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Il Cocer EI cat B fa il punto di situazione sul Riordino dei Ruoli. PDF Stampa E-mail

Cocer cat. B

Comunicazione n.06 del 05.02.2006

 

Riordino delle carriere: svelato l’inganno!

Pubblichiamo, sui nostri siti di riferimento, la relazione tecnica del provvedimento di riordino delle carriere che conferma tutte le nostre più funeste previsioni. Come si evince dalla relazione il riordino avverrà in due fasi distinte: una prima fase, che prevede l’utilizzo delle risorse già stanziate e che corrispondono, esattamente, a 119 milioni di euro a regime, ed una seconda fase che potrà essere realizzata soltanto in presenza dello stanziamento di ulteriori risorse nelle future leggi finanziarie.

La 1^ fase può essere così riassunta:

a) unificazione del ruolo agenti-assistenti (ruolo volontari-sergenti);

b) valorizzazione economica o economica/funzionale del personale del ruolo ispettori (marescialli) con particolare riferimento alla qualifica apicale;

c) riallineamento (?) del personale del ruolo ispettori;

d) unificazione dei ruoli dei commissari e dei dirigenti della Polizia di Stato;

e) “dirigenzializzazione” del vice questore aggiunto, del maggiore e del tenente colonnello;

f) revisione dei ruoli del personale direttivo (ufficiali) attraverso l’eventuale soppressione dei ruoli speciali (Forze di polizia) o modificazione degli stessi (Forze armate);

La 2^ fase può essere, invece, così riassunta:

a) valorizzazione e riallineamento economico della qualifica iniziale del ruolo base (ruolo volontari-sergenti) per il servizio prestato nelle Forze armate;

b) completamento del riordinamento dei ruoli non direttivi;

c) integrazione economica conseguente alla “dirigenzializzazione” degli ufficiali;

d) eventuali provvedimenti correttivi;

In definitiva il riordino delle carriere per il ruolo marescialli si esaurirebbe con una semplice valorizzazione economica prevista nella 1^ fase (punto 1.b precedente) i cui benefici in busta paga possono essere così riassunti:

Riordino ruolo marescialli (45.000)

Costo pro-capite

a carico del datore di lavoro

a carico del lavoratore

Incremento mensile netto

 

38,00%

 

40,00%

 

 

€         750,00

€ 285,00

€ 465,00

€ 186,00

€ 279,00

€. 21,46

Circa 21 euro mensili sarebbero il risultato di anni di attesa per il riordino delle carriere!

A questo si aggiungerebbe la mancanza di garanzie per il personale oggi appartenente al ruolo sergenti per un eventuale transito nel ruolo marescialli. A tale personale verrebbe corrisposta una “ulteriore valorizzazione”, che lascerebbe presupporre la permanenza nell’attuale ruolo, e che può essere così riassunta:

Riordino ruolo sergenti (28.000)

Costo pro-capite

a carico del datore di lavoro

a carico del lavoratore

incremento mensile netto

 

38,00%

 

40,00%

 

 

€         800,00

€ 304,00

€ 496,00

€ 198,40

€ 297,60

€. 22,89

Dunque, 21 euro ai “luogotenenti” e poco più di 22 agli attuali sergenti e sergenti maggiori ed il riordino per la categoria B si potrebbe dire concluso. Chiuso il discorso.

Il “riallineamento” delle posizioni retributive potrebbe non interessare, o interessare solo marginalmente, il personale delle Forze armate.

In merito alla 2^ fase quest’ultima non prevede alcun intervento specifico per il ruolo marescialli e si limita ad un generico “completamento del riordinamento dei ruoli non direttivi”. Da mettere in evidenza che nella relazione tecnica si indica come esempio una eventuale attribuzione ai luogotenenti, prima della cessazione del servizio, del trattamento economico del vice-questore aggiunto (maggiore e tenente colonnello). Ricordiamo che nell’eventualità (nessuna garanzia) una tale norma dovesse essere approvata fra qualche anno (solo nel momento in cui verrebbero stanziate le risorse) il beneficio interesserebbe pochissime unità di personale, cioè i soli che ancora beneficerebbero del calcolo pensionistico “retributivo”. Per quelli che sono oggi in servizio e che dovessero essere già andati in pensione il beneficio non si applicherebbe mentre per quelli più giovani, soggetti al sistema misto (contributivo-retributivo), i benefici sarebbero sensibilmente ridotti, se non addirittura nulli.

Per quanto riguarda il personale appartenente alla categoria degli ufficiali il riordino prevede nella prima fase la trasformazione dell’attuale assegno di valorizzazione dirigenziale (percepito da maggiori e tenenti colonnelli) in “indennità perequativa di base” e nella seconda fase un incremento di quest’ultima di circa 215 euro netti mensili.

Evidenziamo, in merito, che la trasformazione di tale emolumento prevista nella prima fase non può dirsi limitata ad un mero cambio di denominazione in quanto di sicuro comporterà dei riflessi ai fini del computo dell’indennità perequativa di base nella buonuscita (vedasi in merito la recente circolare che include la indennità perequativa nella indennità di buonuscita). Dunque non essendo a costo zero, come invece indicato nella relazione, inciderà negativamente sugli incrementi previsti per il rimanente personale.

Cosa dire poi dell’unificazione del ruolo volontari-sergenti? Non ci compete giudicare il provvedimento per questa parte, per cui non staremo a sindacare le garanzie (non) previste per le promozioni a sergente, chi e quando verrà realmente promosso (solo i più anziani?) sino a coprire le posizioni organiche oggi disponibili, o della mancata previsione di una norma che escluda il trasferimento per il personale promosso o, per concludere, della irrisorietà degli incrementi retributivi previsti (vedasi tabella).

Riordino ruolo volontari (86.000 unità)

Costo pro-capite

a carico del datore di lavoro

a carico del lavoratore

Incremento mensile netto

 

38,00%

 

40,00%

 

 

€         600,00

€ 228,00

€ 372,00

€ 148,80

€ 223,20

€. 17,17

Ci limitiamo a sottolineare che ove il provvedimento sia condiviso dal personale del ruolo volontari noi lo sosterremo ma limitatamente alle norme a loro pertinenti. Nessuno ci potrà mai obbligare ad accettare norme relative alla nostra categoria e da noi non condivise. In questo consta l’errore di chi, sino ad oggi, si è prodigato per sostenere l’intero provvedimento.

Ed è per questo che noi sosteniamo la proposta che in questi giorni viene rilanciata dal SIULP: che si faccia pure il riordino con queste risorse, ma che si faccia limitatamente alle fasce di personale che lo gradiscono. Noi, piuttosto che mettere una pietra tombale sul “nostro” riordino, preferiamo rinviare il tutto a dopo le elezioni, a quando una nuova maggioranza (di diverso o dello stesso colore politico, poco importa) si dovrà assumere l’onere di cominciare e finire il lavoro.

Cosa è successo in questi giorni.

Come tutti hanno potuto osservare sui vari siti che trattano le problematiche del personale militare le rappresentanze si sono divise nell’esprimere i pareri su questo provvedimento. In particolare si sono espressi a favore del provvedimento il SAP (polizia), il SAPPE (penitenziaria) e la maggioranza (ma non la totalità) dei delegati COCER della categoria C. Si sono dimostrati contrari a questo provvedimento di riordino, invece, il 90 % circa delle rappresentanze sindacali e militari, dal SIULP e dal SILP-CGL (primo e terzo dei sindacati di polizia), ai delegati COCER delle categorie A e B di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di finanza.

Il provvedimento, approvato alla Camera dei Deputati nella versione consultabile sui nostri siti di riferimento), è ora approdato al Senato ove la IV Commissione (Difesa) udirà le rappresentanze. La prima convocazione era prevista per il giorno 2 febbraio ma poi, inaspettatamente, è stata rinviata al giorno 8 febbraio, cioè due giorni prima della chiusura dei lavori parlamentari.

Cosa succederà?

Il rinvio lascerebbe ipotizzare che il provvedimento non verrà approvato ma nessuno lo può garantire per cui noi saremo costretti a vigilare sino all’ultimo giorno. Nel frattempo le rappresentanze si preparano all’audizione in Commissione ove diremo che il provvedimento è soltanto un grande inganno. Un grande inganno perché non risolve le problematiche relative all’appiattimento delle carriere; un grande inganno perché introduce nuove disparità amplificando a dismisura, e senza alcun criterio, le differenze retributive; un grande inganno perché frustra le aspirazioni dei vincitori di concorso; un grande inganno perché nasconde l’esiguità degli incrementi per mezzo di artifizi tecnici; un grande inganno perché si promette ma non si dà.

A ulteriore conforto delle nostre tesi, ove ve ne fosse bisogno, il Ministero delle Finanze, Ragioneria Generale dello Stato, in data 18 ottobre 2005 ha espresso parere negativo sul provvedimento in quanto “….l’iniziativa determina nuovi e maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato che non sono stati quantificati e dimostrati nella prescritta relazione tecnica e che la stessa è suscettibile di provocare turbative normo-economiche anche nei ruoli e nelle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate non direttamente modificati dal provvedimento in esame”.

Il provvedimento nasce su richiesta del personale ma non risolve una, dicasi una, delle istanze rappresentate, ma le aumenta. Questo per la categoria B.

In via di ripristino l’indennità di trasferta.

La interruzione delle trattative per la definizione della cosiddetta “coda contrattuale”, al fine di richiedere chiarimenti politici a seguito degli interventi operati dalla legge finanziaria, comincia a sortire i primi effetti. Un ripensamento, infatti, sembrerebbe aver indotto il Governo ad annullare la norma che sopprimeva l’indennità di trasferta per il personale delle Forze armate e delle Forze di polizia.

Riportiamo la norma introdotta dall’AS 3717, “Conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273”, approvato dal Senato e che ripristina l’indennità di trasferta per il personale in missione isolata. La norma sarà in vigore soltanto dopo essere stata approvata da entrambi i rami del Parlamento ed essere stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Vi terremo aggiornati.

Art. 39-undetricies. - (Indennità di trasferta per le Forze armate e di polizia). –

1. All’articolo 1, comma 213, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, le parole: “nonché alle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, ed in quelli di recepimento dello schema di concertazione per il personale delle Forze armate“ sono soppresse.

2. All’articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, dopo il comma 213, è inserito il seguente:“213-bis. Le disposizioni di cui al comma 213 non si applicano al personale delle Forze armate e di polizia, fermi restando gli ordinari stanziamenti di bilancio“.

 

Concorso Primo Maresciallo: rinvio pubblicazione data esami

MINISTERO DELLA DIFESA

AVVISO

Avviso relativo al rinvio del diario delle prove scritte del concorso, per titoli di servizio ed esami, per l'avanzamento a scelta per esami al grado di Primo maresciallo, riservato ai marescialli capi dell'Esercito.

Il diario delle prove scritte del concorso, per esami, per titoli di servizio ed esami, per l'avanzamento a scelta per esami al grado di Primo maresciallo, riservato ai marescialli capi dell'Esercito, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª serie speciale «Concorsi ed esami» - n. 101 del 23 dicembre 2005, sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª serie speciale «Concorsi ed esami» - del 28 febbraio 2006.

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