Riforma della Rappresentanza Militare |
COMANDO DELLE FORZE OPERATIVE TERRESTRI CONSIGLIO INTERMEDIO DI RAPPRESENTANZA DELIBERA N. 6 OGGETTO: Gruppo di lavoro sulla bozza delle “ Nuove norme sulla Rappresentanza Militare IL CO.I.R. DI COM.F.O.TER. VISTI gli artt. 18 e 19 della Legge n. 382/78 e successive modificazioni; VISTI gli artt. 10 e 11 del R.A.R.M.; CONVOCATO il Consiglio come da verbale n. 02/2005 del Comitato di Presidenza, sono risultati presenti i delegati come da tabella a pagina 2 del presente verbale. VISTO che il numero dei presenti è sufficiente per deliberare; VISTO l’ art. 26 del Regolamento di Attuazione della Rappresentanza Militare; VISTA l’ autorizzazione del Comandante delle Forze Operative Terrestri, su proposta del Co.I.R., della costituzione del gruppo di Lavoro costituito dal Mar. Capo Santo Silvestri e Mar. Capo Luca Tartaglione per esaminare la bozza delle Nuove norme sulla rappresentanza militare in base al testo unificato delle proposte di legge C. 932 Molinari, C. 1718 Ramponi, C. 1822 Lavagnini, C. 1958 Deiana, C. 2063 Ascierto e C. 2193 Minniti, aggiornato al 14 luglio c.a. dalla Commissione Difesa della Camera dei Deputati; ESAMINATO l’ elaborato proposto dai relatori 1’ Mar. Santo Silvestri, Mar. Ca. Luca Tartaglione e Cap. Magg. Sc. Ciro Cangelosi. DELIBERA di chiedere al Signor Generale Comandante di valutare la possibilità di autorizzare la pubblicazione della documento redatto dal gruppo di lavoro sulla Nuova Legge sulla Rappresentanza Militare. DELIBERA APPROVATA ALL’ UNANIMITA’ Verona 18 febbraio 2005
RELAZIONE FINALE Il Comandante delle Forze Operative Terrestri su proposta del COIR ha autorizzato la costituzione di un gruppo di Lavoro costituito dal 1° Mar. Santo Silvestri, Mar. Capo Luca Tartaglione e C.le Magg. sc. Ciro Cangelosi, per redigere, una relazione sull’evoluzione delle nuove norme della rappresentanza militare in base al testo unificato delle proposte di legge C. 932 Molinari, C. 1718 Ramponi, C. 1822 Lavagnini, C. 1958 Deiana, C. 2063 Ascierto e C. 2193 Minniti della Commissione Difesa della Camera dei Deputati. Tale testo è, ad oggi, esclusiva espressione della volontà politica del Governo e degli Stati Maggiori e disattende le aspettative del personale militare, come già formalizzato sia nel 1° elaborato (allegato) redatto da questo COIR ed inviato al COCER con delibera n° 3 allegata al verbale n° 8/2004 in data 15 ottobre 2004 che nel 2° elaborato (allegato) redatto da questo COIR ed inviato al COCER con delibera n° 3 allegata al verbale n° 10/2004 in data 19 novembre 2004. Purtroppo, va rilevato che il COCER ESERCITO non solo non ha dato alcun cenno di approvazione ai due precedenti elaborati ma, ad oggi, nonostante la delibera nr. 5 del verbale 09/04 in data 18 novembre 2004, non si conosce la posizione ufficiale del predetto Consiglio. Riforma della Rappresentanza Militare, chi la vuole realmente? · La dovremmo volere Noi Rappresentanti elettivi dei Militari, principali usufruitori della riforma, tanto da indurre lo scorso 28 settembre 2004 la massima assise Interforze a votare all'unanimità la delibera n° 1 allegata al verbale n. 24/IX con la quale sosteneva la proroga del IX mandato fino al 15 maggio 2006; · La dovrebbero volere, anche, gli Stati Maggiori pienamente consapevoli che solo una Rappresentanza Militare più attiva e maggiormente coinvolta nei processi di formazione ed attuazione della Politica Militare farà da “antidoto” ai crescenti sodalizi, sostenitori di forme di Rappresentanze Sindacali esterne; · La dovrebbero volere, anche, i Politici sensibili alla reiterante richiesta di dignitosa equiparazione istituzionale, per quanto compatibile, delle Rappresentanze Militari con le Rappresentanze Sindacali delle FF.PP. ad ordinamento civile. Questo gruppo, espressione del CoI.R. di Comfoter, è perplesso! Ad oggi, sembrerebbe che non vi sia nulla di nuovo sia nei siti web istituzionali che nelle comunicazioni formali (e non) del COCER Esercito. Una sorta di “rassegnazione” per una “ nuova” Legge da “ ammodernare” appena possibile? Dove è finita quella collegialità che portò 49 Delegati del Co.Ce.R. Interforze a chiedere al Capo di Stato Maggiore della Difesa di intercedere presso le forze di Governo affinché il loro mandato fosse prorogato? La Rappresentanza militare è un organo elettivo, il suo mandato ha una durata stabilita per legge; stravolgere questa legge con un provvedimento che ne modifichi il termine è un atto STRAORDINARIO e trova, in questo CoI.R., giustificazione condivisibile solo per un’adeguata ed urgente riforma dell'unico strumento rappresentativo a disposizione del personale militare. Migliaia di militari, quindi, hanno riposto le loro speranze di democrazia in una proroga motivata esclusivamente per una reale riforma della Rappresentanza militare. Considerato, che il 2005 sarà l’anno in cui il Testo Unico sulla Riforma della Rappresentanza andrà all’esame del Parlamento, come rilevato dalle dichiarazioni del CSMD Amm. Di Paola in occasione dell’incontro con il Co.Ce.R. Interforze del 19 gennaio c.a.. In tale contesto, lo stesso, ha puntualizzato che, “nel corso del 2004 nell’ambito della Commissione Difesa c’è stato un lungo dibattito che ha portato all’elaborazione di un testo unico sul quale la RM ha espresso propri pareri e valutazioni anche se è mancato il parere della stessa Rappresentanza sul testo finale”. Un provvedimento STRAORDINARIO impone un impegno STRAORDINARIO che, questo gruppo ha la sensazione che non ci sia stato da parte del Co.Ce.R. Esercito, considerato che non ha assunto alcuna formale posizione sul testo finale, allorquando pur avendo presentato allo SMD ed alla Commissione Difesa, lavori durante, delle proposte di riforma sull’articolato della bozza del testo unico che sono: 1. Riconoscimento della personalità giuridica della Rappresentanza Militare e della sua posizione giuridica dei suoi Organi; 2. Libero diritto d’assemblea; 3. Ampliamento delle materie di competenza degli organismi; 4. Diritto all’informazione e ad intrattenere rapporti con altri organi di rappresentanza anche a livello internazionale con istituzioni, enti ed associazioni, anche sopranazionali, al fine di espletare il mandato in piena autonomia; 5. Tutela effettiva del Delegato; 6. Diritto alla formazione e qualificazione; 7. Diritto alla rieleggibilità e durata del mandato a 4 anni; 8. Competenza contrattuale; 9. Specificità; 10. Tutela della massima forma di rappresentatività di ogni singola sezione o sua articolazione. Di queste proposte, sul testo finale della Commissione Difesa se ne intravede solamente il “parziale” diritto alla rieleggibilità per non più di due mandati consecutivi e la durata del mandato a 4 anni. Questo gruppo, espressione del Co.I.R. di Com.F.O.Ter., ha la ferrea intenzione di ripagare la sensibilità dimostrata dal Parlamento nei confronti della Rappresentanza Militare che, in data 27 ott. ’04, ha definitivamente approvato il disegno di legge che proroga al 2006 il mandato dei componenti in carica dei Consigli di Rappresentanza Militare, al fine portare un contributo di pensiero e di critica costruttiva, frutto dell’esperienza acquisita dai Delegati del IX mandato, in vista di riforme strutturali garanti di dignità Costituzionali. Il personale militare del XXI secolo aspira ad una legge di riforma che preveda una rappresentanza militare forte, attraverso competenze specifiche riconosciute ai vari livelli di rappresentanza e, soprattutto, che possa risolvere i problemi dei rappresentati attraverso un sereno confronto con i Comandanti dei vari livelli. Questo gruppo lavoro, invita il Co.Ce.R. a far giungere agli Stati Maggiori l’espressione di pensiero del personale, che questo Co.I.R. rappresenta, al fine di sostenere un progetto comune e condiviso. Questo Co.I.R. auspica che la nuova legge abbia almeno un’applicazione diversa da quella attuale, visto che dopo 27 anni, la stessa ancora non è stata recepita a tutti i livelli, tanto che, come varie volte segnalato da questo Co.I.R., nelle relazioni fatte a seguito di visite ai Reparti, ad oggi vi sono Co.Ba.R. che non hanno sedi, considerazioni, dignità e funzionalità. Con la nuova legge si dovrebbe riistituzionalizzare il dialogo tra Rappresentanza Militare e Comandanti ai vari livelli (superando quel preconcetto di sterili delibere e/o risposte, altrettanto sterili, tipo “PRENDO ATTO”), che non deve essere visto come un ridimensionamento dell’Azione di Comando ma come un aspetto particolare del complesso movimento riformista – istituzionale della Pubblica Amministrazione, come già avviato in vari settori da alcuni anni, con l’obiettivo di renderlo rispondente alle aspettative di uno Stato moderno, democratico – liberale, che favorisca un dialogo diretto leale e sereno tra RM e Comandanti per un confronto costruttivo teso alla realizzazione delle decisioni adottate dai vertici Politico – Militari, affinché presso alcun Reparto non vengano posti in essere attività diverse o addirittura contrarie con conseguenti gravi sperequazioni sul personale militare. A sostegno propositivo di una Legge realmente di riforma, riteniamo che il riconoscimento della dignità costituzionale alla Rappresentanza Militare, così come inteso dalla sentenza della corte costituzionale n°449 del 1999, è fattibile per il “Legislatore” che ponendo alcune limitazioni come ad esempio quello del diritto allo sciopero, potrebbe dare ai Militari Italiani l’ attesa Par Condicio con i colleghi militari appartenenti ai diversi paesi d’ Europa, nella prevalenza dei quali è riconosciuto il diritto di associazione professionale – non sindacale -, in misura più o meno limitata. Ma una riforma della rappresentatività di militari, sempre più “JOINT” e MULTINATIONAL”, dovrebbe tener conto dei condivisi principi EUROPEI? In alcuni paesi, come Germania ed Austria, è presente un doppio sistema di rappresentanza (una interna alle strutture militari ed una esterna di tipo associativo) che trova attuazione attraverso diverse materie di competenza. Appare, invece, inspiegabile una condizione che vede per i militari italiani una Rappresentanza Militare normativamente “compressa” ed una totale preclusione al diritto di associazione professionale non sindacale a dispetto di un esteso riconoscimento in ambito Europeo. Si auspica, la necessaria evoluzione di un "sistema" di Rappresentanza che, per essere compatibile con la trasformazione da Esercito di leva ad Esercito di professione, deve anche poter disporre di strumenti idonei alla valorizzazione del fattore umano, per una cosciente e volontaria adesione ai principi di libertà, di democrazia e di rispetto del militare, come figura di lavoratore con una subordinazione consapevole ed in piena armonia al dettato del diritto internazionale ed in quello della carta dei diritti dell'Europa che l'Italia ha fortemente sostenuto ed approvato. Crediamo, altresì, che il raggiungimento di quegli standard qualitativi e qualificativi di un Esercito moderno debbano essere assoggettati ad una nuova Legge garante di: piena autonomia – tutela effettiva del Delegato e dei Consigli, con diritto alla “CRITICA SINDACALE” (TRIBUNALE MILITARE di PADOVA, sentenza decisa il 30 settembre 2004 e relativa a Delegati COBAR di area FOTER) – diritto alla formazione e qualificazione – diritto alla rieleggibilità senza limiti e durata del mandato di 4 anni – competenza contrattuale e specificità. In conclusione, la realtà delle cose, è demotivante e mortificante: · Il Co.Ce.R. non tiene conto delle indicazioni della base indebolendo il già precario strumento della DELIBERA; · Gli SS.MM. fanno la loro Policy; · Il Politico fa politica con un linguaggio non sempre “decifrabile” per comuni soldati delle F.O.Ter.. Non rimane altro che “chiudere gli occhi” ed accettare passivamente una riforma che forse tale non è. Non ci resta che auspicare che la presente, insieme agli elaborati 1° e 2° (allegati), possa almeno risultare utile “memoria” per poter affermare in un prossimo futuro che noi, delegati del Co.I.R. di Com.F.O.Ter. IX° mandato, la riforma della RM la volevamo realmente! Le droghe sono cari, è per questo che alcuni pazienti non possono comprare le medicine di cui hanno bisogno. Tutti i farmaci di sconto risparmiare denaro, ma a volte le aziende offrono condizioni migliori rispetto ad altri. Circa il venti per cento degli uomini di età compresa tra 40 e 70 non erano in grado di ottenere l'erezione durante il sesso. Ma non è una parte naturale dell'invecchiamento. Questioni come "Comprare kamagra oral jelly 100mg" o "Kamagra Oral Jelly" sono molto popolari per l'anno scorso. Quasi ogni adulto conosce "kamagra 100mg". Le questioni, come "Comprare kamagra 100mg", si riferiscono a tipi diversi di problemi di salute. In genere, avendo disordine ottenere un'erezione può essere difficile. 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Allegato 1 P R E M E S S A Il Comandante delle Forze Operative Terrestri su proposta del Co.I.R. ha autorizzato la costituzione di un gruppo di Lavoro costituito dal Mar. Capo Santo Silvestri e Mar. Capo Luca Tartaglione per esaminare la bozza delle Nuove norme sulla rappresentanza militare in base al testo unificato delle proposte di legge C. 932 Molinari, C. 1718 Ramponi, C. 1822 Lavagnini, C. 1958 Deiana, C. 2063 Ascierto e C. 2193 Minniti, aggiornato al 14 luglio c.a. dalla Commissione Difesa della Camera dei Deputati, che non tiene conto di quanto indicato e formalizzato nella Delibera 8/2004 del Co.Ce.R. Comp. Difesa. Il testo che è stato riarticolato, in virtù dell’ accoglimento degli emendamenti del Governo, vanifica le aspettative del personale perché: · il testo unificato non risponde all'avvertita esigenza di riforma dell'organizzazione e funzionamento della rappresentanza militare, attualmente retta dalla legge 11 luglio 1978, n. 382, nonché dal regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica 4 luglio 1979, n. 691 e dal decreto ministeriale 9 ottobre 1985; · il testo si pone in parziale antitesi con l'intento di conferire maggiore autonomia e rappresentatività allo strumento democratico dei militari; · lo strumento militare nel frattempo è divenuto professionale, con la sospensione della leva obbligatoria, e con l’inserimento del personale femminile; · Riconosce un limitato grado di autonomia al COCER in sede di concertazione, che può produrre un effetto negativo di immagine e di responsabilità dei delegati. Essi si ritroveranno infatti davanti ad una doppia limitazione: parteciperanno ad una concertazione e non ad una contrattazione, addirittura si prevede che in caso di dissenso sulle proposte della Funzione Pubblica il testo venga comunque formalizzato entro dieci giorni dalla presentazione delle osservazioni del COCER ai Ministri interessati (articolo 8) e l'unica possibilità che viene loro riconosciuta è far giungere le osservazioni critiche al Presidente del Consiglio, ma soltanto attraverso il Capo di Stato maggiore o i Comandanti generali. Non prevede almeno una clausola di garanzia che consenta ai COCER di sospendere e rinviare la decisione e poterne rappresentare le ragioni direttamente al Presidente del Consiglio; · Vengono introdotte pesanti limitazioni temporali nella attività dei consigli di rappresentanza di base (COBAR - 20 giorni all'anno) e in quelli intermedi (COIR - 40 giorni all'anno); · Non viene affrontata in alcun modo la questione di garantire rappresentatività alle donne che sono entrate a far parte delle Forze armate. È necessaria una norma di legge per garantire la loro presenza nei vari livelli in ragione del fatto che con i meccanismi ordinari non riuscirebbero sicuramente ad eleggere rappresentanti. · Non si rileva, nel testo in argomento, una chiara volontà tesa alla effettiva TUTELA del DELEGATO. Riteniamo altresì che gli oltre venti anni di esperienze della Rappresentanza Militare siano più che sufficienti per dimostrare che uno strumento interno alle strutture miliari non potrà, senza un’adeguata Legge, avere mai i requisiti di democrazia, autonomia e indipendenza necessari per farne uno strumento di tutela efficace. Esso è addirittura peggiorativo della legge vigente, per quanto riguarda la rappresentatività e le competenze, non viene valorizzata l’autonomia della rappresentanza militare, nel segno della sentenza n. 449 del 17 dicembre 1999, con cui la Corte Costituzionale ha ribadito la necessità di adeguarle all’esercizio compiuto del diritto di tutela dei rappresentanti, pur nel rispetto delle esigenze funzionali e delle peculiarità dell’ordinamento militare, mentre le competenze inserite nella norma legislativa sono del tutto evanescenti. Il gruppo di lavoro , su indicazioni ricevute durante l’incontro, del 15/16.09.2004 in San Giorgio a Cremano, dei delegati Co.I.R. con i delegati Co.Ba.R collegati , propone un elaborato, da inviare al Co.Ce.R. Esercito per il successivo invio alle Autorità competenti, con alcuni emendamenti all’articolato in esame nonché l’inserimento di altri articoli propositivi che la base ritiene necessari per l’approvazione di una legge che realmente riforma ed innova lo strumento della rappresentanza militare al fine di adeguarlo alle nuove esigenze professionali del personale militare e soprattutto al fine di rivitalizzarne il ruolo. ELABORATO
Allegato 2 COMANDO DELLE FORZE OPERATIVE TERRESTRI CONSIGLIO INTERMEDIO DI RAPPRESENTANZA - Gruppo di Lavoro - Nei giorni 19 e 21 ottobre presso Caserma Ruffo e 20 ottobre presso SME – Co.Ce.R. Esercito nella città di Roma, previa autorizzazione del Comandante le Fo.Ter., noi delegati del Co.I.R. di F.O.Ter: 1° Mar. Giulio Montesano, Mar. Ca. Luca Tartaglione e CMS Marco D’ Attili, ci siamo riuniti a composizione del Gruppo di Lavoro sul progetto di Legge di riforma della Rappresentanza Militare. Questa la premessa e lo spirito che ha animato il gruppo: La più autorevole Giurisprudenza della Corte Costituzionale (supremo Giudice delle leggi) ha solennemente proclamato che “i diritti fondamentali del cittadino militare non recedono di fronte alle esigenze della struttura militare”. Concordando, altresì, che l’attuale contesto socio-politico è confacente all’avvio di un concreto sviluppo dei precetti di cui all’art. 52 comma 3 della carta Costituzionale teso a che, il processo decisionale dell’Autorità militare, nelle materie non attinenti “all’operatività” delle FF.AA., si impronti allo spirito di partecipazione democratica dei militari ad ogni titolo rappresentati. La legge madre della RM (382/78), se ha il pregio di aver giuridicizzato la disciplina oggettiva, disponendo con legge in ordine ai principi ed alle regole della disciplina militare, ha però l’evidente limite di non aver previsto alcuna forma concreta di tutela del militare, pertanto riteniamo affermare, chiaramente, che la formulazione dell’art. 8 della Legge 382/78, non appare più rispondente al processo di professionalizzazione che ha investito la trasformazione del nuovo modello di difesa, ancorché ispirato ad un più alto obiettivo di integrazione in una F.A. Europea, ed è questa la piattaforma che vogliamo utilizzare per qualsivoglia tipo di confronto propositivo e partecipativo. Il Gruppo condividendo il precedente elaborato valuta, doveroso, manifestare in maniera inequivocabile, la necessità di istituzionalizzare il dialogo tra il Co.Ce.R. Interforze e la IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati pronta a licenziare l’atteso testo di riforma, soprattutto perché si è consapevoli che l’ attuale proposta di riforma dell’istituto della R.M., così come descritta nella bozza del testo unificato n.932, n.1718, n.1822, n.1958, n.2063, n.2193 e successivi emendamenti, è del tutto inadeguata a soddisfare le esigenze che hanno animato gli intenti di riforma. Questo Gruppo, riservandosi come consueto, la deliberazione del lavoro finito al termine concordato (marzo 2005), comunica quanto evidenziato dall’esame del testo: a) Nessun elemento innovativo sul piano della concertazione, la Legge di riferimento è la stessa: la notissima n. 195 del 1995 che non concede i diritti contrattuali alla rappresentanza militare. b) Nessuna novità in termini di tutele individuali. Infatti alla rappresentanza non è consentito la tutela individuale attraverso patronati, centri di assistenza legale, centro di assistenza psicologica, centro antimobbing, assistenza morale e professionale. c) Nessuna garanzia in termini di tutele del delegato, esso è soggetto alla disciplina e alla legge penale, inoltre nessuna garanzia ai sensi dell'art. 9 della legge 382/78 in relazione alle dichiarazioni dei militari. Nessuna garanzia nemmeno su eventuali trasferimenti adottati dalla pubblica amministrazione. Nel testo in esame è sparita la norma che vieta ai superiori di impedire l'esercizio del mandato con atti contrari alla rappresentanza. Pertanto? d) I Co.Ce.R. non hanno capacità giuridica, in grado di firmare direttamente le convenzioni e le iniziative adottate degli organismi di rappresentanza e, soprattutto, non ha capacità finanziaria autonoma. e) I Co. I. R. non vengono riarticolati a configurazione Regionale Geografica. Agli stessi non è concessa la possibilità di incontri interforze. f) L' astensione al voto è uno dei principi cardini della democrazia. Il non votare equivale comunque ad esprimere la propria volontà. Nessuna coscrizione può essere imposta. g) Non concedere la rieleggibilità (totale) ai delegati equivale a “comprimere” i diritti fondamentali, Costituzionalmente riconosciuti, del cittadino militare. La rappresentanza militare è un sistema di difesa e tutela degli interessi della categoria militare, così come avviene per le organizzazioni sindacali e per le rappresentanze del paese attraverso il Parlamento. L'accettazione di alcuni limiti è giustificata soltanto per le alte cariche di comando istituzionali (presidente della Repubblica). L'adozione di tali limiti al sistema della rappresentanza è fortemente limitativo del diritto dei militari a scegliere il proprio rappresentante sino a che non sia venuto meno il mandato di fiducia che egli soltanto può revocare e concedere. h) Sulle FACOLTA’ e i LIMITI del MANDATO alla RM vengono imposte norme assolutamente involutive e non si comprende l’ introduzione delle stesse in una prossima Legge ordinaria. Si limita fortemente l' esercizio del mandato, delimitando la disponibilità dei delegati che possono esercitare il loro compito soltanto 40 giorni l'anno per i carabinieri e finanza, 20 giorni l'anno per le altre Forze Armate! Tale articolato, indirettamente, definisce questo COIR (rappresentativo dei 2/3 della F.A.) “minoritario” rispetto ad un Co.I.R. delle FF.PP.: MORTIFICANTE! |