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Resoconto dell'interpellanza sugli AUFP presentata dai deputati di Rifondazione Comunista Folena, Duranti e Deiana. PDF Stampa E-mail
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.

PRESIDENTE. L'onorevole Duranti ha facoltà di illustrare l'interpellanza Folena n. 2-00426 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 1), di cui è cofirmataria.

DONATELLA DURANTI. Signor Presidente, rinunzio ad illustrare l'interpellanza.

PRESIDENTE. Sta bene.
Il sottosegretario di Stato per la difesa, Marco Verzaschi, ha facoltà di rispondere.

MARCO VERZASCHI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Signor Presidente, nel merito il Governo ha già avuto modo di fornire i dovuti chiarimenti su questa vicenda in sede di risposta a due interrogazioni presentate presso la IV Commissione Difesa della Camera dei deputati, rispettivamente l'8 e il 22 marzo scorso.
L'articolo 1 della legge finanziaria per il 2007 prevede, infatti, un programma di stabilizzazione dei lavoratori precari «storici» che siano in servizio da almeno tre anni o che conseguano tale requisito per effetto di contratti stipulati prima del 29 settembre 2006, ovvero che nei cinque anni antecedenti al 1o gennaio 2007 siano stati in servizio almeno un triennio.
La stessa disposizione dispone che «le amministrazioni continuano ad avvalersi del personale in argomento e prioritariamente del personale di cui all'articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, e successive modificazioni, in servizio al 31 dicembre 2006, nelle more delle procedure di stabilizzazione».
Al riguardo, si ritiene che le Forze armate siano escluse dalle disposizioni generali sulle assunzioni nel pubblico impiego, in quanto la materia è regolata da normative speciali. Infatti, il quadro di riferimento normativo nell'assetto del personale è delineato da almeno tre provvedimenti: la legge 14 novembre 2000, n. 331, il decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, e la legge 23 agosto 2004, n. 226, che sono relativi alla professionalizzazione delle Forze armate.
Le consistenze del personale sia a tempo indeterminato che a tempo determinato e le dotazioni organiche vengono determinate annualmente con decreto di concerto dai ministri della difesa, dell'economia e della funzione pubblica, secondo un andamento coerente con l'evoluzione degli oneri previsti dalle sopraindicate normative.
Pertanto, le varie disposizioni relative alla stabilizzazione in argomento del rapporto di impiego del personale a tempo determinato previste dalla legge finanziaria per il 2007 non sono applicabili al personale volontario in ferma prefissata delle Forze armate.
Nel merito, le Forze armate, poiché escluse dal blocco delle assunzioni disposto dalla finanziaria e, conseguentemente, dall'utilizzo del previsto fondo per la stabilizzazione del personale precario, non possono essere ricomprese tra le amministrazioni destinatarie della ripartizione della quota del fondo medesimo.
Diversamente il citato comma 519 è estensibile al personale a tempo determinato dell'Arma dei carabinieri di cui all'articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, in quanto i Corpi di polizia partecipano alla ripartizione del suddetto fondo di cui alla legge finanziaria cui ci siamo testé riferiti.
Quanto, invece, alla stessa Arma dei carabinieri, i destinatari della sopraindicata disposizione sono gli AUFP (Allievi Ufficiali in Ferma Prefissata), in servizio al 31 dicembre 2006, che abbiano prestato tre anni di servizio o che matureranno tale periodo per effetto di proroghe o di trattenimenti già intervenuti alla stessa data.
Del resto, la stabilizzazione non può essere applicata agli ufficiali in ferma di due anni e sei mesi, in quanto le ferme dei militari volontari sono previste dalla normativa vigente, perché indispensabili alla peculiare organizzazione delle Forze armate, la quale necessita della presenza di un'aliquota di personale che, per età e condizioni fisiche, sia idoneo ad assolvere i compiti strettamente operativi.
È infatti opportuno ricordare che il ricorso agli AUFP, come già era avvenuto in passato con l'ufficiale di complemento, ha come precipua finalità quella di garantire alle Forze armate, per un predeterminato e limitato periodo temporale, l'utilizzo di professionalità tecniche atte a fronteggiare rapidamente particolari eccezionali esigenze operative, peculiari sia per l'età che per le funzioni da svolgere. Diversamente, verrebbe alterata la dinamica dei reclutamenti ordinari che avvengono attraverso i ruoli normali e speciali.
Per quanto riguarda, in particolare, l'auspicata proroga della ferma prefissata degli ufficiali di Esercito, Marina e Aeronautica militare, si fa notare che in relazione al taglio del 15 per cento delle risorse destinate alla professionalizzazione delle Forze armate, operato dall'articolo 1, comma 570, della finanziaria 2007, è stato necessario rimodulare in chiave riduttiva la programmazione dei reclutamenti delle varie categorie di personale militare, già a partire dall'anno 2007.
Quanto, invece, al richiamato personale volontario di truppa, il fatto che le disposizioni sulla stabilizzazione del personale precario di cui alla finanziaria 2007 siano applicabili solo all'Arma dei carabinieri e alla Guardia di finanza, e non all'Esercito, alla Marina ed all'Aeronautica, appare in linea con la programmazione delle Forze armate basata sulla normativa vigente, la quale prevede già la possibilità di sbocchi occupazionali in favore del personale in ferma temporanea attraverso determinate «riserve di posti» nell'ambito delle ordinarie procedure selettive concorsuali.
In particolare, si fa osservare che la suddetta legge 23 agosto 2004, n. 226, che istituisce due nuove categorie di personale di truppa delle Forze armate - i volontari in ferma prefissata di un anno e in ferma quadriennale - ha ampliato le opportunità di sbocco occupazionale nelle carriere iniziali delle stesse Forze armate ovvero delle Forze di polizia per tali categorie di personale, attraverso un diverso e più favorevole dimensionamento dei volumi organici dei volontari di truppa in servizio permanente e in ferma prefissata, nonché un miglioramento del sistema di riserve di posti in favore dei volontari stessi (riserva del 100 per cento dei posti per i volontari in ferma prefissata di un anno per i concorsi nei ruoli iniziali delle Forze armate, delle forze di polizia e del Corpo militare della Croce rossa).
Tale legge rappresenta un insieme complesso ed organico di previsioni strettamente interconnesse, che danno vita ad un sistema perfettamente calibrato di bacini comunicanti e autocompensanti, in cui ad un decremento del personale di una categoria corrisponde necessariamente l'incremento di un'altra.
D'altro canto, le dinamiche dei reclutamenti del personale militare sono state concepite in maniera coerente con le disposizioni della normativa di settore sulla trasformazione dello strumento militare in senso interamente professionale su base esclusivamente volontaria, al fine di adeguare l'organizzazione militare alle riduzioni dei livelli organici (190.000 unità) stabilite dalla predetta normativa.
Come noto, tale delicato e complesso processo di trasformazione, tuttora in corso, è finalizzato al conseguimento di uno strumento militare adeguato alle esigenze connesse al mutato quadro geo-strategico.
In tale quadro, si fa presente che, proprio alla luce dei tagli operati al bilancio della Difesa nella passata legislatura e della citata riduzione per il 2007 del 15 per cento delle risorse dedicate alla professionalizzazione dello strumento militare, lo stato maggiore della difesa, su incarico del ministro della difesa, ha avviato un approfondimento concettuale ai fini dell'opportuna verifica della sostenibilità della struttura complessiva dell'attuale modello di difesa sulla base delle risorse effettivamente disponibili e, al contempo, della sua adeguatezza per l'assolvimento degli impegni derivanti dai dettami della Carta costituzionale e dalle scelte del nostro Paese in tema di difesa e sicurezza.

PRESIDENTE. L'onorevole Duranti ha facoltà di replicare.

DONATELLA DURANTI. Signor Presidente, a dire il vero non sono soddisfatta della risposta del Governo, per una ragione. Voglio ricordare il parere che l'ufficio legislativo del Ministero della difesa, in data 4 gennaio 2007, aveva scritto in una nota esplicativa agli stati maggiori affermando appunto, a proposito dei contenuti della legge finanziaria, che il comma 519 dell'articolo unico dispone la proroga della ferma prefissata degli ufficiali ausiliari aventi i richiesti requisiti nelle more della procedura di stabilizzazione. In quella nota si affermava dunque che il comma 519 faceva riferimento anche agli ufficiali in ferma prefissata e che questi dovevano essere trattenuti in servizio nelle more delle procedure di stabilizzazione. L'aspettativa della stabilizzazione da parte degli ufficiali in ferma prefissata è stata dunque indotta dal comma 519 dell'ultima legge finanziaria.
Il Governo e la maggioranza sono impegnati a risolvere il problema della precarietà nella pubblica amministrazione e a tal proposito intendo ricordare che il Ministero della difesa registra un considerevole numero di lavoratori precari: lavoratori occasionali, a tempo determinato, a convenzione. Il Ministero della difesa figura tra i ministeri che impiegano un'alta quantità di lavoratori precari, cui vanno aggiunti i lavoratori delle Forze Armate che oggi nutrono un'aspettativa di stabilizzazione a causa della legge finanziaria e del comma specifico che fa riferimento prioritariamente al personale di cui all'articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, ovvero gli ufficiali in ferma prefissata di ciascuna Forza armata, non solo dei carabinieri.
Auspico dunque che il Governo dia risposte in tempi brevi anche a questa categoria di lavoratori precari del nostro Paese, impegnandosi a risolvere la situazione.

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