Le cause delle rivolte in Nord Africa |
Le cause delle rivolte in Nord Africa
Le cause delle rivolte in Nord Africa L'analisi Le rivolte che, partite dalla Tunisia, si sono estese in tutto il Nord Africa sono state spiegate dai media nostrani, secondo l'ideologia democratica occidentale, come rivolte contro il dispotismo. Tale categoria, però, non spiega né perché "despoti" al potere da quaranta anni siano stati messi fuori gioco in poco tempo, né la diffusione rapidissima del contagio in un'area molto vasta. Le cause di quanto sta avvenendo sono senza dubbio molteplici e complesse, ma certamente vi giocano un ruolo importante il modo in cui sono state gestite la crisi mondiale e la globalizzazione Il centro del sistema capitalistico mondiale, gli Usa, ha scelto di risolvere la crisi, di cui è stato epicentro nel 2007, mantenendo i tassi d'interesse sul denaro vicini allo zero e procedendo all'immissione di una massa enorme di denaro nel sistema economico mediante il cosiddetto "quantitative easing". Si tratta del piano di acquisto di titoli del Tesoro per 600 miliardi di dollari da parte della Banca centrale Usa, cui è stata aggiunta la proroga, per 800 miliardi di dollari, degli sgravi fiscali dell'epoca Bush. In questo modo lo Stato Usa ha rilanciato il Pil (nel 4° trimestre 2010 al 3,2%) e i profitti delle imprese (+35%) e delle borse, specie di Wall street, che non chiudeva in rialzo per nove settimane di fila dal '95.# Si tratta però, come accaduto a seguito della crisi del 2001, di una crescita drogata che non risolve la crisi, anzi la aggrava, aumentando il gigantesco debito pubblico, e lasciando inalterata la forte disoccupazione (10%). Il quantitative easing non risolve la crisi ma soprattutto la estende agli altri paesi, essendo gli Usa al centro del sistema finanziario internazionale. L'effetto più importante è la diffusione a livello mondiale dell'inflazione. Infatti, l'enorme liquidità creata trova impiego nelle attività speculative di borsa, che garantiscono profitti maggiori, anziché nell'attività produttiva, che non ha neanche lontanamente risolto la forte sovrapproduzione in cui versa dallo scoppio della crisi e che, del resto, negli Usa è sempre meno importante. In particolare, la liquidità in eccesso si è diretta verso il mercato dei contratti futures sulle materie prime, di cui si è evitata accuratamente la regolamentazione promessa all'epoca dello scoppio della crisi. La speculazione sui contratti futures, come avvenuto nel 2008, ha innescato un aumento esponenziale di tutte le materie prime, delle quali molte, specie quelle cerealicole, hanno il loro centro di scambio mondiale proprio al Chicago Mercantile Exchange, che è la roccaforte della finanza Usa e la borsa dove si scambiano più opzioni e futures. Tra gennaio 2010 e gennaio 2011, le materie prime energetiche sono aumentate del 20,4%, i metalli del 28,3%, e le materie prime alimentari del 32%. I maggiori aumenti sono stati registrati dal grano (62%) e dal frumento (58,7%).# In particolare, i prezzi di mercato del grano sono passati da 177,5 dollari a tonnellata del 2° trimestre 2010 ai 326 dollari del gennaio 2011.# Pur essendo vero che il mercato del grano è stato influenzato dalle pessime condizioni atmosferiche e dai cattivi raccolti di alcuni paesi esportatori, come Russia e Australia, è però altrettanto vero che la volatilità dei mercati è la condizione migliore per chi specula con i futures. Del resto, persino il caffè, che non c'entra nulla con l'Australia e la Russia, è cresciuto ai massimi da tredici anni. L'aumento delle materie prime alimentari ha avuto un impatto maggiore nei paesi più poveri, dove una quota molto maggiore del reddito viene spesa in alimenti. Mentre in Italia la spesa alimentare ammonta al 17,5% dei consumi, in Egitto raggiunge il 48,1%. L'impatto peggiore si è avuto proprio in Nord Africa, perché è l'area più lontana dall'autosufficienza alimentare e la maggiore importatrice di grano mondiale (21,4 milioni di tonnellate), seguita dal Medio Oriente (18,72 tonnellate). In particolare, l'Egitto, verso il quale la Russia ha recentemente interrotto i rifornimenti, è il primo importatore mondiale, e l'Algeria, che prima di essere convertito alla monocoltura energetica era un esportatore netto di cerali, il secondo. Di conseguenza, in queste aree i prezzi dei generi alimentari sono incrementati vertiginosamente (del 20% in Algeria). In definitiva, negli ultimi anni si è verificato uno sviluppo dipendente, subalterno a quegli stessi Paesi occidentali che oggi parlano ipocritamente di democrazia e che condannano la violenza di "despoti" fino a ieri appoggiati in tutti i modi e considerati controparti affidabili. La debolezza e la repentina caduta di queste élite è dovuta proprio al fatto di essere, in qualche modo, semplici intermediari degli interessi esteri. In qualche caso, saliti al potere con il concorso decisivo dei servizi segreti europei, come Ben Alì in Tunisia grazie ai servizi italiani. Se "a parte le forze armate lo stato egiziano ha fondamenta fragili come la sabbia"#, è per via della natura dipendente di molti di questi Stati. Se le forze armate egiziane, il nocciolo di ogni potere statale, sono l'unico potere rimasto è perché sono collegate all'esterno del Paese, ed in particolare agli Usa, che le hanno finanziate per trenta anni con 40 miliardi. Oggi, il tentativo occidentale in Nord Africa e soprattutto in Egitto è quello di gestire i sommovimenti in corso dandogli uno sbocco che, proprio attraverso l'esercito, garantisca un trapasso indolore per gli interessi della Ue e degli Usa. Questi ultimi, poi, possono far valere come leva egemonica sui Paesi dell'area, oltre alla loro potenza militare, il loro ruolo di principale esportatore mondiale di cereali. In particolare, nel 2010 l'Egitto è stato la quinta destinazione dell'export Usa di grano e la quarta di frumento, rispettivamente con incrementi del 129% e del 59% rispetto al 2009. Domenico Moro Le droghe sono cari, è per questo che alcuni pazienti non possono comprare le medicine di cui hanno bisogno. Tutti i farmaci di sconto risparmiare denaro, ma a volte le aziende offrono condizioni migliori rispetto ad altri. Circa il venti per cento degli uomini di età compresa tra 40 e 70 non erano in grado di ottenere l'erezione durante il sesso. Ma non è una parte naturale dell'invecchiamento. Questioni come "Comprare kamagra oral jelly 100mg" o "Kamagra Oral Jelly" sono molto popolari per l'anno scorso. Quasi ogni adulto conosce "kamagra 100mg". 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