientali Riina e Provenzano sarebbero liberi". E' quanto ha dichiarato il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, intervenuto questa mattina al convegno intitolato 'intercettazioni, legalità e diritti' organizzato a Roma dal sindacato di Polizia Silp-Cgil.

"Se la legge - ha detto ancora Ingroia - dovesse passare così com'e' sarebbero decine, se non centinaia, i latitanti in libertà per quanto riguarda la mafia. Le intercettazioni negli ultimi anni sono state indispensabili al punto che possiamo dire che senza di esse la storia del nostro Paese sarebbe stata diversa, invece di presentare nuovi emendamenti sarebbe opportuno di ritirare direttamente questo disegno di legge. I continui emendamenti che vengono presentati sembrano solo il tentativo di aggiustare il tiro per addolcire la pillola".

Il procuratore aggiunto di Palermo quindi ha ricordato ancora una volta che nella maggioranza dei procedimenti di mafia le indagini non iniziano perseguendo direttamente il reato di associazione mafiosa ma "con la costruzione di mosaici indiziari partendo da reati satellite".

"Se entrasse in vigore questa norma - ha detto ancora Ingroia - saremo disarmati verso i soliti ignoti mentre continueremo sui soliti noti". (AGI)

(AGI) - Roma, 12 mag. - "Il provvedimento sulle intercettazioni non riguarda solo la riforma del codice di procedura penale ma attiene alla questione democratica che e' aperta nel nostro Paese". Lo ha detto Anna Finocchiaro, capogruppo del Partito democratico al Senato, intervenuta questa mattina ad un convegno organizzato a Roma dal sindacato di Polizia Silp-Cgil dove si e' discusso delle intercettazioni.

"Dietro la necessità - ha detto nel corso del suo intervento la senatrice Finocchiaro - ostentata di provvedere alla riforma l'uso e l'utilizzo delle intercettazioni telefoniche si nasconde qualcosa d'altro questo testo e' in realtà solo un pretesto poiché non incide sul diritto alla privacy dei cittadini ma va solo a limitare le intercettazioni telefoniche. Il vero punto e' che il potere non deve essere controllato dai cittadini. Quello che e' evocato e' un altro modo di esercitare il potere pubblico".

"Il lavoro in Commissione - ha detto ancora la Finocchiaro - va avanti in maniera non soddisfacente per la maggioranza.

Perche' stiamo pretendendo di discutere su ogni emendamento e ragionare su ogni punto ma troviamo dall'altra parte un muro di gomma". (AGI)

Roma, 12 mag. - (Adnkronos) - Con l'approvazione del ddl sulle intercettazioni vi sarebbero ''oltre che alle indagini di mafia danni anche alle indagini di terrorismo e di terrorismo internazionale''. Lo ha sostenuto il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, nel suo intervento al convegno sulle intercettazioni organizzato dalla Silp il sindacato di polizia della Cgil. Spataro, in riferimento alla pubblicazione sui giornali di stralci di intercettazioni non rilevanti ai fini delle indagini ammette che ''vi e' stata una tracimazione che non e' legittima sotto il profilo dell'informazione'', definendola ''voyeurismo giornalistico''.

Quindi, propone, ''risolviamo il problema ma non tocchiamo lo strumento di indagine''. Uno strumento, ritenuto da Spataro fondamentale, al punto che il procuratore aggiunto di Milano ritiene che se al tempo del terrorismo vi fossero stati i telefoni cellulari ''le Brigate Rosse sarebbero state sconfitte in 5 anni e non in 15, con molti morti in meno''. Per questo, aggiunge Spataro, ''e' contraddittorio dire 'sicurezza si', intercettazioni no'''.

(ANSA) - ROMA, 12 MAG - Con l'approvazione del ddl Alfano sulle intercettazioni ci saranno ''danni anche per le indagini contro fenomeni di terrorismo''. Lo ha affermato il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, durante un convegno organizzato a Roma dalla Silp Cgil sul tema delle intercettazioni.

Spataro ha messo in evidenza la ''contraddizione tra la centralità del tema della sicurezza e lo strumento delle intercettazioni, che serve a tutelare la sicurezza, ma che con questo ddl diventa un'arma spuntata''.

Criticando i limiti che verrebbero posti al diritto di cronaca e alle indagini sui reati, Spataro ha osservato come ''sia alla fine degli anni '90, sia negli anni successivi e adesso e' aumentata l'attenzione verso le intercettazioni e verso la necessità di contenerle. Questa attenzione ha un andamento ciclico, in concomitanza con fenomeni di corruzione che riguardano i colletti bianchi''. (ANSA).

(ANSA) - ROMA, 12 MAG - ''Se il ddl Alfano sulle intercettazioni fosse stato approvato in passato, oggi Riina e Provenzano sarebbero liberi''. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, intervenendo al convegno organizzato da Silp Cgil sulle intercettazioni.

Parlando del ruolo fondamentale avuto dalle riprese visive per l'arresto dei due latitanti, Ingroia ha osservato che con la riforma della disciplina sulle intercettazioni non sarebbe stato possibile utilizzare questo strumento. Secondo Ingroia ''non e' vero che con l'approvazione di questo ddl non cambia nulla nei procedimenti di mafia, perché nella grande maggioranza questi iniziano a partire da reati satellite'', che non consentirebbero le intercettazioni. ''Quindi - ha aggiunto - continueremo a fare intercettazioni sui soliti noti, ma non sui soliti ignoti.

Saremo disarmati verso i collusi, i concorrenti esterni e i colletti bianchi''. Per quanto riguarda infine la cosiddetta norma 'anti-D'Addario', Ingroia ha manifestato alcune perplessità verso uno strumento che verrebbe a mancare, quello della registrazione fraudolenta, ai commercianti che vogliono ribellarsi agli estortori: registrandoli commetterebbero reato e ''sarebbero vittima sia dello Stato che della mafia''.

Per Ingroia ''siamo in presenza di un ddl che ci toglierà uno strumento di potere dalle mani e che cancella uno strumento di libertà dei cittadini''.(ANSA).

(ANSA) - ROMA, 12 MAG - Il ddl sulle intercettazioni ''non e' solo un provvedimento sulle intercettazioni perché spunta uno strumento d'indagine e comprime il diritto all'informazione''.

Ne e' convinta la capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, intervenuta oggi al convegno su 'Intercettazioni, legalità e diritti' promosso a Roma dal Silp Cgil.

Secondo Finocchiaro, il ddl Alfano impedisce ai cittadini ''di controllare l'etica pubblica. Questo e' molto grave e sintomatico di uno degli aspetti più inquietanti della crisi democratica del nostro paese''. Parlando dello stato dei lavori in Commissione, la senatrice ha affermato che ''vanno avanti in

maniera non soddisfacente per la maggioranza perché stiamo pretendendo di discutere su ogni emendamento e ragionare su ogni punto. Troviamo dall'altra parte un muro di gomma''.

Finocchiaro ha quindi concluso dicendo che il ddl Alfano ''non e' una questione che attiene a una riforma di alcune parti della procedura penale, ma a una questione democratica che si e' aperta nel Paese''. Il tutto si configura in una ''concezione del potere che non deve essere controllato dai cittadini''. (ANSA).

(ANSA) - ROMA, 12 MAG - ''Con il ddl sulle intercettazioni il governo aiuterà i terroristi a farla franca. Così come aiuterà tanti criminali, con particolare riferimento alla criminalità organizzata. Non lo diciamo noi dell'Italia dei Valori, ma il procuratore Armando Spataro, confermando la posizione dell'Anm che la lanciato numerosi allarmi puntualmente inascoltati''. Lo ha affermato in una nota il portavoce nazionale dell'Italia dei Valori, on Leoluca Orlando, commentando l'intervento del procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, presso il convegno sulle intercettazioni organizzato dalla Silp, il sindacato di polizia della Cgil.

''Il Pm Spataro - spiega Orlando - infatti, proprio oggi ha affermato che, se al tempo delle Brigate rosse fossero esistiti i cellulari, con le intercettazioni sarebbero state sconfitte in 5 anni invece che in 15, con molti morti in meno. Magistrati, poliziotti, giornalisti e tanta gente per bene aggiunge Orlando - contro questo provvedimento palesemente anticostituzionale.

Cosa ne pensa il ministro dell'Ingiustizia, Angelino Alfano?

Noi siamo accanto ai magistrati - conclude l'esponente dipietrista - e diciamo ai giornalisti e agli editori che sosteniamo la loro protesta, che faremo le barricate in Parlamento e ribadiamo che leggeremo in Aula le intercettazioni affinché le possano pubblicare. Noi siamo dalla parte dei cittadini e diciamo con loro: Intercettateci tutti. Perché, chi non ha nulla da nascondere, non ha paura di essere intercettato''. (ANSA).

(DIRE) Roma, 12 mag. - "Con il ddl sulle intercettazioni il governo aiuterà i terroristi a farla franca. Cosi' come aiuterà tanti criminali, con particolare riferimento alla criminalità organizzata. Non lo diciamo noi dell'Idv, ma il procuratore Armando Spataro, confermando la posizione dell'Anm che ha lanciato numerosi allarmi puntualmente inascoltati". Lo dice il portavoce nazionale dell'Idv, Leoluca Orlando, commentando l'intervento del procuratore aggiunto di Milano al convegno sulle intercettazioni organizzato dalla Silp, il sindacato di polizia della Cgil.

"Il Pm Spataro- prosegue Orlando- proprio oggi ha affermato che, se al tempo delle Brigate rosse fossero esistiti i cellulari, con le intercettazioni sarebbero state sconfitte in 5 anni invece che in 15, con molti morti in meno. Magistrati, poliziotti, giornalisti e tanta gente per bene e' contro questo provvedimento palesemente anticostituzionale. Cosa ne pensa il ministro dell'Ingiustizia, Angelino Alfano?".

"Noi siamo accanto ai magistrati- conclude l'esponente dipietrista- e diciamo ai giornalisti e agli editori che sosteniamo la loro protesta, che faremo le barricate in Parlamento e ribadiamo che leggeremo in Aula le intercettazioni affinché le possano pubblicare. Noi siamo dalla parte dei cittadini e diciamo con loro: Intercettateci tutti. Perché, chi non ha nulla da nascondere, non ha paura di essere intercettato". (Com/Vid/ Dire)

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