Preoccupazione e critiche dell'opposizione per i tagli del Governo alla Difesa: rassegna stampa. |
I tagli del Governo al bilancio del Comparto Difesa e Sicurezza stanno suscitando grosse perplessità tra gli addetti del settore fortemente preoccupati per le prevedibili ripercussioni negative sia per il personale militare sia per la stessa efficienza delle Forze Armate e Forze dell'Ordine. Oltre alla prevedibile presa di posizione critica delle forze politiche di opposizione, segnaliamo numerosi interventi della stampa indipendente e specializzata che ha raccolto ed amplificato il grido di allarme del Comparto. Di seguito riportiamo alcuni degli interventi più significativi apparsi in questi giorni.
Le droghe sono cari, è per questo che alcuni pazienti non possono comprare le medicine di cui hanno bisogno. Tutti i farmaci di sconto risparmiare denaro, ma a volte le aziende offrono condizioni migliori rispetto ad altri. Circa il venti per cento degli uomini di età compresa tra 40 e 70 non erano in grado di ottenere l'erezione durante il sesso. Ma non è una parte naturale dell'invecchiamento. Questioni come "Comprare kamagra oral jelly 100mg" o "Kamagra Oral Jelly" sono molto popolari per l'anno scorso. Quasi ogni adulto conosce "kamagra 100mg". Le questioni, come "Comprare kamagra 100mg", si riferiscono a tipi diversi di problemi di salute. In genere, avendo disordine ottenere un'erezione può essere difficile. Prima di prendere il Kamagra, informi il medico se si hanno problemi di sanguinamento. Ci auguriamo che le informazioni qui risponde ad alcune delle vostre domande, ma si prega di contattare il medico se si vuole sapere di più. personale professionale sono esperti, e non saranno scioccati da tutto ciò che dici. SICUREZZA: DA VELTRONI APPELLO A GOVERNO, INVERTA LA MARCIA (AGI) - Roma, 20 ott. - "Faccio un appello al governo: faccia una rapida inversione di marcia sui tagli al comparto sicurezza. E' necessario intervenire con urgenza. Spero che il governo cambi atteggiamento, altrimenti noi in Parlamento faremo tutto il possibile" per ottenere un ripensamento sul taglio di risorse. Walter Veltroni chiude l'assemblea delle forze dell'ordine e di sicurezza e lancia un appello al governo Berlusconi, che prima "fa campagna sulla sicurezza e poi taglia risorse proprio a chi la deve garantire". Ma non e' solo questo il tasto dolente: Veltroni rimprovera l'esecutivo di non avere un progetto di riforma, mentre il Pd propone un progetto a lungo raggio: una consulta che svolga "un lavoro di lungo periodo, un lavoro serio, senza riflettori ma che miri alla ricerca di una soluzione, perche' c'e' da riformare il modello sicurezza, e bisogna farlo insieme". Infine, il segretario del Pd mette in guardia dal pericolo che "la contraddizione tra la 'securizzazione del Paese' e la diminuzione di risorse e organico delle forze dell'ordine possa diventare esplosiva, anche per la grande attesa creata nei cittadini". Veltroni ricorda che "i dati reali sulla sicurezza sono ben diversi da quelli annunciati", si guardi al caso sbarchi di clandestini, "che sono aumentati". Insomma, conclude il leader Pd, "la difesa dell'ordine pubblico non si fa caricandola solo sulle spalle delle forze dell'ordine, ma anche attraverso politiche sociali". (AGI) SICUREZZA: PD E SINDACATI, CON TAGLI SETTORE A RISCHIO (AGI) - Roma, 20 ott - Tagli alla sicurezza per complessivi 100 milioni di euro circa. La denuncia arriva dal convegno "la sicurezza senza soldi" dove operatori delle forze di polizia e delle forze armate si sono confrontati con il Pd. "Sedici milioni circa in meno per gli straordinari; 16 milioni circa in meno per l'indennita' di ordine pubblico ( ad esempio il servizio allo stadio durante la partita ndr); circa un milione duecentomila euro in meno per missioni e trasferimenti; circa 4 milioni 200 mila euro in meno per la rete di trasmissione dati,; 6 milioni 200 mila euro in meno per gli armamenti e ancora: 3 milioni 470 mila euro in meno per il noleggio apparati e 7 milioni circa di euro sempre in meno per la manutenzione degli immobili, fra polizia e carabinieri, ma anche 13 milioni circa in meno per le spese telefoniche di carabinieri e polizia, cui si aggiungono altri 6 milioni 630 mila euro in meno destinati ad attrezzature varie". Tabelle della Finanziaria alla mano e' Giuseppe Tiani segretario generale del Siap, sindacato di polizia, a sciorinare le cifre e a precisare che si tratta di cifre "ancora sporche", da approfondire. Nell'incontro - a cui partecipa anche il segretario Walter Veltroni, insieme ai ministri del governo ombra Minniti, Tenaglia e Pinotti - la preoccupazione per i tagli al settore difesa e sicurezza viene ribadita a piu' voci. L'Ugl, che ha gia' sottolineato come il 60% dei poliziotti vive con uno stipendio al di sotto dei 1200 euro, denuncia il ricorso sempre piu' frequente al credito al consumo, segnala una continuita' "perversa" negli ultimi dieci anni nella politica economica che riguarda il comparto sicurezza, esprime i suoi timori per i "tagli pesantissimi" e la mancanza di un disegno complessivo per il settore. In sala prendono la parola in diversi e c'e' chi della polizia penitenziaria non puo' non sottolineare: ci sono circa 57 mila detenuti nelle carceri italiane, ogni mese ne arrivano in media altri 1000, fra qualche tempo ci si trovera' a fronteggiare una situazione insostenibile, gli istituti esploderanno a fronte di una mancanza di personale dovuta al fatto che ogni 1000 pensionati all'anno delle fiamme azzurre ne vengono assunti circa 100. Di "grande preoccupazione" parla anche il ministro dell'interno del governo ombra del Pd, Marco Minniti: "grande preoccupazione per un quadro che probabilmente non ha precendenti - sottolinea - Dopo 15 anni di una curca di impegno finanziario permanentemente calante, ci siamo trovati a inizio legislatura di fronte a un vero e proprio colpo di scure. C'e' bisogno di una correzione immediata perche' ci sono rischi molto seri per il settore sicurezza del Paese". Parla di sistema schizofrenico Minniti e dice: "da un lato la sicurezza viene propagandata come il primo impegno di questo governo, ma quando poi si tratta di affrontare le questioni concrete arriva un colpo senza precedenti" e il sistema rischia di collassare. "Dicono tutti le stesse cose a proprosito delle promesse fatte dal Governo e dei risultati ottenuti", sottolinea la responsabile difesa del governo ombra del Pd, Roberta Pinotti, a proposito delle preoccupazioni espresse dai rappresentati delle forze di polizia esottolinea l'importanza per il Pd di lavorare insieme a tutti i lavoratori, a prescindere dalle appartenenze.(AGI) SICUREZZA: VELTRONI, GOVERNO ASCOLTI E NON SIA AUTORITARIO
LEADER PD INCONTRA OPERATORI FORZE POLIZIA E FORZE ARMATE (ANSA) - ROMA, 20 ott - Walter Veltroni lancia un ''appello'' al governo affinche' ''inverta'' la rotta in materia di risorse per le forze dell'ordine, evitando tagli ad un settore gia' fortemente penalizzato, e ascoltando i rappresentanti di polizia e carabinieri perche' chi ''decide senza ascoltare nessuno, non e' decisionista, ma rischia solo di essere autoritario''. ''Faccio un appello al governo - ha detto il leader del Pd nel corso dell'assemblea degli operatori delle forze di polizia e delle forze armate organizzato dal partito democratico a palazzo Marini - perche' serve una inversione di tendenza. Spero che si cambi subito atteggiamento''. ''Mi auguro - ha aggiunto - che il riconoscimento della specificita' sia concreto e che ad esso corrispondano delle risorse'' e non solo ''chiacchiere''. ''Chi sta, non a chiacchiere, ad occuparsi della sicurezza dei cittadini - ha aggiunto il leader dell'opposizione - sa che il suo lavoro potrebbe essere molto minore se oltre alle politiche fatte con le manette, ci fossero anche delle politiche sociali volte a ridurre la dimensione delle cause della violenza e della delinquenza contro le quali occorre essere molto duri nel giudizio e nello scontare le pene. Bisogna garantire ai cittadini che chi sbaglia paga, ma occorre un respiro piu' ampio. Il cuore di questo respiro piu' ampio e' il fatto che voi, Forze armate e Forze dell'ordine, possiate lavorare come i vostri colleghi europei in condizioni tali da non renderlo un inferno''. Veltroni ha definito la politica del governo in materia di sicurezza ''demagogia'': un ''paradosso'', ha aggiunto, che rischia di essere ''pericoloso''. Questa ''ondata di manette e di arresti'', ha sottolineato, ''puo' diventare esplosiva'' soprattutto per l'effetto che avra' sulle carceri. E cio', senza che vi sia un adeguamento delle risorse per le forze dell'ordine e per le guardie carcerarie. Per Veltroni, inoltre, oltre a piu' mezzi per la polizia e le forze armate, servono anche ''politiche sociali''. Il leader del Pd ha criticato in particolare il fatto che il governo non abbia ascoltato i rappresentanti delle forze dell'ordine prima di procedere ad una riforma ''che non e' una riforma, ma una serie di tagli'' in Finanziaria: ''chi decide senza ascoltare nessuno, non e' decisionista, rischia solo di essere autoritario'', ha detto Veltroni.(ANSA). Apc-Sicurezza/ Veltroni: Appello al governo, no tagli a forze ordine Non bastano belle parole, servono risorse per specificità Roma, 20 ott. (Apcom) - Walter Veltroni rivolge un
"appello al governo" affinchè faccia "una rapida inversione di
tendenza" e aumenti le risorse per le forze dell'ordine. Concludendo la Durante l'incontro i rappresentanti delle Forze dell'ordine hanno accolto la proposta lanciata da Marco Minniti di istituire una Consulta nazionale. "E' in corso una grande securizzazione della società - ha detto Veltroni - si annunciano arresti per chiunque ma qualcuno deve fare questi arresti e qualcuno deve lavorare nelle carceri, ma a questa gigantesca ondata di manette corrisponde una riduzione delle risorse per Polizia, Carabinieri, Polizia Penitenziaria, una contraddizione che può diventare esplosiva". Il leader del Pd ha quindi criticato l'atteggiamento del governo che non ha proposto alle categorie una riforma ma soltanto introdotto tagli, come sulla scuola. "Bisogna smetterla di applicare la categoria dei fannulloni anche a voi" ha aggiunto rivolgendosi ai rappresentanti delle forze dell'ordine ai quali ha raccontato di aver "presentato alla Camera lo scorso luglio un ordine del giorno che impegna il governo ad incrementare le risorse per i rappresentanti della sicurezza, odg che è stato accolto dal governo ma poi non ha avuto alcun seguito nei successivi provvedimenti economici". Infine Veltroni ha sottolineato come "la difesa dell'ordine pubblico non si fa solo caricandola sulle spalle di Polizia e Carabinieri ma anche con le politiche sociali per ridurre le cause di violenze e delinquenza". SICUREZZA. VELTRONI: GOVERNO DEMAGOGICO, NON SI FA A CHIACCHIERE
(DIRE)
Roma, 20 ott. - Il governo ha usato fino ad ora un "atteggiamento
demagogico" sulla sicurezza, chiamando
ad una "ondata di manette" senza assicurare risorse agli operatori.
"Ora Il governo ha "regalato 1 miliardo e mezzo di euro caricando i debiti di Alitalia sulle spalle degli italiani", ha investito "molti soldi sull'Ici", ma non "ha pensato di assicurare alla nostra polizia, ai nostri carabinieri, ai nostri soldati le risorse necessarie al funzionamento del comparto". In questo modo, aggiunge Veltroni, "si e' fatto come sul federalismo: dove a tante parole non sono seguiti impegni concreti". E' necessario, invece, "che il governo riconosca davvero la specificita' del comparto sicurezza e questo non si fa a chiacchiere- conclude Veltroni- ma solo stanziando le risorse necessarie". SICUREZZA. VELTRONI: GOVERNO DEMAGOGICO, NON SI FA A CHIACCHIERE (DIRE) Roma, 20 ott. - Il
governo ha usato fino ad ora un "atteggiamento demagogico" sulla sicurezza, chiamando ad una "ondata di
manette" senza assicurare risorse agli operatori. "Ora Il governo ha "regalato 1 miliardo e mezzo di euro caricando i debiti di Alitalia sulle spalle degli italiani", ha investito "molti soldi sull'Ici", ma non "ha pensato di assicurare alla nostra polizia, ai nostri carabinieri, ai nostri soldati le risorse necessarie al funzionamento del comparto". In questo modo, aggiunge Veltroni, "si e' fatto come sul federalismo: dove a tante parole non sono seguiti impegni concreti". E' necessario, invece, "che il governo riconosca davvero la specificita' del comparto sicurezza e questo non si fa a chiacchiere- conclude Veltroni- ma solo stanziando le risorse necessarie". SICUREZZA: VELTRONI, NON BASTA POLITICA DELLE MANETTE DA GOVERNO SERVE INVERSIONE DI TENDENZA Roma, 20 ott. - (Adnkronos) - ''Faccio un appello al governo: serve una inversione di tendenza. Spero che si cambi subito atteggiamento''. Walter Veltroni parla all'assemblea degli operatori delle forze di polizia e delle forze armate in corso a palazzo Marini questa sera. Il leader del Pd chiede all'esecutivo meno tagli e' piu' risorse per il comparto sicurezza. ''Mi auguro che il riconoscimento della specificita' -sottolinea- sia concreto e ad esso corrispondano ellde risorse'', altrimenti tutti rischia di essere solo ''chiacchiere''. ''Noi non vogliamo fare propaganda, ma badiamo alla sostanza -avverte il segretario dei Democratici- Chi sta, non a chiacchiere, adoccuparsi della sicurezza dei cittadini sa che il suo lavoro potrebbe essere molto minore se oltre alle politiche fatte con le manette, ci fossero anche delle politiche sociali volte a ridurre la dimensione delle cause della violenza e della delinquenza contro le quali occorreessere molto duri nel giudizio e nello scontare le pene. Bisogna garantire ai cittadini che chi sbaglia paga, ma occorre un respiro piu' ampio. Il cuore di questo respiro piu' ampio e' il fatto che voi,Forze armate e Forze dell'ordine, possiate lavorare come i vostri colleghi europei in condizioni tali da non renderlo un inferno''. *********************************************** Forze armate, non è ristrutturazione, è un terremoto Per le Forze Armate è una rivoluzione senza precedenti. Un riassetto pesante, con la chiusura di arsenali e caserme; la riduzione in quattro anni da 182mila a 141mila dei militari in totale tra Esercito, Marina e Aeronautica; il ridimensionamento di Stati maggiori e comandi; l'accentramento in una struttura unica della gestione amministrativa e logistica, ora ripartita per ogni forza armata. ************************************************ Crisi, Tremonti e forze armate La devastante crisi economica che sta scatenandosi in questi ultimi mesi sta raggiungendo la fase più acuta. Gran parte degli esperti di economia appare sorpresa dalle dimensioni della crisi e dalla sua dinamica e l'impressione che se ne trae è di un drastico ridimensionamento dell'attendibilità, e quindi della capacità di fornire guida, di vasta parte dell'establishment economico e finanziario. Anche la classe politica appare colta di sorpresa ed è parsa agire con grande ritardo e senza una chiara direzione. ************************************************ Tagli alla Difesa: meno truppe e meno soldi per l'Esercito Dopo anni di dibattiti sulle scarse risorse assegnate al Bilancio della Difesa proprio nel momento in cui i nostri militari vengono costantemente impiegati in operazioni oltremare e sul territorio nazionale, Consiglio supremo di difesa, presieduto dal Capo dello Stato, Giorgio Napoletano, ha messo a punto un ampio pisano di ristrutturazione delle Forze Armate che prevede drastici tagli alle nostre forze armate.
Nei prossimi quattro anni i 190.000 militari italiani verranno ridotti a 141.000 con un taglio significativo a comandi, unità territoriali, scuole e altre strutture non operative e l'accentramento di molte competenze logistiche e amministrative, oggi presenti in ogni forza armata, in un unico sistema interforze. Per non impedire il ricambio e l'arruolamento di giovani reclute i massicci esuberi nel personale militare in servizio verranno risolti con ampi prepensionamenti. Del resto, con un bilancio per la Funzione Difesa inferiore all'1 per cento del Pil (contro una media europea dell'1,42 e una richiesta della Nato agli stati membri di stanziamenti pari al 2 per cento) non è più possibile mantenere forze militari che hanno una consistenza superiore a quelle britanniche che possono però contare sul triplo delle risorse finanziarie. Anche per questo con 190.000 militari in servizio l'Italia non è in grado di impiegarne nelle operazioni all'estero più di 10.000 e il ministro della Difesa, Ignazio La Russa , ha già annunciato che probabilmente alcune missioni oltremare verranno tagliate salvaguardando e più importanti in Libano e Afghanistan. A subire la maggiore riduzione sarà, l'Esercito che entro il 2012 scenderà da 112mila a 71.500 soldati, poco più della stessa consistenza di Aeronautica e Marina messe assieme. Il bilancio della Difesa per il 2009, che verrà presto discusso in Parlamento, prevede lo stanziamento di 20,294 miliardi di euro, cioè 838,1 milioni in meno rispetto al 2008. Ma questa voce include anche i fondi assegnati ai carabinieri mentre le risorse assegnate effettivamente alle forze armate sono quelle della Funzione Difesa, che prevede l'anno prossimo 14,3 miliardi di euro contro i 15,4 del 2008. Una riduzione del 6,9 per cento che comporterà forti tagli alle esercitazioni, alle ore di volo dei velivoli e di moto per le navi ma anche agli investimenti per acquisire nuovi equipaggiamenti e armi. In aumento solo la voce retribuzioni che raggiunge il 66,7 per cento del totale dei fondi assegnati alle forze armate. Proprio per riportare equilibrio e impedire che la Difesa diventi solo un pagatore di stipendi è stata pianificata una robusta riduzione degli organici che nei prossimi anni dovrebbero consentire di aumentare le risorse per addestrare ed equipaggiare i reparti pur senza aumentare il bilancio complessivo della Difesa. *********************************************** Finanziaria, quando le forze armate sono un peso L'appuntamento con la legge finanziaria per l'anno 2009, e di conseguenza con Stato di previsione del ministero della Difesa, era attesa con una certa impazienza - ma anche con una certa rassegnazione - dagli addetti al settore. Le ragioni sono note: a fronte di alcuni propositi iniziali di elevare le spese per il comparto, ci si era dovuti confrontare ben presto con i provvedimenti contenuti nella manovra economica (decreto legge 112) approvata nello scorso agosto. ***********************************************
FORZE ARMATE: SI PREPARA LA SHOAH
Shoa (traslitterato anche Shoah o Sho'ah), che in lingua ebraica significa "distruzione" (o "desolazione", o "calamità", con il senso di una sciagura improvvisa, inaspettata, è un'altra parola utilizzata per riferirsi all'Olocausto. Tuttavia, quello che sta capitando alle Forze Armate di questo Paese, non ha nulla di improvviso ed inaspettato, ma la catastrofe, quella, si sta materializzando in tutta la sua crudeltà. Ci riferiamo, ovviamente, alle misure contenute in un documento tracciato alcuni giorni fa dal Consiglio supremo di Difesa, presieduto dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, alla presenza del premier e dei ministri della Difesa, dell'Interno, dell'Economia e dello Sviluppo Economico, e del capo di Stato maggiore della Difesa. Mai nulla di simile si era visto nella storia repubblicana dal dopoguerra fino ai giorni nostri, ma cominciamo con l'elencare le principali misure:
La prima domanda che sorge dalla lettura dei provvedimenti allo studio è: perché? Perché questo accanimento contro le Forze Armate, che pure stanno dando un contributo decisivo per la risoluzione di diverse problematiche del nostro disastrato Paese? Perché colpire proprio quegli uomini e quelle donne che rischiano la vita - e qualche volta la perdono - nei teatri internazionali? Azzardiamo una ipotesi: tutti sono al corrente del recente disastro che ha coinvolto la nostra compagnia di bandiera, l'Alitalia, e molti sapranno che il premier Berlusconi e gli attuali esponenti della maggioranza ne hanno fatto un cavallo di battaglia in campagna elettorale, esattamente come per la questione sicurezza, quest'ultima risolta (sic!) dal governo attualmente in carica con una raffica di tagli senza precedenti che hanno fatto dichiarare al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Camporini, che di questo passo le FF.AA. si ridurranno ad un semplice ente erogatore di stipendi. Ma torniamo all'Alitalia. Da uno studio fatto dall'Istituto Bruno Leoni riportato dall'Economist , il prezzo del patriottismo berlusconiano costerà ai contribuenti italiani qualcosa come 5 miliardi di euro. Dove reperire questa colossale somma di danaro senza suscitare l'ira del cittadino-elettore già alle prese con una congiuntura finanziara che sta decimando i risparmi? Ecco la brillante soluzione! Tagliamo i fondi alle Forze Armate! Ma certo, come non averci pensato prima. Nessun sindacato che tutela i cittadini in uniforme, nessun rischio di sciopero generale, dirigenti con le tasche gonfie che con pugno di ferro tengono salda la disciplina......e il gioco è fatto. E pazienza se i militari si ritroveranno a lavorare 12-14-16-20 ore al giorno (come fanno anche adesso) senza straordinario o recuperi compensativi. E pazienza se la cancellazione dell'outsourcing comporterà nuove incombenze agli uomini in uniforme (pulizie, vigilanza ecc.), ma tanto senza lo straordinario e senza i recuperi e, soprattutto, senza nessuno che tuteli i loro interessi, posso fare questo ed altro. In fondo il loro contratto parla chiaro, che diamine: Doveri attinenti al giuramento 1. Con il giuramento il militare di ogni grado s'impegna solennemente ad operare per l'assolvimento dei compiti istituzionali delle Forze armate con assoluta fedeltà alle istituzioni repubblicane, con disciplina ed onore, con senso di responsabilità e consapevole partecipazione, senza risparmio di energie fisiche, morali ed intellettuali affrontando, se necessario, anche il rischio di sacrificare la vita. A pensarci bene, quando si prevede il "Concorso e prestazioni da parte della Difesa a favore di altre amministrazioni", potremo destinare i militari a fare tutto quello che il governo ordinerà: magari anche per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina. Il piano è geniale: mandiamo a casa senza uno straccio di benefit chi ha già maturato i 40 anni contributivi, reclutiamo nuove leve - tanto al sud la domanda è inesauribile - a cui elemosiniamo uno stipendio da fame, senza straordinario (magari diminuendo il periodo delle ferie, per aumentare ulteriormente la produttività), e tutti i cittadini-elettori saranno contenti. Alitalia vola, il governo Berlusconi ci fa un figurone e... i militari pagano. Siamo quindi in presenza di misure che vanno a ledere i diritti più elementari dei lavoratori, senza che peraltro venga riconosciuta all'intero comparto, già fortemente penalizzato nei confronti degli altri pubblici dipendenti, quella che in gergo viene chiamata specificità. E' notizia risaputa infatti, che il ministro Tremonti ha pronunciato il suo nein sull'emendamento approvato in commissione Lavoro. Quindi ricapitoliamo: nessuna specificità: forse al Cocer Carabinieri che ha esultato pubblicamente è bastato un invito a cena a palazzo Grazioli e qualche pacca sulla spalla del premier per autoconvincersi della bontà dell'azione governativa estensione dell'orario di servizio: senza ovviamente prevedere alcun tipo di riconoscimento economico-normativo, ma quelle sono cose che si concedono a cittadini "normali", normalmente tutelati. cancellazione dello straordinario e persino dei recuperi compensativi: dopo tanta indignazione verso i cinesi che copiano i nostri prodotti, finalmente una rivalsa. I nostri militari copieranno lo stile lavorativo dei cinesi! Concorsi e prestazioni da parte della Difesa a favore di altre amministrazioni: prepariamoci a vedere i militari impiegati come i condannati ai lavori forzati. Come ha intenzione di impiegare il governo questa massa di lavoratori che si ridurranno all'ozio per mancanza di fondi? Forse vedremo militari dediti alla costruzione di infrastrutture faraoniche per la gloria del cavaliere? O magari sparpagliati a pioggia sulle altre amministrazioni dello Stato sotto la voce "personale di fatica"? Gli scenari sono molteplici e la creatività degli esponenti del governo, lo sappiamo, non ha limiti. I militari insomma, dopo decenni di mortificazioni perché esclusi in ragione del loro "speciale status" da ogni forma di salvaguardia sociale prevista per i normali cittadini, si ritroveranno al limite della condizione umana, quasi al livello delle bestie da soma, che lavorano finché il padrone non dice basta, e magari dovranno ringraziare per i magri compensi ricevuti in cambio, necessari per sopravvivere. Qualcuno parlava di "dittatura dolce". Io tutta questa dolcezza proprio non la vedo...... di Giuseppe PARADISO da GrNet |