Anche AMID ha aderito al Comitato Articolo 52 in difesa della costituzione Stampa
COMITATO ARTICOLO 52 - MILITARI TRA LA GENTE
"L'ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica"
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Roma, 23 febbraio 2011

COMUNICATO

Nelle parole del Capo dello Stato la conferma della nostra richiesta

NO ALLA PROROGA ANTIDEMOCRATICA E INCOSTITUZIONALE DEGLI ORGANISMI DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE

Roma 23 febbraio - Trovano una autorevole conferma - nelle parole del Presidente della Repubblica - le nostre perplessità sulla norma del Milleproroghe con la quale vengono innaturalmente prorogati al 30 aprile del 2012 gli Organismi della Rappresentanza Militare rappresentanza militare".
Lo afferma il Comitato "ARTICOLO52" nell'apprendere le valutazioni espresse dal Capo dello Stato in una lettera inviata al Presidente del Consiglio.

"Il decreto 'Milleproroghe' , rileva Napolitano, contiene norme, aggiunte in un secondo momento, "eterogenee" e "di assai dubbia coerenza con i principi e le norme della Costituzione".
Il capo dello Stato osserva come al testo originario del decreto-legge costituito da 4 articoli e 25 commi "sono stati aggiunti altri 5 articoli e 196 commi". "Molte di queste disposizioni aggiunte in sede di conversione - sottolinea Napolitano - sono estranee all'oggetto quando non alla stessa materia del decreto, eterogenee e di assai dubbia coerenza con i principi e le norme della Costituzione".

Come suo primo atto, il Comitato Articolo52-Militari tra la gente", appena costituito, ha inviato una lettera a tutti i Segretari di partito, Capogruppo, Senatori e Deputati, con la quale ha inteso evidenziare con chiarezza la manifesta anticostituzionalità di una norma che lede fortemente i diritti democratici del personale militare al quale verrebbe impedito di poter esercitare un sacrosanto diritto, andando ad incidere- tra l'altro - in un sistema elettivo in cui gli unici protagonisti dovrebbero essere proprio gli elettori militari.
Chiediamo al governo di evitare questa "prova di forza" , restituendo certezza di diritto al personale militare e ai delegati COBAR e COIR che in queste ore stanno sottoscrivendo a centinaia il nostro appello.

Ufficio stampa
Antonella Manotti
335/8088244
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COMUNICATO STAMPA
Non deve diventare legge dello Stato la seconda scandalosa decisione del Governo di prorogare egli Organismi elettivi della Rappresentanza Militare

Roma 24 febbraio - Se, come sembra, con la fiducia sul maxi emendamento del Governo al "Milleproroghe", verrà confermata la proroga ad aprile del 2012 del mandato agli attuali Organismi della rappresentanza militare, il cui termine naturale è scaduto addirittura a giugno dello scorso anno, ci troveremo di fronte ad una aperta violazione dei diritti costituzionali per i Cittadini militari, ai quali viene impedito di eleggere i propri rappresentanti nei tempi prescritti dalle leggi e dai regolamenti in vigore.

La battaglia condotta dal Comitato "Articolo 52 - Militari tra la Gente" con l'appello inviato a tutte le forze politiche e al Presidente della Repubblica si pone come un confronto su un tema, quello dei diritti dei cittadini militari, che non può più ammettere incertezze né essere rinviato, soprattutto in un momento in cui la Categoria, dotata di una Rappresentanza ancora completamente interna agli apparati, svuotata di potere contrattuale e con costi completamente a carico dei contribuenti italiani, sta subendo provvedimenti e manovre finanziarie che possiamo definire "feroci" in quanto molto più penalizzanti che per il resto del pubblico impiego.

Abbiamo la consapevolezza di trovarci in un momento particolarmente delicato per il Paese, ma in uno Stato di diritto sono esattamente questi i momenti in cui non possono essere messi in discussione i principi fondamentali della legalità repubblicana. Riteniamo inaccettabile che in un tale clima possa farsi strada una strategia e un arretramento culturale che mirano, con tutta evidenza, a riallontanare pericolosamente le Istituzioni deputate all'uso legittimo delle armi e della forza, dal tessuto morale e culturale del resto della Società civile.

La Democrazia e la Costituzione non tollerano che organismi elettivi - come i Cocer, i Coir ed i Cobar - possano essere legittimati da altri se non dagli elettori, figuriamoci se tale decisione, peraltro in assenza di alcun seppur minimo motivo di straordinarietà, necessità ed urgenza, proviene, come in questa seconda incredibile proroga, dalla controparte datoriale, cioè dal Potere esecutivo.

I rappresentanti dei lavoratori militari, che sono ormai tutti dei "professionisti", devono essere legittimati dai loro colleghi, specialmente in un momento in cui l'inadeguatezza delle politiche economiche, il blocco dei contratti, la gravissima incertezza sul futuro previdenziale, l'astrattezza della tanto sbandierata "specificità" si accompagnano a un attacco di proporzione mai viste per la cancellazione di diritti acquisiti.