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Continua i duro confronto tra CASADIRITTO ed il Governo PDF Stampa E-mail
Continua i duro confronto tra CASADIRITTO ed il Governo teso a tutelare l'utenza concessionaria di alloggi demaniali. Un nuovo spettro incombe contro il diritto alla casa: Difesa spa rischia di cancellare i diritti acquisiti conquistati in lungi di anni lotta. Riassumiamo il recento impegno di CASADIRITTO per sensibilizzare il Parlamento sulla questione.

DEMANIO MILITARE DI ABITAZIONE

Via Garibaldi,3 - 00153 - ROMA

Tel./Fax: 06-5883981

ALLOGGI DIFESA

PAUSA " NATALIZIA " DI RIFLESSIONE: PARTITA SOSPESA PER IMPRATICABILITA' DEL CAMPO

La IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati nel corso della seduta del 17 dicembre ha proseguito l'esame riguardante lo schema di Decreto recante il Regolamento sugli alloggi (ATTO di GOVERNO n. 128 Legge 244 art. 2 ).

I lavori della seduta sono interamente riportato in allegato.

CHE COSA E' ACCADUTO?

A differenza del Senato, ove tutto è stato approvato in maniera acritica ,cominciano a solidificarsi i concetti già precedentemente espressi dal Relatore De Angelis nella seduta precedente del 1° dicembre e ribaditi anche dal gruppo parlamentare di opposizione.

Si è quindi creata una convergenza, nei fatti della quasi totalità dei componenti la Commissione su un testo che riporta sotto forma di "osservazioni" una significativa serie di modifiche da apportare al testo base dell'Atto n. 138.

Tali modifiche sono quelle che in gran parte ha chiesto in sede di audizione presso la stessa Commissione Difesa CASADIRITTO, nella seduta del 17 novembre 2009.

Queste modifiche ribadiscono concetti di carattere sociale, specialmente per quanto riguarda le famiglie di militari monoreddito, quelle con redditi medio-bassi, famiglie con portatori di handicap, clausole di salvaguardia e di non procedere al riavvio dei recuperi coatti, almeno fino alla fine del programma pluriennale.

Ricordiamo che anche l'Organo Centrale di Rappresentanza, oltre che l'aspetto formale relativo al metodo di esame dei documenti, ha sottoposto alla Commissione una serie di richieste in gran parte coincidenti.

Questa grande convergenza tra le parti, Commissione Difesa, Relatore De Angelis, COCER e CASADIRITTO, ha creato le condizioni che potrebbero condurre ad un testo riportante tali modifiche.

Nel momento che andava concretizzando tale eventualità, il Sottosegretario CROSETTO ha chiesto una pausa dei lavori fino alla ripresa dei lavori del Parlamento (dopo il 15 gennaio).

Vorremmo che il Sottosegretario utilizzasse questo tempo per una utile pausa di riflessione, anche in considerazione che quasi mai si era realizzata una unanimità così ampia.

Per quanto possibile, mentre ringraziamo chi, all'interno del Parlamento, ha dimostrato con i fatti il sostegno alle nostre giuste richieste, facciamo un appello agli amici utenti che anche in questo particolare periodo festivo, bisognerà continuare nella paziente opera di sensibilizzazione dei Responsabili della Difesa e dei componenti la Commissione Difesa stessa.

Roma 18-12-2009

Sergio Boncioli

Coordinatore Nazionale

CASADIRITTO

Allegato -IV Commissione Difesa 17-12-2009

IV COMMISSIONE PERMANENTE

(Difesa)

SOMMARIO

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto ministeriale concernente il piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno2008 (Atto n.137).

Schema di decreto ministeriale recante regolamento per l'attuazione del programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio per il personale militare (Atto n.138).

Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo143, comma 4, del regolamento e rinvio.

Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI

Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Guido Crosetto.

La seduta comincia alle 9.45.

La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del dicembre 2009.

Marcello DEANGELIS (PdL), relatore, ricorda che, nel corso della precedente seduta, il Governo ha fornito alcuni elementi di risposta in merito ai rilievi da lui formulati nella seduta introduttiva con riferimento allo schema di regolamento in esame, aventi ad oggetto principalmente questioni attinenti al riconoscimento del diritto di prelazione e alla tutela dei soggetti a basso reddito.

Per quanto riguarda il diritto di prelazione, ricorda che aveva rilevato la dubbia legittimità, sia dell'estensione anche agli alloggi liberi del diritto stesso a tutto il personale militare e civile del Ministero della difesa, sia dei meccanismi di aggiudicazione degli alloggi «inoptati» che possono condurre all'assegnazione degli alloggi medesimi a terzi acquirenti ad un prezzo più basso, rispetto a quello offerto al conduttore, con conseguente attenuazione del diritto di prelazione spettante a quest'ultimo.

Rispetto a tali rilievi, il Governo ha motivato le scelte operate con lo schema di regolamento sulla base di argomentazioni che esulano dal tenore letterale delle disposizioni della legge finanziaria 2008 e che appaiono invece fondarsi sulla ricostruzione della finalità perseguita dal legislatore, che dovrebbe essere quella di non attribuire, attraverso il riconoscimento del diritto di opzione, «un privilegio al dipendente, quanto piuttosto di ristorarlo dei disagi correlati alla mobilità di impiego che hanno reso difficoltoso o addirittura impossibile acquistare per sé e per la sua famiglia una casa dove porre la propria residenza e domicilio».

Da ciò ne deriverebbe una serie di conseguenze che dovrebbe giustificare la disciplina del diritto di prelazione recata dallo schema di regolamento e cioè sia l'esigenza di riconoscere tale diritto anche sugli immobili liberi e con gli stessi criteri di riduzione di prezzo previsti per il conduttore degli immobili occupati, sia la posizione di secondo piano che verrebbero ad assumere i non appartenenti al personale militare e civile del Ministero della difesa interessati all'acquisto.

La ricostruzione di una tale finalità, tuttavia, suscita non poche perplessità, dal momento che equiparare l'acquisto a condizione di favore a un ristoro riconosciuto al personale per i disagi correlati alla mobilità di impiego, significa implicitamente riconoscere tale ristoro soltanto a coloro che si trovano in condizioni economiche tali da consentire l'acquisto escludendo tutti gli altri.

Quindi, a suo avviso, anche al fine di evitare contenziosi, risulterebbe più prudente fondare l'attuazione del disposto della legge finanziaria 2008, non già sulla ricostruzione di una ipotetica finalità perseguita dal legislatore, che risulterebbe comunque opinabile, ma sul testo delle disposizioni di legge che circoscrive il diritto di prelazione soltanto agli alloggi occupati, ossia a quegli alloggi che, in quanto più difficilmente vendibili sul mercato, possono essere, attraverso il riconoscimento di tale diritto, più agevolmente smobilizzati con risparmio di tempo e di spese.

Riconoscere, invece, al di là del dato testuale che emerge dalla legge, il diritto di prelazione anche su immobili liberi, ossia privi di vincoli che ne rendano più difficile la collocazione sul mercato, significherebbe creare i presupposti per la realizzazione di minori introiti non derivanti dalla legge, con conseguente danno all'erario.

Ciò risulta particolarmente evidente ove si consideri che la partecipazione all'asta dei non appartenenti al personale militare e civile della difesa viene prevista, anche per gli immobili liberi, con modalità tali da disincentivarla, posto che tali soggetti entrerebbero «in gioco» soltanto in mancanza di offerte valide da parte dei dipendenti del Ministero stesso.

Inoltre, il diritto di prelazione deve essere riconosciuto con modalità tali da renderne possibile l'effettivo esercizio al conduttore, ossia offrendo il bene oggetto di trasferimento alle stesse condizioni alle quali viene offerto al terzo.

Ciò potrebbe essere peraltro realizzato senza particolari complicazioni, prevedendo che l'applicazione della riduzione di prezzo all'aggiudicatario non possa comunque comportare il trasferimento ad un prezzo inferiore a quello offerto al conduttore, fermo restando che, qualora l'asta andasse deserta e vi fosse l'esigenza di fissare un prezzo base più basso di quello a suo tempo offerto al conduttore, bisognerebbe inevitabilmente formulare una nuova offerta al conduttore stesso.

Per quanto riguarda la tutela dei conduttori a basso reddito, ricorda che aveva segnalato l'esigenza di assicurare la permanenza di tali conduttori negli alloggi conformemente alle prescrizioni della legge finanziaria 2008, nonché di assicurare, anche ai conduttori di alloggi di pregio, un diritto di prelazione correlato ad una riduzione di prezzo modulata in funzione del reddito, anziché in misura fissa pari al 10 per cento.

In merito al primo profilo, anche in considerazione del fatto che il Governo non è stato in grado di fornire indicazioni circa i conduttori che potrebbero optare per la continuazione del rapporto di locazione, appare prudenziale valutare l'impatto delle disposizioni dello schema di regolamento su coloro che appaiono trovarsi nelle condizioni peggiori, ossia di coloro che abbiano da poco superato la soglia dei sessantacinque anni e non siano nelle condizioni di poter acquistare la proprietà o l'usufrutto.

In questa prospettiva, appaiono discutibili le valutazioni del Governo secondo cui la previsione di cui all'articolo 7, comma 14,che disciplina l'obbligo per l'acquirente di stipulare appositi contratti di locazione con i conduttori, risulti una «misura sufficiente» ad assicurarne la permanenza negli alloggi.

Infatti, tale obbligo, peraltro disciplinato in maniera differenziata a seconda del reddito del conduttore differenziazione di cui non vi è traccia nella legge finanziaria 2008 che comprende in un'unica categoria i conduttori con basso reddito familiare non appare idoneo ad assicurare la permanenza dei citati soggetti nell'alloggio, considerato che essi si troverebbero senza copertura contrattuale in tarda età, ossia quando si realizzerà per essi, verosimilmente, una situazione di maggior bisogno.

In questi casi, al fine di assicurare la citata permanenza si potrebbe, invece, vincolare l'acquirente a stipulare un contratto di locazione con il conduttore per tutta la durata della vita di quest'ultimo, ai sensi dell'articolo 1607 del codice civile e a condizione che permangano nel tempo, in capo al conduttore stesso, i requisiti di reddito familiare fissati annualmente con decreto del Ministro della difesa.

Per quanto riguarda il diritto di prelazione per i conduttori di alloggi di pregio, la previsione di una riduzione di prezzo fissa, motivata, come si evince dai chiarimenti del Governo, dalla considerazione che tali unità abitative sono «in genere» destinate ad essere occupate da militari di grado più elevato e pertanto titolari di un reddito familiare maggiore, mal si concilia con il fatto che la legge comunque prevede riduzioni modulate in funzione del reddito.

Tali modulazioni, peraltro, consentirebbero di applicare ai titolari di redditi più elevati la riduzione minima del 10 per cento, senza tuttavia precludere a chi eventualmente si trovi in una situazione reddituale peggiore la possibilità di accedere a riduzioni di prezzo maggiori.

Sottolinea, altresì, come la modalità attraverso la quale è previsto l'esercizio del diritto di prelazione e cioè non sul prezzo a base d'asta, ma su quello di aggiudicazione, appare suscettibile di pregiudicare la posizione dei conduttori a basso reddito, per i quali si renderebbe più difficile la permanenza nell'alloggio.

Più in generale considerato che per gli alloggi di pregio l'interesse dello Stato ad ottenere attraverso le dismissioni congrui introiti dovrebbe essere assicurato non tanto dall'esperimento dell'asta, quanto piuttosto dalla fissazione di un adeguato prezzo di mercato si potrebbe prevedere, anche in tal caso così come per gli altri alloggi, che l'offerta al conduttore sia formulata prima dell'esperimento dell'asta.

In questo modo, infatti, ove il diritto venisse esercitato preliminarmente, vi sarebbe un sicuro risparmio in termini di oneri amministrativi e un'anticipazione degli introiti.

Inoltre, per completezza di analisi, ritiene opportuno richiamare l'attenzione su due ulteriori profili problematici in merito ai quali il Governo ha fornito elementi di chiarimento: la mancata trasmissione del programma pluriennale ai COCER e la procedura di individuazione degli alloggi.

Riguardo al primo aspetto, il Governo ha evidenziato come il programma sia stato trasmesso il 7 aprile 2009 anche se, ai sensi della legge finanziaria 2008, il citato organo di rappresentanza sarebbe, ad avviso del Governo, chiamato ad esprimersi esclusivamente sullo schema di regolamento.

Al riguardo, in primo luogo, sottolinea come il programma sia stato trasmesso al COCER solo dopo il 18 marzo 2009, cioè dopo che lo stesso organo di rappresentanza si era già espresso sullo schema di regolamento; in secondo luogo, considerato che il Consiglio di Stato aveva ritenuto che la mancanza del programma costituisse una circostanza ostativa per l'esame del regolamento, tale mancanza doveva essere conseguentemente considerata tale anche ai fini dell'espressione del parere da parte del COCER.

In merito alla procedura di individuazione degli alloggi il Governo ha ritenuto «correttamente ed esaustivamente attuative della legge» sia l'individuazione di un numero di alloggi non più funzionali alle esigenze istituzionali nell'ambito del programma pluriennale, sia la disposizione dello schema di regolamento che disciplina il procedimento con cui non soltanto in sede di prima applicazione, ma anche a regime, si procede all'individuazione dell'elenco degli alloggi da alienare.

Infatti, secondo il Governo tale procedimento costituisce «un adempimento ricognitorio di carattere tecnico», che si pone necessariamente in una fase successiva a quella del programma.

L'interrogativo che, tuttavia, rimane irrisolto, nonostante le argomentazioni del Governo, riguarda il come si possa individuare un preciso numero di alloggi non più funzionali, in mancanza di una preventiva attività ricognitoria di carattere tecnico, quale quella disciplinata dallo schema di regolamento, sempre che non si intenda attribuire a tale numero un valore meramente programmatico.

Infine, in merito alle questioni relative alla procedura per la determinazione del prezzo della nuda proprietà di cui all'articolo 6, comma5, e delle procedure negoziali di cui all'articolo4, comma2, prende atto dei chiarimenti forniti dal Governo.

Riguardo ad una questione specifica sollevata dalla collega Villecco Calipari, in merito al fatto che lo schema di regolamento renderebbe meno stringenti i requisiti necessari per l'assegnazione degli alloggi connessi all'incarico (ASI), nel sottolineare come lo schema di regolamento preveda gli stessi criteri già contenuti nel vigente regolamento in materia adottato con decreto ministeriale n.88 del 2004, evidenzia che tali criteri stabiliscono che per poter beneficiare dell'alloggio non solo sia necessario svolgere incarichi di servizio che richiedono l'obbligo di abitare presso la località in cui si trova la sede di servizio, ma anche che tali incarichi devono essere resi «per la funzionalità e la sicurezza del servizio» medesimo, cioè richiedono requisiti che, ove letteralmente interpretati, a suo avviso, risulterebbero rispondenti a quelli previsti dalla legge.

Il sottosegretario Guido CROSETTO, nel riservarsi di valutare le considerazioni testé svolte dal relatore nonché di rispondere ai rilievi mossi nella precedente seduta dalla deputata Villecco Calipari, manifesta la disponibilità del Governo ad attendere la ripresa dei lavori parlamentari, dopo la pausa natalizia, per l'espressione dei pareri da parte della Commissione Difesa.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10,10.

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DEMANIO MILITARE DI ABITAZIONE

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ALLOGGI DIFESA

ABBIAMO INVESTITO TUTTO IN COMUNICAZIONE, POTREMO ANCORA CONTINUARE A FARLO?

CASADIRITTO aveva visto giusto . Bisognava essere all'altezza per fronteggiare un formidabile attacco su due fronti :da una parte il tentativo di screditare gli utenti degli alloggi della Difesa,dall'altra più subdola,nello stravolgere e far evaporare,tramite un grottesco fantastico "Regolamento " che non porta certo gloria ed onore a chi l'ha architettato, personaggi davvero straordinari (beninteso in senso semantico,non certo positivo), le speranze riposte,forse ingenuamente,in una Legge, la 244 ,che avrebbe dovuto dare certezze agli utenti e risorse alla Difesa. Abbiamo subito una formidabile reazione. Per screditarci le stanno ancora tentando tutte : Uno zoccolo duo chiamato "obiettivo 9", mobilitazione dei Capi e Capetti in libera uscita su TV e giornali, ospitate,come ospiti sotto mentite spoglie, presunti esperti di strategia militare, e buon ultimo una,ma inaspettata,se pur legittima, uscita fatta in Commissione Difesa al Senato, che, sotto la forma di "atto di indirizzo "raccomanda di cancellare con un solo colpo, tutta la legislazione (Legge 724 e quindi 537 ),che a gran fatica è stata costruita,e di cui rivendichiamo la paternità -chi tira le fila ? Perché mettere in discussione leggi che danno dignità alle famiglie e soldi in contanti alla Difesa ? A tutto questo CASADIRITTO tenta e vuole rispondere al meglio, come può e sa fare , ma essendo l'attacco impressionante,non può fronteggiare ad armi pari,ma tentando, oltrechè con il coinvolgimento di altre parti (COCER e Parlamento) con l'informazione che significa ,Convegni,articoli,interviste ,internet, riproduzioni di migliaia di documenti, materiali (carta, francobolli,cartucce per stampanti,abbonamento telefonico + collegamento internet ).

Sennonché per fare informazione, ci stiamo giocando le già scarse risorse che sono arrivate in autofinanziamento. Tale investimento, se non interverranno risorse fresche nel breve periodo,non potrà più continuare con la stessa intensità,e si apriranno inevitabilmente delle falle. Ed è per tale ragione che CASADIRITTO ,in occasione di queste feste di cui coglie l'occasione per rinnovare gli auguri a tutte le famiglie, si rivolge a chi non lo avesse ancora fatto ,ma anche a chi recentemente abbia provveduto,ad effettuare un convinto e consapevole gesto per far si che si sia all'altezza della situazione a cui si dovrà fare fronte per continuare la propria azione.

Invita quindi tutti gli amici,utenti,non utenti,amici del COCER,ad un versamento straordinario di sostegno attraverso:

Bollettino di c/c postale n. 39898945 intestato ai tesorieri Di Bartolomeo Luigi e Franchitto Benedetto- Roma, causale contributo CASADIRITTO

Roma 20-12-2009

Il Coordinatore Nazionale CASADIRITTO

Sergio Boncioli

La Segreteria

Aniello Formisano, Vincenzo Casaburri, Benedetto Franchitto, Luigi Di Bartolomeo, Antonio Carangelo e Enrico Belli.

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Al dr. Vittorio Feltri

Direttore de "IL GIORNALE "

Egregio Direttore

Allo scopo di ristabilire elementi di correttezza ma soprattutto di verità, rispetto a quanto contenuto nell'articolo di Andrea Nativi, "Le Forze Armate diventano società per azioni" , pubblicato su "Il Giornale" del giorno 17 Dicembre a pag. 21, vorrei che le inesattezze gravi riportate, che offendono senza motivo i militari utenti degli alloggi della Difesa, fossero corrette con la pubblicazione di questa lettera anche ai sensi del diritto di replica in quanto:

a)     Gli utenti fatti oggetto di attenzione dal Nativi ,conducono l'alloggio agli effetti di Legge ( 537 del 1993 e 724 del 1994 );

b)     Il canone da essi pagato è quello previsto ed è regolato da un Decreto Ministro della Difesa che ogni anno stabilisce il limite di reddito (oltre il quale è prevista la maggiorazione del 50% ) . A Roma può superare anche 1200 €;

c)     Al contrario di quanto viene asserito nell'articolo, i canoni vengono incassati dalla Difesa, e vengono utilizzati per le manutenzioni di tutti i 18.500 alloggi , rispetto ai 4000 in questione , il 20% alla formazione di mutui per le case dei militari, ma da 15 anni di quelle somme (decine di miliardi) non se ne sa più nulla;

d)     La Difesa detiene 4000 alloggi vuoti che non può utilizzare per mancanza di interventi di manutenzione.

Come vede l'articolo, inutilmente offensivo nei confronti di militari in servizio, in pensione e di portatori di grave handicap, non entra nelle responsabilità della Difesa nella gestione del patrimonio abitativo, ma scarica sugli utenti (perché ?) le cause della pessima e scriteriata gestione, arrivando addirittura ad affermare che questi utenti sarebbero responsabili di lasciare senza abitazione chi invece ne avrebbe diritto.

I militari in servizio e in pensione vengono così gravemente offesi e sarebbe opportuno ristabilire la verità.

Dicembre 2009

Sergio Boncioli

Coordinatore Nazionale Associazione

CASADIRITTO

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DEMANIO MILITARE DI ABITAZIONE

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Al Signor Presidente della Repubblica

Giorgio Napolitano

Palazzo Quirinale

00100 Roma

Il legame tra cittadini e  Istituzioni è spesso il termometro per verificarne, continuamente il loro funzionamento.

Solitamente sono le Leggi che escono dal Parlamento gli strumenti adatti a tale verifica.

Se poi accade che da una buona Legge ne derivano norme e regolamenti attuativi che ne stravolgono i principi, prima la delusione e poi il senso di impotenza, non fanno che interrompere ,forse definitivamente,anche i più forti e convinti legami.

Il caso che Le espongo sembra proprio,che purtroppo vada in questo senso. E si rimane ancora doppiamente delusi quando le norme riguardano il mondo militare, un universo maggiormente in grande evidenza nel corso di eventi dolorosi,ove la Nazione si stringe ai cittadini militari . Ma avviene in altri momenti che questo sentimento di solidarietà sembra affievolirsi ,specialmente quando gli stessi cittadini militari sono chiamati ad affrontare le prove ardue della vita, quando stanchi ed anziani,in servizio o in congedo, se non hanno avuto altre opportunità economiche,o semplicemente sono pensionati monoreddito o vedove ,e non possiedono quindi quelle risorse economiche per acquistare una casa in un mercato sottoposto non tanto alle leggi dell'economia ma da quelle più arcigne e implacabili della finanza, vengono meno tutte quelle condizioni di fiducia che ne avevano inorgoglito fino ad allora la loro vita.

Ed è quello che sta accadendo in tema di alloggi della Difesa.

Questi cittadini militari ,pur pagando un canone così come previsto dalle Leggi (la 537 del 1993 e la 724 del 1994 debitamente aggiornate ), vengono considerati come una categoria di non aventi diritto,e tacciati,in perfetta malafede,come "sine titulo" e poi abusivi ,irregolari e "non aventi diritto ad abitare in quelle case" .

Questo compito che qualifica chi lo usa,viene di volta in volta svolto indifferentemente anche da qualche rappresentante all'interno dell'Amministrazione Difesa o più semplicemente da organi di stampa e giornalisti non proprio informati e se in buonafede, semplicemente a caccia di scoop. Anche se al contrario altri, raramente ,cercano in perfetta solitudine, di contrastare questa martellante opera di linciaggio dialettico e morale.

La verità è che queste famiglie,dopo aver perso il titolo concessorio, ma rivestendo lo "status" non di concessionario (sono alloggi di servizio) ma di utenti rifornendo peraltro la Difesa di notevole gettito sotto forma di canone , gettito che viene utilizzato per il mantenimento di altre migliaia di alloggi destinati per lo più a militari aventi particolari incarichi che prevedono la disponibilità di alloggi pressoché a titolo gratuito.

Malgrado questo gettito,circa 30 milioni di Euro annui,la Difesa soffre della presenza di circa 4.000 alloggi non disponibili all'assegnazione per mancanza di risorse economiche, nonostante una forte domanda.

Per far fronte a questa carenza di finanziamenti, nella Legge finanziaria 2008 (Legge 244 -art. 2  -commi dal 627 al 631 -del 2007 ), è stato previsto che la Difesa varasse un Piano pluriennale di costruzione di alloggi da realizzarsi attraverso un volano tale da reperire risorse finanziarie costituito da alienazioni di non meno di 3.000 alloggi ritenuti dalla Difesa non più utili alle attuali necessità tecnico/operative.

La stessa Legge 244 fissa alcuni "paletti" da osservare nella stesura di un successivo Regolamento che ne avesse attuato i principi, ivi comprese le tutele . Ebbene ,proprio in questa fase delicata ,la stesura degli articoli del Regolamento , nel frattempo divenuto ATTO DI GOVERNO N. 138 , attualmente all'esame, ancora per pochi altri giorni, della Commissione Difesa della Camera dei Deputati per il previsto parere , sono stati elusi e vanificati quei "paletti" che il Legislatore si era fatto carico di inserire nella Legge.

Che tutto questo sia vero ed importantissimo per tante famiglie, Lei Signor Presidente lo potrà meglio di noi accertare. In questa occasione ci permettiamo di citare due particolari:

1 ) La Legge  244 all'art. 2 - comma 628  prevede di assicurare la permanenza degli attuali conduttori delle unità immobiliari e delle vedove, aventi basso reddito familiare non superiore a quello determinato annualmente con D.M del Ministro della Difesa, di cui all'art. 9 -comma 7 della Legge 537 del 24 dicembre 1993, ovvero con componenti familiari portatori di handicap ,dietro corresponsione del canone in vigore all'atto della vendita . Questo nel caso che gli interessati non fossero in grado di acquistare il loro immobile alienato.

Ebbene questa clausola di salvaguardia, uno dei punti qualificanti della Legge , viene annullata nella stesura del Regolamento attuativo, laddove viene subordinata, per la sola durata di 5 o 9 anni, non già al reddito del D.M. annuale del Ministro della Difesa, ma da un improbabile reddito fantastico di 19.000 o 22.000 Euro annui lordi per l'intero nucleo familiare, non rispettando quindi nemmeno elementari norme di etica e di morale, che gli estensori non hanno inserito anche se obbligati dalla Legge . Basti pensare alle conseguenze : centinaia di famiglie si troveranno in una fase della loro vita piena di acciacchi dovuti all'età e con scarse risorse economiche,in mezzo ad una strada solo perché la Legge non è stata rispettata dal Regolamento.

2 ) E' stata inserita la vendita all'asta ,originariamente prevista dalla Legge solo per gli alloggi rimasti senza opzioni da parte dei conduttori, anche per gran parte degli altri alloggi condotti regolarmente. Un assurdo giuridico, da far rabbrividire.

Sembrerebbe inverosimile ma questo Regolamento (Atto di Governo n. 138 ) ,ha già ricevuto il parere favorevole, dalla IV Commissione Difesa  del Senato, nel corso di due brevi sedute.

Attualmente è in discussione alla Camera ove dopo la pausa festiva dei lavori ,riprenderà l'esame.

Anche a seguito dell'audizione in Commissione dell'Associazione CASADIRITTO e dell'Organo di Rappresentanza COCER è possibile che almeno alcune osservazioni possano essere accolte.

Rimane prerogativa comunque dell'Amministrazione Difesa voler accogliere o meno tali osservazioni nel testo definitivo.

Rimane Signor Presidente, l'amarezza nel pensare che quelle Leggi la 537 finanziaria  del 1994 e 724 finanziaria del 1995 che furono varate per dare risorse alla Difesa attraverso il pagamento di un canone equo che desse alla Difesa le risorse ed agli utenti almeno la dignità del diritto, attuate dal Parlamento sotto la spinta dell'Associazione CASADIRITTO attraverso la raccolta di 30.000 firme in tutta Italia ,sotto la forma proposta di Legge di iniziativa popolare a norma della Costituzione e presentate a Lei in qualità  allora di Presidente della Camera dei Deputati , quelle Leggi, tuttora in vigore ,propedeutiche alla attuale Legge 244 ,rischiano ora di essere vanificate attraverso un Regolamento che ci appare oltre che ingiusto , anche illecito.

Di fatto poi ,si cadrebbe in una situazione di molti anni addietro, con l'aggravio oggi , di una situazione sociale ed economica molto più critica.

Insomma una Legge giusta varata per dare risorse alla Difesa attraverso regole giuste, diventa poco più che uno strumento per fare soldi con vendite all'asta illegali, e cancellazione dei più elementari diritti.

Ripetiamo un concetto : è una colpa aver servito il Paese fino in fondo,che poi sembra voltarti la faccia e proprio nel momento del bisogno, oppure pensando a certi episodi ,purtroppo dolorosi, in cui sono protagonisti i militari, trovando enorme solidarietà, quando poi gli stessi sono in difficoltà o potrebbero esserlo, come lo sono gli utenti degli alloggi della Difesa ?  Viene la voglia di pensare che sarebbe stata una fortuna essere andati via prima ....o comunque in tempo utile...magari entro 5 o 9 anni

Perché questa vergogna dei 5 o 9 anni e della vendita all'asta con tutta una famiglia dentro per tanti altri ?

Ci tolga questi dubbi Signor Presidente, affinché i valori fondamentali di questo Paese, tra i quali quello della giustizia e dell'equità sociale, che Lei giustamente ribadisce, possa darLe la forza e la convinzione di poter intervenire nei modi e nei canali che potrà percorrere, e nei tempi purtroppo ormai stretti, affinché attraverso i suoi buoni uffici con un convinto seppure informale intervento possa essere investito il dicastero interessato presso i suoi massimi rappresentanti per sensibilizzarlo nel momento decisivo della definitiva stesura dell'Atto di Governo n. 138 , e farlo ricondurre nella forma e nella sostanza così come la Legge 244 prevede.

Potremo così evitare situazioni di dolore, di disagio e di ansia verso tanti appartenenti al "mondo militare" ,costituito in questo caso da migliaia di  famiglie.

Signor Presidente , chi Le scrive ,consegnò a Lei, nel 1992 assieme ad altri colleghi nel suo austero ufficio della Camera dei Deputati scatoloni pieni di firme e di speranze ,Lei ci fece dono , per rimarcare l'importanza, di un Suo Comunicato Ufficiale. In quel momento nelle nostre menti e nei nostri cuori ,aumentò la fiducia nelle Istituzioni.

Vorremmo che rimanessero intatte,anzi aumentassero ancora.

In questo saluto che Le porgo cordialmente, abbiamo inserito la speranza che ripongono in Lei tanti cittadini militari in servizio e loro famiglie, pensionati e vedove assieme ad un semplice augurio di buon anno e buon lavoro per questa nostra Italia.

Roma 4 gennaio 2010

Sergio Boncioli

Coordinatore Nazionale CASADIRITTO

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339 2378119

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ALLOGGI DIFESA

CASADIRITTO INFORMA

Per ampliare l'informazione si allegano le risultanze della IV Commissione Finanze del 17 dicembre u.s. relative allo schema di decreto ministeriale riguardante gli alloggi della Difesa (Atto n. 138 ), alla quale era stato richiesto il relativo parere.

Di particolare rilievo nella formulazione del parere, è la condizione che riguarda gli alloggi ASI è la sostituzione "l'obbligo ad abitare presso la località dove si trova la sede di servizio" con "la costante presenza del titolare nella sede di servizio".

Roma 12 gennaio 2010

Sergio Boncioli

Coordinatore Nazionale

CASADIRITTO

In allegato resoconto della 5^ Commissione di giovedì 17 dicembre 2009

V Commissione - Resoconto di giovedì 17 dicembre 2009

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 17 dicembre 2009. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Luigi Casero.

La seduta comincia alle 10.35.

Schema di decreto ministeriale recante regolamento per l'attuazione del programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio per il personale militare.

Atto n. 138

(Rilievi alla IV Commissione).

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e conclusione - Rilievi).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale, rinviato nella seduta del 26 novembre 2009.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, richiamandosi alla relazione svolta dal relatore, Massimo VANNUCCI (PD), richiamandosi all'intervento svolto nella seduta del 12 novembre 2009, ribadisce che lo schema di decreto amplia enormemente i requisiti necessari per ottenere un alloggio di servizio in base all'incarico (ASI). A tal proposito, rileva che l'articolo 2, comma 1, lettera a), nel definire i requisiti per l'assegnazione di tali alloggi richiede semplicemente «l' obbligo di abitare presso la località in cui si trova la sede di servizio», mentre l'articolo 2, comma 628, lettera a), della legge finanziaria 2008, prescrive, invece, la «costante presenza del titolare nella sede di servizio». Sottolinea che la legge afferma dunque chiaramente il diritto ad ottenere un alloggio ASI solo per i militari che sono tenuti ad assicurare la costante presenza nella sede dell'ente dove prestano servizio, cioè solo per alcune figure chiave quali il comandante dell'ente, il responsabile della Sala operativa, o dei nuclei antincendio o del pronto intervento. Ricorda che per tutte le altre figure, la stessa legge individua la possibilità di concedere alloggi di servizio temporanei (AST) per un periodo rinnovabile e sulla base di un canone, decisamente non vessatorio, mediamente pari a 450 euro al mese. Fa presente quindi che l'aumento esponenziale del numero di alloggi ASI, nel caso in cui rimanesse ferma l'attuale formulazione dello schema di regolamento in esame, comporterebbe un danno consistente per l'erario, senza un'apposita previsione di spesa a livello legislativo. Ribadisce quindi la richiesta, già avanzata nella seduta del 12 novembre 2009, che l'eventuale parere favorevole della Commissione sia condizionato alla riformulazione del requisito di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), in modo tale da renderlo conforme al dettato del citato articolo 2, comma 628, lettera a), della legge finanziaria 2008.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, chiedere di sospendere l'esame del provvedimento per consentire i necessari approfondimenti in merito alla proposta dell'onorevole Vannucci.

La seduta, sospesa alle 10.45, riprende alle 11.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, formula la seguente proposta di parere:

«La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione, esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto ministeriale in oggetto, considerato che:

1) nel disegno di legge finanziaria 2010, all'esame dell'Aula della Camera dei Deputati, sono presenti disposizioni aventi ad oggetto sia la gestione del patrimonio immobiliare del Ministero della difesa sia la previsione di nuove procedure per l'alienazione degli immobili utilizzati dalle amministrazioni dello Stato, che in sede di attuazione occorrerà coordinare con l'esecuzione del programma pluriennale previsto dallo schema di decreto in esame. Si tratta in particolare:

delle disposizioni di cui all'articolo 2, commi 23, 28 e 32, relativi alla costituzione della società per azioni denominata «Difesa Servizi Spa», alla quale saranno affidate attività di valorizzazione e gestione degli immobili militari;

di quelle previste all'articolo 2, commi da 179 a 184, che, nella prospettiva di realizzare le risorse necessarie a soddisfare le esigenze infrastrutturali e alloggiative delle Forze armate attraverso la valorizzazione e l'alienazione degli immobili militari, autorizza il Ministero della difesa a promuovere la costituzione di uno o più fondi comuni di investimento immobiliare, che potranno essere oggetto di accordi di programma con i comuni presso i quali sono ubicati;

delle misure previste dall'articolo 2, commi 185 e 186, che, nei limiti del trasferimento o conferimento degli immobili ai predetti fondi comuni di investimento, prevedono l'attribuzione al comune di Roma di un complesso di beni per un valore pari a 600 milioni di euro, anche attraverso quote dei predetti fondi comuni di investimento immobiliare costituiti. Fino a concorrenza del suddetto importo, al comune Roma viene concessa un'anticipazione di tesoreria per l'anno 2010, di cui una quota pari a 200 milioni nel mese di gennaio e, per la parte residua, subordinatamente al conferimento degli immobili ai fondi immobiliari sopra citati;

dall'articolo 2, comma 213, che pone le procedure di alienazione degli immobili di proprietà dello Stato in capo all'Agenzia del demanio, attribuendo i diritti di opzione e di prelazione all'acquisto degli immobili stessi a favore delle regioni e degli enti locali territoriali sul cui territorio insistono gli immobili in vendita. Le predette disposizioni, finalizzate a snellire le procedure di vendita e a consentire una migliore collocazione degli immobili, sono destinate a garantire maggiori entrate per lo Stato, stimabili intorno ai 250 milioni di euro per l'anno 2010 e ai 350 milioni di euro l'anno 2011, all'esito della definizione delle procedure di valorizzazione in corso;

2) il coordinamento degli interventi previsti nel disegno di legge finanziaria 2010 con le misure di attuazione del programma pluriennale infrastrutturale in materia di alloggi di servizio delle Forze armate, previsto dall'articolo 2, commi da 627 a 631, della legge n. 244 del 2007, come disciplinato dal presente schema di regolamento, deve essere innanzitutto finalizzato a salvaguardare gli effetti finanziari riconducibili ai medesimi interventi. Tale esigenza di coordinamento si pone anche con riferimento ai provvedimenti legislativi che il Consiglio dei Ministri si accinge a varare e volti a dare attuazione alle disposizioni in materia di federalismo fiscale, con profili che potrebbero interessare le procedure concernenti il patrimonio immobiliare di cui al presente schema di regolamento;

3) la formulazione dell'articolo 2, comma 1, lettera a), non corrisponde a quella utilizzata dall'articolo 2, comma 628, della legge n. 244 del 2007 e appare suscettibile di determinare un significativo ampliamento del personale militare avente diritto ad ottenere un alloggio ASI determinando nuovi e maggiori oneri per il bilancio statale;

preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo per cui:

il programma pluriennale infrastrutturale adottato dal Ministero della difesa in base all'articolo 2, commi 627-631, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 ha valenza meramente programmatica e potrà avere attuazione nei limiti delle risorse che si renderanno disponibili;

la definizione dei tendenziali pluriennali comprende gli effetti derivanti dagli interventi di spesa in conto capitale previsti nel predetto programma pluriennale;

alle spese relative alla stima degli immobili, alla vendita e alla realizzazione delle infrastrutture di cui all'indicato programma pluriennale, si provvede mediante gli ordinari stanziamenti di bilancio e con le somme che affluiscono al capitolo 4006 dello stato di previsione dell'entrata quali «Proventi derivanti dalle attività di valorizzazione e di dismissione effettuate dall'Agenzia del Demanio con riguardo alle infrastrutture militari, agli immobili e alle porzioni di più ampi compendi in uso al Ministero della Difesa», per essere riassegnate al medesimo Ministero, come previsto dall'articolo 2, comma 628, della legge n. 244 del 2007, così da assicurare la neutralità finanziaria dell'operazione;

le entrate attese dalle alienazioni di alloggi di servizio non più funzionali ai fini istituzionali delle Forze Armate sono state determinate sulla scorta delle prescrizioni legislative che prevedono l'applicazione di una serie di benefici, anche in termini di prezzo, a favore degli attuali conduttori;
degli oneri di urbanizzazione connessi alla realizzazione di nuove aree di insediamento immobiliare potrà tenersi conto nell'ambito degli accordi di programma, da stipulare con gli enti locali, nonché in sede di determinazione del prezzo di cessione degli alloggi;

VALUTA FAVOREVOLMENTE

lo schema di decreto ministeriale e formula la seguente condizione:

all'articolo 2, comma 1, lettera a), sostituire le parole: «l'obbligo di abitare presso la località dove si trova la sede di servizio» con le seguenti: «la costante presenza del titolare nella sede di servizio»;
e la seguente osservazione:

il Governo, in sede di attuazione del programma pluriennale infrastrutturale di cui al presente schema di decreto, provveda a coordinare le misure del programma stesso, e in particolare quelle di cui al Capo II, recante le procedure per l'alienazione degli alloggi di servizio non più funzionali ai fini istituzionali delle forze armate, con le disposizioni in materia di gestione, valorizzazione e alienazione degli immobili della difesa e di quelli del patrimonio immobiliare dello Stato recate dal disegno di legge finanziaria 2010. Ciò al fine di armonizzare le procedure di alienazione previste con il provvedimento in esame con quelle disposte dal disegno di legge finanziaria 2010, assicurando, in particolare, che queste ultime esplichino i previsti effetti sui saldi di finanza pubblica.»

La Commissione approva la proposta di parere.

La seduta termina alle 11.05.

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Rinviata a data da destinarsi la seduta della IV Commissione Difesa, originariamente prevista per il giorno 13 gennaio alle ore 9, riguardante:

  • Schema di decreto ministeriale recante regolamento per l'attuazione del programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio per il personale militare (atto n. 138)
  • Schema di decreto ministeriale concernente il piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 2008 (atto n. 137)
  • (seguito esame congiunto - Rel. De Angelis)

Testo dell'email da inviare ai componenti della Commissione Difesa della Camera dei deputati:

CASADIRITTO auspica che non vada disperso l'enorme lavoro svolto finora fuori e dentro il Parlamento e che lo stesso possa essere concretizzato nel corso dell'ormai prossima discussione e votazione dell'Atto di Governo n. 138 (Alloggi Difesa), affinché siano recepite le osservazioni proposte dal Relatore ed altri componenti la Commissione Difesa unitamente al COCER ed a CASADIRITTO, tendenti a:

  • consentire la continuazione dell'utenza per le famiglie a reddito medio basso, impossibilitate all'acquisto, così come indicato nella Legge 244 oltre che per le famiglie con portatori di handicap;
  • a cancellare l'iniqua e barbara norma della vendita all'asta, così come ipotizzata nell'Atto di Governo, nonostante l'alloggio sia abitato da una famiglia attualmente utente.

Composizione della IV Commissione Difesa (numero dei componenti 43)

Presidente

  • CIRIELLI Edmondo ( POPOLO DELLA LIBERTA' ) : Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Vice Presidenti

Segretari

Altri Membri

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COMITATO NAZIONALE UTENZA E VALORIZZAZIONE

DEMANIO MILITARE DI ABITAZIONE

Via Garibaldi,3 - 00153 - ROMA

Tel./Fax: 06-5883981

ALLOGGI DIFESA

CASADIRITTO INFORMA

E' nuovamente convocata per mercoledì  20 gennaio p.v. la IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati, alle ore 9 con all'O.d.G. la discussione sullo schema di D.M. n. 138 (Alloggi Difesa Legge 244 art. 2 ).

Prosegue intanto, con intensità, l'invio delle e mail ai parlamentari impegnati nella discussione, da parte delle famiglie utenti degli alloggi della Difesa .

CASADIRITTO rivolge un appello affinché continui incessante tale invio al fine di far espungere dal testo dello Schema le anomalie inopinatamente introdotte e ricondurlo nello spirito e nella lettera al dettato della Legge 244 e ben illustrato dal Relatore e richiesto dal COCER e da CASADIRITTO nel corso delle audizioni del novembre scorso presso la stessa Commissione Difesa.

Roma li 17.1.10

Boncioli Sergio

Coordinatore Nazionale

CASADIRITTO

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