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ll governo Prodi ha giurato: Ministro della Difesa è l'on. Arturo Parisi PDF Stampa E-mail

L'Italia si aspetta molto, non possiamo sbagliare. Romano Prodi pronuncia questa frase poco prima che inizi il Consiglio dei ministri, sono passate le 20 e ormai è premier a tutti gli effetti di un governo che ha giurato meno di quattro ore prima. Bisogna essere generosi con il proprio Paese - dice il Professore - perché ci ha dato tanto. Sento il peso della responsabilità.

I ministri giurano in venticinque minuti. Dalle 16.30 alle 16.55, senza emozioni particolari né sfarzi né fronzoli. Una squadra coesa e omogenea che durerà 5 anni, dice Prodi. E c'è chi parla di un Napolitano style, sobrio e rigoroso.

L'atmosfera è distesa, forse perché per molti non è la prima volta. I saluti non sono di circostanza, quattro chiacchiere in attesa di essere chiamati per firmare il decreto di nomina.

Poche le facce davvero nuove. Il momento di distrazione più significativo si deve a Arturo Parisi. Che dimentica sulla sua sedia il testo del giuramento. Così, quando viene chiamato dal segretario generale del Quirinale Donato Marra a giurare fedeltà alla Repubblica, si ferma e, toccandosi la testa, mostra di rendersi conto della dimenticanza. Prodi ride, Napolitano sorride. Un commesso, rapidissimo, porta a Parisi il testo. Ma è troppo tardi, un funzionario del Quirinale gliene ha già rimediato uno. Così anche il ministro della Difesa può fare il suo giuramento.

Alle 16.55 è tutto finito. Scatta l'applauso, via alla foto ricordo, prima tutti insieme, poi Capo dello Stato e premier solo con le sei donne ministro. Quindi, tutti di là, per il brindisi.

Poi Prodi va a Palazzo Chigi per il passaggio di consegne con Silvio Berlusconi cui partecipano anche Gianni Letta e il nipote Enrico che dallo zio erediterà l'incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Intanto domani alle 10 ci sarà il giuramento dei sottosegretari e inizierà la trafila parlamentare. Al Senato comincerà il dibattito sulla fiducia che si concluderà con il voto venerdì, in tarda mattinata. Il governo si sposterà lunedì alla Camera per ricevere la fiducia martedì. Il Parlamento resterà chiuso fino alla settimana successiva per le amministrative e comincerà i suoi lavori soltanto all'inizio di giugno.

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L’ex allievo della Nunziatella Arturo Parisi, un predestinato alla Difesa

Arturo Parisi, un predestinato alla Difesa: fin dai tempi del scuola militare Nunziatella dell'Esercito, tra il 1955 e il 1958, era apparso evidente che il nuovo ministro della Difesa si sarebbe trovato a suo agio nel mondo in grigioverde. A dir poco lusinghiera, infatti, la pagella del nuovo inquilino di Palazzo Baracchini negli anni trascorsi al liceo con le stellette di Napoli: per citare solo il 1957-1958, l'anno del diploma di maturita', 8 in Filosofia, 8 in Latino, 8 in Italiano, 8 in Fisica, 7 in Greco, 7 in Matematica. ''Una media molto elevata. E quelli - dice il colonnello Dante Zampa, attuale comandante e preside della Nunziatella - erano tempi in cui il sette o l'otto erano traguardi molto ardui da raggiungere. E' stato un allievo esemplare e per tutti noi è un orgoglio festeggiare la sua nomina a ministro della Difesa''.

''Con la Nunziatella Parisi mantiene un legame molto stretto. Lo scorso anno - continua il colonnello Zampa - c'era anche lui tra gli ex allievi convenuti a Napoli in occasione del cinquantennale di ingresso alla scuola. Il periodo trascorso presso l'istituto militare potrà sicuramente costituire un bagaglio utile per il suo nuovo impegno da ministro''. La Nunziatella è stata fondata nel 1787. L'istituto dell'Esercito, che ha per motto -Preparo alla vita e alle armi-, ospita attualmente 220 allievi divisi in due sezioni di liceo classico e tre di liceo scientifico. La percentuale di studenti che successivamente vincono il concorso per entrare in Accademia militare è superiore al 90 per cento.

Arturo Parisi è nato a San Mango Piemonte, in provincia di Salerno, il 13 settembre del 1940. Orfano di padre a sei anni, ha studiato prima alla scuola militare della 'Nunziatella' di Napoli e successivamente si e' laureato in giurisprudenza all'università di Sassari con una tesi in Dottrina dello Stato. La sua attività politica inizia nel 1963 nei giovani dell'Azione Cattolica, dove rimane cinque anni prima con la carica di segretario e poi con quella di vicepresidente. Nel decennio '70-'80, Parisi si dedica al lavoro universitario a Firenze prima, come assistente, e a Bologna poi, dove ha una cattedra in sociologia delle religioni dell'Alma Mater e una in sociologia dei fenomeni politici.

Membro della Commissione Stragi, Parisi è tra i promotori del movimento per le riforme istituzionali e fin dall'inizio ha partecipato al processo politico che ha portato alla nascita dell'Ulivo. Consigliere politico di Romano Prodi, nel '96 approda a Palazzo Chigi con l'incarico di sottosegretario. Nel '99 prende il posto del Professore alla guida de I Democratici e due anni dopo è promotore e co-fondatore della Margherita, di cui diventa vicepresidente. Dall'aprile del 2004 è presidente dell'assemblea federale del partito. L'ultima scommessa politica di Parisi sono state le primarie dell'Unione: è stato lui a stendere le regole e lo statuto che ne hanno permesso lo svolgimento.

Fonte: Adn-Kronos

 
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