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Assegni una tantum a Polizia, Forze armate e Vigili del fuoco: avviato alla Camera l’esame del ddl presentato dal governo per convertire il decreto legge del 28 marzo u.s. (il testo, la relazione tecnica e la discussione parlamentare) PDF Stampa E-mail

Le Commissioni riunite I Affari costituzionali e IV Difesa hanno iniziato l'esame in sede referente, del DL 27/2011 recante Misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco (C. 4220 Governo - rel. per I Commissione: Stasi, IR; rel. per la IV Commissione: Cicu, PdL).

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 4220

DISEGNO DI LEGGE

presentato dal presidente del consiglio dei ministri

(BERLUSCONI)

e dal ministro dell'economia e delle finanze

(TREMONTI)

di concerto con il ministro dell'interno

(MARONI)

con il ministro della difesa

(LA RUSSA)

e con il ministro della giustizia

(ALFANO)

Conversione in legge del decreto-legge 26 marzo 2011, n. 27, recante misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco

Presentato il 28 marzo 2011

Le droghe sono cari, è per questo che alcuni pazienti non possono comprare le medicine di cui hanno bisogno. Tutti i farmaci di sconto risparmiare denaro, ma a volte le aziende offrono condizioni migliori rispetto ad altri. Circa il venti per cento degli uomini di età compresa tra 40 e 70 non erano in grado di ottenere l'erezione durante il sesso. Ma non è una parte naturale dell'invecchiamento. Questioni come "Comprare kamagra oral jelly 100mg" o "Kamagra Oral Jelly" sono molto popolari per l'anno scorso. Quasi ogni adulto conosce "kamagra 100mg". Le questioni, come "Comprare kamagra 100mg", si riferiscono a tipi diversi di problemi di salute. In genere, avendo disordine ottenere un'erezione può essere difficile. Prima di prendere il Kamagra, informi il medico se si hanno problemi di sanguinamento. Ci auguriamo che le informazioni qui risponde ad alcune delle vostre domande, ma si prega di contattare il medico se si vuole sapere di più. personale professionale sono esperti, e non saranno scioccati da tutto ciò che dici.

Onorevoli Deputati! - Con il presente decreto si provvede allo stanziamento di 345 milioni di euro nel triennio 2011-2013, in favore del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, volto all'incremento del fondo di cui all'articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Tale stanziamento, unitamente ai 160 milioni di euro già disponibili sul predetto fondo nel biennio 2011-2012, è destinato alla corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Alla copertura del relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione, per il triennio considerato, dell'autorizzazione di spesa prevista dall'articolo 3, comma 155, ultimo periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, destinata ai provvedimenti normativi in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale non direttivo e non dirigente delle Forze armate e delle Forze di polizia.

RELAZIONE TECNICA

(Articolo 17, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196)

Art. 1.

Comma 1. Prevede l'incremento, per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, per l'importo di 115 milioni di euro, del fondo istituito ai sensi dell'articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010, per la specificità del comparto sicurezza-difesa e delle peculiari esigenze del comparto del soccorso pubblico.

Comma 2. Prevede la possibilità che la dotazione del fondo di cui al comma 1, per i medesimi anni, possa essere ulteriormente incrementata in favore del personale delle Forze armate con risparmi di gestione relativi alle spese effettuate in conseguenza delle missioni internazionali di pace, nonché in favore del personale dei Corpi di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco con quota parte delle risorse destinate al Fondo unico giustizia.

Le suddette minori spese, da accertare annualmente a consuntivo, dovranno essere riconducibili alla quota di risorse di pertinenza del personale, ripartita annualmente dal fondo per le missioni stesse istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF). L'assegnazione in favore del personale delle Forze armate è comunque condizionata alla formazione di corrispondenti ulteriori economie per il medesimo esercizio, nell'ipotesi che si verifichino ulteriori proroghe delle missioni medesime, al fine di garantire l'invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica.

Analogamente, anche l'utilizzo del Fondo unico giustizia per gli incentivi al personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco non determina effetti negativi, atteso che, di fatto, si determina una diversa articolazione nella ripartizione tra i beneficiari delle risorse disponibili, fermo restando l'ammontare complessivo delle disponibilità del fondo e dei relativi meccanismi di alimentazione.

Comma 3. Il fondo di cui al comma 1, come incrementato ai sensi dei commi 1 e 2, è destinato alla corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, interessato dall'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 9, commi 1 e 21, del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010.

Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri competenti, saranno individuate le misure dei sopraindicati assegni una tantum, nonché la ripartizione delle risorse disponibili tra le Amministrazioni interessate.

Comma 4. Prevede la copertura finanziaria del provvedimento mediante la riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3, comma 155, ultimo periodo, della legge n. 350 del 2003 (Riordino delle carriere), per gli anni 2011, 2012 e 2013.

Relativamente all'aspetto finanziario si evidenzia che le risorse in questione saranno accorpate in un'unica posta di bilancio, pari a 195 milioni di euro per gli anni 2011 e 2012 e a 115 milioni di euro per l'anno 2013. Tali risorse sono attualmente distinte in due fondi da ripartire, iscritti nello stato di previsione del MEF (ai sensi, rispettivamente, dell'articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge n. 78 del 2010, per un importo pari a 80 milioni di euro per gli anni 2011 e 2012, e dell'articolo 3, comma 155, ultimo periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, per un importo pari a 115 milioni di euro per gli anni 2011, 2012 e 2013).

DISEGNO DI LEGGE

Art. 1.

1.      È convertito in legge il decreto-legge 26 marzo 2011, n. 27, recante misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

2.      La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

************************

Decreto-legge 26 marzo 2011, n. 27, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 71 del 28 marzo 2011.

Misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;

Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di adottare disposizioni in tema di misure per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 23 marzo 2011;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con i Ministri dell'interno, della difesa e della giustizia;

emana

il seguente decreto-legge:

Articolo 1.

1. Fermo restando quanto stabilito dall'articolo 9 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e in particolare dai commi 1 e 21 del predetto articolo, la dotazione del fondo di cui all'articolo 8, comma 11-bis, del citato decreto-legge n. 78 del 2010, è incrementata, per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, di 115 milioni di euro.

2. La dotazione del fondo di cui al comma 1 può essere ulteriormente incrementata, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze di concerto, con i Ministri della difesa e dell'interno:

a) a favore del personale delle Forze armate, con quota parte delle risorse corrispondenti alle minori spese effettuate, rispetto al precedente anno, in conseguenza delle missioni internazionali di pace;

b) a favore del personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, con quota parte delle risorse di cui al comma 7, lettera a), dell'articolo 2 del decreto-legge 16 settembre 2008, n. 143, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2008, n. 181, relativo al Fondo unico giustizia.

3. Il fondo di cui al comma 1, come incrementato ai sensi del presente articolo, è destinato alla corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, anche con riferimento al personale interessato alla corresponsione, per i medesimi anni, dell'assegno funzionale, del trattamento economico superiore correlato all'anzianità di servizio senza demerito, compresa quella nella qualifica o nel grado, degli incrementi stipendiali parametrali non connessi a promozioni, nonché degli emolumenti corrispondenti previsti per il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché all'applicazione dell'articolo 9, commi 1 e 21, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Si applicano le disposizioni di cui al secondo e terzo periodo del citato articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge n. 78 del 2010.

4. All'onere derivante dal comma 3 si provvede mediante corrispondente riduzione, per gli anni 2011, 2012 e 2013, dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3, comma 155, ultimo periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato a disporre, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Articolo 2.

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addì 26 marzo 2011.

NAPOLITANO

Berlusconi, Presidente del Consiglio dei ministri.
Tremonti, Ministro dell'economia e delle finanze.
Maroni, Ministro dell'interno.
La Russa, Ministro della difesa.
Alfano, Ministro della giustizia.

Visto, il Guardasigilli: Alfano.

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Il decreto-legge in esame dispone l'erogazione di 345 milioni di euro, per il triennio 2011-2013, in favore del personale delle Forze armate, dell'Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza, della Polizia di Stato, dei Vigili del fuoco, del Corpo forestale e della Polizia penitenziaria.

In particolare, all'articolo 1:

• il comma 1 prevede che, fermo restando quanto stabilito dall'articolo 9 del decreto legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010, e in particolare dai commi 1 e 21 del predetto articolo, la dotazione del fondo di cui all'articolo 8, comma 11-bis, del medesimo decreto legge sia incrementata, per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, di 115 milioni di euro.

Il fondo, istituito con una dotazione di 80 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012, è destinato al finanziamento di misure perequative per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco interessato dal blocco dei meccanismi di adeguamento retributivo e degli automatismi stipendiali disposto dall'articolo 9, comma 21, dello stesso decreto legge n. 78 del 2010;

• il comma 2 prevede la possibilità che la dotazione del fondo possa essere ulteriormente incrementata, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, adottato di concerto con i ministri della difesa e dell'interno:

a) in favore del personale delle Forze armate, con quota parte delle risorse corrispondenti alle minori spese effettuate, rispetto al precedente anno, in conseguenza delle missioni internazionali di pace;

b) in favore del personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, utilizzando quota parte delle risorse del Fondo unico giustizia che già in base alla normativa vigente (articolo 2, comma 7, lettera a) del decreto-legge n. 143/2008) sono destinate al Ministero dell'interno per la tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico;

• il comma 3 stabilisce che il fondo sia destinato alla corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. In relazione alle modalità di corresponsione dei citati assegni una tantum, il comma in esame richiama le disposizioni di cui al secondo e terzo periodo del citato articolo 8, comma 11-bis, del decreto legge n. 78 del 2010, riguardanti le modalità di riparto delle somme del fondo per il comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, oggetto di finanziamento da parte del provvedimento in esame;

• il comma 4 contiene le disposizioni relative alla copertura finanziaria del comma 3, cui si provvede mediante corrispondente riduzione, per gli anni 2011, 2012 e 2013, dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3, comma 155, ultimo periodo, della legge n. 350 del 2003 (legge finanziaria 2004).

L'articolo 2 dispone l'entrata in vigore del provvedimento il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella "Gazzetta ufficiale".

Tipologia del provvedimento

Si tratta di un disegno di legge di conversione di un decreto-legge, all'esame della Camera in prima lettura.

Il disegno di legge non è corredato né della relazione sull'analisi tecnico-normativa (ATN), né della relazione sull'analisi di impatto della regolamentazione (AIR). La relazione illustrativa, difformemente da quanto disposto dall'articolo 9, comma 3, del regolamento di cui al decreto del presidente del Consiglio dei ministri 11 settembre 2008, n. 170, non "contiene il riferimento alla disposta esenzione [dall'obbligo di redazione della relazione AIR] e alle sue ragioni giustificative", né "indica sinteticamente la necessità ed i previsti effetti dell'intervento normativo sulle attività dei cittadini e delle imprese e sull'organizzazione e sul funzionamento delle pubbliche amministrazioni, dando conto della eventuale comparazione di opzioni regolatorie alternative.

Precedenti decreti-legge sulla stessa materia

Come segnalato nel paragrafo relativo al coordinamento con la legislazione vigente, il decreto-legge in esame fa sistema con l'articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge n. 78/2010.

Collegamento con lavori legislativi in corso

Per quanto riguarda, in generale, il personale delle forze armate e di polizia si segnala che sono all'esame delle Commissioni riunite affari costituzionali e difesa della Camera le proposte di legge A.C. 137 ed abbinate, concernenti il riordino delle carriere del personale direttivo e non direttivo delle forze di polizia e delle forze armate, al fine di pervenire ad un quadro normativo che assicuri una maggiore valorizzazione del citato personale e un più armonico percorso professionale.

Specificità ed omogeneità delle disposizioni

Il decreto legge appare in linea con i requisiti di specificità ed omogeneità di cui all'articolo 15, comma 3, legge n. 400 del 1988, essendo volto a disciplinare unicamente l'integrazione del fondo per il finanziamento di misure perequative per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e la destinazione delle sue somme alla corresponsione di assegni una tantum al citato personale.

Coordinamento con la legislazione vigente e semplificazione

L'articolo 1 fa sistema con l'articolo 8, comma 11-bis del decreto-legge n. 78/2010, modificando in maniera implicita l'ambito soggettivo ed oggettivo di destinazione del fondo istituito dalla medesima disposizione. In particolare, il comma 3 destina il fondo:

• sotto il profilo oggettivo, alla corresponsione di assegni una tantum, identificando evidentemente in questi ultimi le "misure perequative" genericamente richiamate dal citato articolo 8, comma 11-bis del decreto-legge n. 78/2010;

• sotto il profilo soggettivo, al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco interessato "all'applicazione dell'articolo 9, commi 1 e 21, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78", mentre l'articolo 8, comma 11-bis di quest'ultimo provvedimento si riferisce esclusivamente al personale "interessato alle disposizioni di cui al'articolo 9, comma 21".

Andrebbe quindi valutata l'opportunità di riformulare l'articolo 1 del provvedimento in esame in termini di novella del citato decreto-legge n. 78/2010.

Si segnala inoltre che il citato articolo 1, comma 3 da un lato fa riferimento - come già accennato - al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco interessato dal "blocco" di cui ai commi 1 e 21 dell'articolo 9 del decreto-legge n. 78/2010; dall'altro lato fa riferimento al personale interessato al riconoscimento di una serie di benefici economici (assegno funzionale; trattamento economico superiore correlato all'anzianità di servizio senza demerito, compresa quella nella qualifica o nel grado; incrementi stipendiali parametrali non connessi a promozioni; emolumenti corrispondenti previsti per i vigili del fuoco), che sembrerebbe comunque già rientrare nel richiamato comma 1 dell'articolo 9.

L'articolo 1, comma 2 prevede la possibilità che la dotazione del fondo di cui all'articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge n. 78/2010 possa essere ulteriormente incrementata, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, adottato di concerto con i Ministri della difesa e dell'interno:

a) in favore del personale delle Forze armate, con quota parte delle risorse corrispondenti alle minori spese effettuate, rispetto al precedente anno, in conseguenza delle missioni internazionali di pace;

b) in favore del personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, utilizzando quota parte delle risorse del Fondo unico giustizia che già in base alla normativa vigente (articolo 2, comma 7, lettera a) del decreto-legge n. 143/2008) sono destinate al Ministero dell'interno per la tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico.

Si distinguono così, nell'ambito del fondo, la cui struttura è unitaria, due distinte categorie di beneficiari, cui sono riservate risorse attinte da due diverse fonti. Andrebbe quindi valutata l'opportunità di verificare la congruità di tale vincolo di destinazione anche alla luce della perequazione del trattamento economico tra forze armate e forze di polizia che trova fondamento in stratificate disposizioni legislative, talora emanate per dare attuazione a sentenze della Corte costituzionale: si segnala, in particolare, la sentenza n. 277 del 1991, che ha dichiarato incostituzionale - tra l'altro - l'articolo 43, diciassettesimo comma della legge n. 121/1982 (perché contraddittorio rispetto al sedicesimo comma del medesimo articolo, volto all'equiparazione del trattamento economico dei carabinieri a quello delle forze di polizia). Per dare attuazione a tale sentenza è stato emanato il decreto-legge n. 5/1992. A poca distanza di tempo, l'articolo 3 della legge 6 marzo 1992, n. 216, ha delegato il Governo ad adottare una "disciplina omogenea" delle attribuzioni e dei trattamenti economici del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate. In attuazione di tale delega sono stati emanati, nel 1995, i decreti legislativi nn. 195, 196, 197, 198, 199, 200 e 201. Si segnala anche il decreto legislativo n. 193/2003, che ha definito il sistema dei parametri stipendiali per il personale non dirigente delle Forze di polizia e delle Forze armate, a norma dell'articolo 7 della legge 29 marzo 2001, n. 86, stabilendo le equivalenze tra le diverse Forze armate e di polizia.

Chiarezza e proprietà della formulazione del testo

Previsione di adempimenti

Come già accennato, L'articolo 1, comma 2 demanda a decreti del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con i Ministri della difesa e dell'interno, la possibilità di incrementare la dotazione del fondo destinato al finanziamento di misure perequative per il personale delle Forze, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, fissata per legge, tramite risorse anch'esse derivanti da autorizzazioni legislative di spesa.

L'articolo 1, comma 3, peraltro non in maniera esplicita ma attraverso il richiamo alle disposizioni di cui al secondo periodo dell'articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge n. 78/2010, demanda ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri competenti, l'individuazione degli assegni una tantum da corrispondere al personale delle forze armate, delle forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Si segnala, in proposito, che:

• tale tipo di strumento - che risulta atipico rispetto alle fonti previste dalla legge n. 400/1988 - è stato oggetto di diversi rilievi relativi alla sua coerenza con il sistema delle fonti nel parere, espresso dal Comitato per la legislazione nella seduta del 23 marzo 2011, sull'atto del Governo n. 317 (schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario);

• nel caso di specie, la norma di autorizzazione non reca specifici criteri (entità, tempi di corresponsione) riguardanti la corresponsione degli assegni una tantum al personale interessato, dei quali andrebbe valutata l'opportunità di una definizione, anche tenendo conto che la somma da destinare a tali assegni decresce nell'ultimo anno del triennio di riferimento, essendo pari a 195 milioni per ciascuno degli anni 2011 e 2012 ed a 115 milioni per l'anno 2013.

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Resoconto delle Commissioni riunite

I (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni) e IV (Difesa)

SOMMARIO

Martedì 5 aprile 2011

SEDE REFERENTE:

Martedì 5 aprile 2011. - Presidenza del presidente della I Commissione Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Guido Crosetto.

La seduta comincia alle 14.30.

DL 27/2011: Misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

C. 4220 Governo.

(Esame e rinvio).

Le Commissioni iniziano l'esame del provvedimento.

Donato BRUNO, presidente, avverte che è pervenuto il parere del Comitato per la legislazione.

Salvatore CICU (PdL), relatore per la IV Commissione, nell'illustrare il provvedimento in esame, rimarca innanzitutto l'importanza di aver dato reali contenuti al principio di «specificità» del comparto sicurezza e difesa. Ricorda, infatti, che il riconoscimento del carattere di specificità di tale settore era già stato effettuato dalla legge 4 novembre 2010, n. 183, (cosiddetto «collegato lavoro»), all'articolo 19 (rubricato significativamente nel seguente modo: «specificità delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco»). In sede di approvazione della legge da ultimo citata si ritenne di affermare, su un piano generale, la necessità che le questioni del settore fossero affrontate in modo sistematico, senza poter ad esso applicare in modo automatico le logiche e gli istituti che operano per il pubblico impiego.

Tale specificità, evidentemente, non può non comportare riflessi anche sul piano del trattamento economico, pur nell'ambito di drastici tagli e di una politica di obbligato contenimento della spesa pubblica cui, responsabilmente, il comparto non si era sottratto. Anch'esso, infatti, ha fornito la propria parte di sacrificio al momento della definizione di un quadro complessivo di contenimento delle spese, attuato con il decreto-legge n. 78 del 2010, in particolare all'articolo 9, commi 1 e 21. Nella logica di valorizzazione di tale specificità, l'attuale Governo aveva previsto - segnatamente all'articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge n. 78 del 2010 - un Fondo destinato al finanziamento di misure perequative per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco interessato dal blocco dei meccanismi di adeguamento retributivo e degli automatismi stipendiali, con dotazione di 80 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2011 e 2012.

Dunque, le novità, indubitabilmente positive, introdotte dal decreto-legge in esame possono essere riassunte nel modo seguente: il finanziamento del citato fondo ha durata triennale e non più biennale; inoltre, il fondo medesimo viene incrementato di 115 milioni per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, raggiungendo dunque l'ammontare di 505 milioni di euro, così suddivisi: 195 milioni per ciascuno degli anni 2011 e 2012 e 115 milioni per l'anno 2013.

Segnala, peraltro, che il fondo era destinato al finanziamento di misure perequative per il personale «in regime di diritto pubblico» interessato dal blocco - disposto dall'articolo 9, comma 21, del citato decreto-legge n. 78 - dei meccanismi di adeguamento retributivo e degli automatismi stipendiali. La norma introdotta dal provvedimento in esame riconosce, invece, tra i beneficiari dell'assegno una tantum anche coloro nei cui confronti ha trovato applicazione il blocco della progressione economica di cui al comma 1 dell'articolo 9 del medesimo decreto-legge n. 78.
Sottolinea, quindi, che l'iniziativa legislativa mira ad attuare impegni assunti in sede parlamentare. In particolare, rammenta di aver lui stesso presentato l'ordine del giorno 9/3638/61 che impegnava il Governo a interpretare le citate norme del decreto-legge n. 78, nel senso meno penalizzante possibile per il comparto in ordine al congelamento della massa stipendiale. Richiama, poi, i contenuti dell'ordine del giorno 9/3638/60 Fallica, con cui si impegnava il Governo a garantire interventi perequativi totalmente compensativi, a tutela della specificità di status e impiego del personale interessato e a rinvenire adeguate risorse anche per l'anno 2013.

Segnala, inoltre, che l'Assemblea della Camera, nella seduta del 12 marzo 2009, aveva approvato talune mozioni (1-00093, 1-00126 e 1-00128, 1-00127) concernenti la funzionalità e l'efficienza delle Forze armate. Al riguardo, il punto centrale del dibattito, sul quale si ebbe occasione di registrare posizioni largamente condivise, era rappresentato dall'esigenza di fornire un adeguato riconoscimento alla specificità dello status dei militari nel quadro di una sempre più forte istanza di giustizia retributiva volta a riconoscere quantità e qualità del lavoro svolto nonché in grado di premiarne o compensarne i disagi.

Venendo ai contenuti del provvedimento, composto di un unico articolo di natura sostanziale, richiama le seguenti disposizioni di più stretta attinenza al settore delle Forze armate.
Il comma 1, come già anticipato, incrementa il fondo di euro 115 milioni per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, raggiungendo così l'ammontare di euro 505 milioni, così suddivisi: 195 milioni per ciascuno degli anni 2011 e 2012 e 115 milioni per l'anno 2013.

Il comma 2, prevede la possibilità di una successiva ulteriore integrazione del citato fondo per il personale del comparto difesa con quota parte delle risorse corrispondenti alle minori spese effettuate, rispetto al precedente anno, in conseguenza delle missioni internazionali di pace. Tale integrazione potrà essere disposta con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, adottato di concerto con i Ministri della difesa e dell'interno. Deve tuttavia rilevare che l'intera disponibilità del fondo per l'anno corrente, pari a 754,3 milioni di euro è stata utilizzata per la copertura finanziaria del decreto-legge n. 228 del 2010, recante la proroga degli interventi di cooperazione e delle missioni internazionali di pace per il primo semestre 2011.

Il comma 3 stabilisce inoltre che il fondo per il comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, sia destinato alla corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Per quanto concerne l'ambito soggettivo di applicazione della disposizione, osserva che la medesima, da un lato, fa riferimento al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco interessato dalle misure di contenimento della spesa di cui ai commi 1 e 21 dell'articolo 9 del decreto-legge n. 78; dall'altro lato, fa riferimento al personale interessato al riconoscimento di una serie di benefici economici (assegno funzionale; trattamento economico superiore correlato all'anzianità di servizio senza demerito, compresa quella nella qualifica o nel grado; incrementi stipendiali parametrali non connessi a promozioni; emolumenti corrispondenti previsti per i vigili del fuoco) che sembrerebbe comunque rientrare nel già contemplato comma 1 dell'articolo 9. In tale disposizione, relativamente alle modalità di corresponsione dei citati assegni una tantum, si richiamano le disposizioni già vigenti riguardanti le modalità di riparto fra i diversi ministeri delle somme del fondo per il comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. La norma in oggetto non sembra recare, invece, specifici criteri (quali ad esempio l'entità ed i tempi di erogazione) riguardanti la corresponsione dell'assegno una tantum al personale interessato e pertanto, al fine di evitare possibili dubbi interpretativi, andrebbe valutata l'opportunità di prevedere criteri più specifici.

Infine, il comma 4 contiene le disposizioni relative alla copertura finanziaria, che incide sull'autorizzazione di spesa finalizzata a due distinti interventi: il riallineamento di alcune posizioni di carriera del personale delle Forze Armate e il riordino dei ruoli e delle carriere di parte del personale delle Forze Armate e delle Forze di polizia. Al riguardo, ricorda che lo scorso 23 marzo 2011, in sede di Consiglio dei ministri, il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e il Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, hanno annunciato di voler procedere quanto prima alla predisposizione di un disegno di legge delega per il riordino dei ruoli e delle carriere del comparto sicurezza e difesa, materia che è già oggetto, peraltro, di proposte all'esame delle Commissioni riunite I e IV della Camera dei deputati.

Maria Elena STASI (IR), relatore per la I Commissione, premesso che ripeterà, in parte, cose già dette dal relatore per la IV Commissione, ricorda che il provvedimento in esame dispone l'erogazione di 345 milioni di euro, per il triennio 2011-2013, in favore del personale delle Forze armate, dell'Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza, della Polizia di Stato, dei Vigili del fuoco, del Corpo forestale e della Polizia penitenziaria.

Nello specifico, il comma 1 dell'articolo 1 prevede che, fermo restando quanto stabilito dall'articolo 9 del decreto legge n. 78 del 2010, e in particolare dai commi 1 e 21 del predetto articolo, la dotazione del fondo di cui all'articolo 8, comma 11-bis, del medesimo decreto legge sia incrementata, per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, di 115 milioni di euro.
Ricorda che l'articolo 8, comma 11-bis, del decreto legge n. 78 ha istituito un fondo con una dotazione di 80 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2011 e 2012, destinato al finanziamento di misure perequative per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco interessato dal blocco dei meccanismi di adeguamento retributivo e degli automatismi stipendiali disposto dall'articolo 9, comma 21, dello stesso decreto legge n. 78 del 2010.

L'articolo 9, comma 1, dello stesso decreto legge n. 78 del 2010 ha, infatti, bloccato, per il triennio 2011-2013, il trattamento economico individuale complessivo dei dipendenti pubblici, anche di qualifica dirigenziale, prevedendo che esso non possa in ogni caso superare il trattamento ordinariamente spettante per l'anno 2010. Il successivo comma 21 ha stabilito che, per il triennio 2011-2013, non trovino applicazione nei confronti del personale in regime di diritto pubblico ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo n. 165 del 2001 i meccanismi di adeguamento retributivo previsti dall'articolo 24 della legge n. 448 del 1998, consistenti appunto nell'adeguamento annuale degli stipendi, dell'indennità integrativa speciale e degli assegni fissi e continuativi di determinate categorie non contrattualizzate, in ragione degli incrementi medi di specifiche voci retributive, calcolati dall'ISTAT, conseguiti nell'anno precedente dalle categorie di pubblici dipendenti contrattualizzati - ancorché a titolo di acconto ed escludendo successivi recuperi.

A seguito dell'intervento disposto dal decreto in esame, il Fondo per il finanziamento di misure perequative per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco non solo disporrà di 115 milioni di euro in più per ciascuno anno del biennio 2011-2012, ma diventa triennale, con una dotazione 115 milioni anche per il 2013.

Il successivo comma 2 prevede la possibilità di una successiva ulteriore integrazione del citato Fondo per il personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico.

Nello specifico, il comma 2, nel precisare che tale integrazione potrà essere disposta con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, adottato di concerto con i ministri della difesa e dell'interno, contempla due diverse fonti di tale finanziamento aggiuntivo, rispettivamente in favore del personale delle Forze armate, e in favore del personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Sulle modalità del finanziamento aggiuntivo per le Forze armate ha già detto il relatore per la IV Commissione. Per quanto riguarda invece il finanziamento del personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco è previsto l'utilizzo di quota parte delle risorse del Fondo unico giustizia che già in base alla normativa vigente - vale a dire l'articolo 2, comma 7, lettera a), del decreto-legge 143 del 2008 - sono destinate al Ministero dell'interno per la tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico.

Ricorda infatti che il Fondo unico giustizia è stato istituito e disciplinato con due successivi decreti-legge (n. 112/2008 e n 143/2008) con l'obiettivo di centralizzare e rendere più efficiente la gestione delle somme recuperate dallo Stato, soprattutto a seguito di sequestri e confische antimafia.

Al Fondo unico giustizia affluiscono le seguenti risorse (ed i relativi interessi): le somme sequestrate nell'ambito di procedimenti penali e in applicazione di misure di prevenzione antimafia, nonché i proventi derivanti dai beni confiscati alla criminalità organizzata; le somme derivanti dall'irrogazione di sanzioni amministrative, anche a carico di enti; somme e proventi devoluti a vario titolo allo Stato; e le somme sequestrate dall'Agenzia delle Dogane e dalla Guardia di Finanza nell'ambito delle attività di controllo sul denaro contante in entrata e in uscita ai confini comunitari.
Con l'articolo 2 del citato decreto-legge n. 143 del 2008, la gestione del Fondo Unico Giustizia è stata attribuita a Equitalia Giustizia. La stessa disposizione, al comma 7, ha previsto che spetta ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della giustizia e con il Ministro dell'interno determinare ogni anno, entro il 30 aprile, la destinazione delle risorse del Fondo unico giustizia. Nell'emanare tale decreto il Governo dovrà rispettare i seguenti parametri, cui potrà derogare solo in presenza di circostanze gravi ed eccezionali: almeno un terzo delle risorse dovranno essere destinate al Ministero dell'interno, per la tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico (lettera a); almeno un ulteriore terzo delle risorse dovranno essere destinate al funzionamento e al potenziamento degli uffici giudiziari e degli altri servizi istituzionali del Ministero della giustizia (lettera b); il resto dovrà affluire all'entrata del bilancio dello Stato (lettera c). Le somme disponibili per la rassegnazione al Ministero dell'interno per l'anno 2011 non risultano peraltro ancora quantificate.

Filippo ASCIERTO (PdL), ritiene che il provvedimento in esame attribuisca un giusto e doveroso riconoscimento alla specificità delle forze del comparto sicurezza e difesa. Osserva, infatti, che per assicurare il funzionamento dell'apparato delle forze dell'ordine occorre stanziare risorse che siano adeguate, anche da destinare alle indennità e alla remunerazione delle prestazioni straordinarie del personale. A tale riguardo, valuta positivamente le disposizioni introdotte dal presente decreto-legge che, in un certo senso, compensano i tagli operati con i precedenti decreti. Si dichiara, tuttavia, perplesso sulle modalità di copertura finanziaria del provvedimento, recate dal comma 4 dell'articolo 1. Infatti, poiché agli oneri si provvede mediante una corrispondente riduzione degli stanziamenti del fondo per il riordino delle carriere - provvedimento altrettanto importante nell'ottica di garantire un giusto riconoscimento al personale delle forze dell'ordine - esprime timori per il prosieguo dell'iter delle proposte di legge sulla materia attualmente all'esame delle commissioni riunite I e IV. Rileva che l'obiettivo del riordino delle carriere è da tempo atteso dalle Forze armate, e che queste ultime meritano di ricevere risposte chiare sulla volontà di proseguire o meno su quella strada. Per parte sua, auspica quindi che si riescano a trovare fonti di finanziamento che consentano di reintegrare il fondo cui oggi si è costretti ad attingere.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, ricorda che, secondo quanto convenuto dagli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite l'esame preliminare proseguirà nelle giornate di domani e di dopodomani e che il termine per la presentazione di emendamenti è fissato alle ore 14 di lunedì 11 aprile.

Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.

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Resoconto delle Commissioni riunite

I (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni) e IV (Difesa)

SOMMARIO

Mercoledì 6 aprile 2011

SEDE REFERENTE:

Mercoledì 6 aprile 2011. - Presidenza del presidente della IV Commissione Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Guido Crosetto.

La seduta comincia alle 14.10.

DL 27/2011: Misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

C. 4220 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni riunite proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 5 aprile 2011.

Alessandro NACCARATO (PD) rileva l'incoerenza degli interventi del Governo sul personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, ricordando come il decreto-legge n. 78 del 2010 abbia, da una parte, bloccato per il triennio 2011-2013 le retribuzioni di tutti i dipendenti pubblici, compresi quelli del comparto in questione e, dall'altra parte, istituito un fondo per neutralizzare in parte l'effetto di queste misure nei confronti del personale del medesimo comparto. Poiché, d'altra parte, i sindacati dei lavoratori del comparto hanno indetto lo stato di agitazione, il Governo, con il decreto-legge in esame, ha rimpinguato il fondo, ma avvalendosi delle risorse previste dal comma 155 dell'articolo 3 della legge finanziaria per il 2004, che erano destinate al riallineamento delle posizioni di carriera del personale delle forze armate e al riordino dei ruoli e delle carriere di parte del personale delle forze armate e delle forze di polizia. In altre parole, per far fronte a un'emergenza, il Governo ne ha creata un'altra, tradendo, tra l'altro, gli impegni assunti per il riordino dei ruoli e delle carriere e per il riconoscimento della specificità del comparto della difesa, della sicurezza e del soccorso pubblico: specificità che non è certamente riconosciuta con assegni una tantum.

Fa presente, poi, che sotto il profilo quantitativo le somme stanziate dal decreto-legge sono irrisorie e molto al di sotto delle aspettative del personale del comparto: una volta divise tra i 400 mila addetti, le risorse del decreto daranno luogo ad aumenti una tantum medi di 25 euro.
Conclude osservando che i problemi creati dal decreto-legge n. 78 del 2010 con il blocco degli effetti economici delle promozioni e delle assunzioni di funzioni diverse non possono essere risolti con interventi eccezionali, ma soltanto con misure strutturali.

Edmondo CIRIELLI, presidente della IV Commissione, giudica importanti le osservazioni del deputato Naccarato sul tema del riordino delle carriere, questione sulla quale le Forze armate stanno da tempo attendendo un intervento legislativo. Riguardo a tale tema osserva, da una parte, che l'insufficienza delle risorse stanziate nella legge finanziaria nel 2004 risultava già allora del tutto evidente, dall'altra, pone in evidenza che il Governo si era fatto partecipe dell'esigenza di riconoscere la specificità del comparto difesa e sicurezza - avvenuta con una disposizione normativa - ma finora non aveva ancora provveduto a far conseguire a tale riconoscimento alcun concreto contenuto economico. Valuta quindi positivamente la decisione del Governo di voler attribuire alle forze del comparto sicurezza e difesa un contributo una tantum a riconoscimento della specificità. Ritiene, altresì, auspicabile che il Governo, sollecitato a ciò dalle Commissioni I e IV, ripristini integralmente il fondo destinato al riordino delle carriere al fine di consentire alle stesse di poter varare un provvedimento di riforma organica, su cui rimarca l'interesse della Commissione Difesa.

Mario TASSONE (UdC), rilevata l'assenza del rappresentante del Governo, osserva che sarebbe opportuno che almeno alle sedute delle Commissioni per l'esame dei disegni di legge di conversione dei decreti-legge il Governo assicurasse la presenza di un proprio rappresentante. Sul merito, osserva poi che l'intervento previsto dal provvedimento in esame non ha senso se non si accompagna al riordino delle carriere, e rappresenta anzi una risposta insufficiente e inutile a problemi veri.

Edmondo CIRIELLI, presidente della IV Commissione, nel concordare con i rilievi formulati testé dal deputato Tassone, esprime il suo disappunto per la mancata presenza del rappresentante del Governo.

Augusto DI STANISLAO (IdV), ritiene che il decreto-legge in esame persegua un fine nobile, ma che le misure messe in atto risultino deboli. Auspica, dunque, che le Commissioni possano svolgere un ruolo propositivo e che, attraverso miglioramenti unanimemente condivisi, il provvedimento in esame possa costituire qualcosa di più che un provvedimento tampone.

Edmondo CIRIELLI, presidente della IV Commissione, nel rivolgere il saluto al sottosegretario Crosetto, lo informa che alcuni membri delle Commissioni hanno censurato la mancata presenza del rappresentante del Governo all'inizio della seduta.

Il sottosegretario Guido CROSETTO, scusandosi per il ritardo, fa presente che esso è stato originato da un contrattempo. Ribadisce comunque la massima considerazione del Governo nei confronti del Parlamento e dei dibattiti che in esso si originano.

Giovanna PETRENGA (PdL) ritiene che sia stato male interpretato un punto molto importante di questo provvedimento, ovvero quello riferito alla sua copertura finanziaria. Avere attinto dai fondi per il riordino dei ruoli e delle carriere di parte del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia ha creato indubbiamente qualche rimostranza, tuttavia occorre nuovamente ricordare che lo scorso 23 marzo, in Consiglio dei ministri, e quindi contemporaneamente all'approvazione del decreto-legge in esame, è stato annunciato di voler procedere quanto prima alla predisposizione di un disegno di legge delega per il riordino dei ruoli e delle carriere del comparto sicurezza e difesa. Tale provvedimento, atteso da tutto il comparto, rappresenterebbe un intervento di fondamentale portata: il riordino andrebbe infatti ad incidere su una serie di disfunzioni e duplicazioni delle funzioni che ora sono causa di uno spreco di denaro, che diventerebbe finalmente disponibile per incrementi salariali e per accrescere e completare l'accezione della specificità del comparto sicurezza. Conclude, quindi, osservando che qualora il provvedimento venga presentato - auspicabilmente in tempi brevi - le Commissioni riunite dovrebbero dare il loro apporto, peraltro già concretizzatosi in sede di esame delle diverse proposte di legge di iniziativa parlamentare.

Augusto DI STANISLAO (IdV), manifesta il suo pieno consenso alle valutazioni testé formulate dall'onorevole Petrenga.

Giuseppe FALLICA (PdL) ritiene che il provvedimento all'esame costituisca un forte contributo alla concretizzazione della specificità normativa che nel 2010 è stata riconosciuta alle Forze di polizia, alle Forze armate e ai Vigili del fuoco dal cosiddetto «collegato al lavoro», fortemente voluto dal Governo, e che ha sottolineato la «insostituibilità, unicità e rilevanza svolta dal comparto sicurezza». Ricorda che ciò è espressamente sviluppato nel testo della disposizione citata e che, invece, in molti, purtroppo, si erano all'epoca espressi contro questa importante disposizione, perché non prevedeva contemporaneamente e concretamente aumenti salariali ma, a loro giudizio, una vaga promessa di un riconoscimento retributivo e previdenziale. Sottolinea invece che con questo provvedimento il Governo dimostra ancora una volta la serietà delle sue intenzioni e prosegue nel solco della politica volta a sostenere e finanziare la politica di sicurezza, approvando un decreto-legge ad hoc, dove finalmente la locuzione ad hoc viene usata non a sproposito.

Pier Fausto RECCHIA (PD) osserva come il dibattito in corso si stia sviluppando sulla falsa riga del «meglio di niente». In realtà, reputa che il provvedimento in esame sia molto più vicino al niente che al meglio. Infatti, spalmando l'intero stanziamento che il decreto-legge destina al contributo una tantum su tutti gli appartenenti al settore, si ottiene una cifra di circa 25 euro pro-capite. A suo avviso, il decreto-legge in esame è una conseguenza diretta dell'approvazione della norma sul blocco delle retribuzioni, recata dal decreto-legge n. 78 del 2010. Ricorda, quindi, come tale norma fu contrastata fin dall'inizio dal gruppo del Partito democratico e come su di essa non ci fu possibilità di modifica essendo stata posta la fiducia in Assemblea. Venendo alla copertura del provvedimento, evidenzia che i già scarsi stanziamenti presenti sul fondo per la specificità sono stati incrementati attingendo al fondo per il riordino delle carriere. A tale riguardo, osserva che se il Governo avesse voluto realmente attribuire un riconoscimento alla specificità, allora sarebbe stato necessario intervenire attraverso una copertura differente. Tra l'altro, rileva che nella procedura di adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che effettua il riparto del contributo si prevede che siano sentiti i ministri degli interni e della difesa, ma non anche le rappresentanze delle parti sociali che verrebbero così escluse da ogni forma di coinvolgimento. In conclusione, reputa necessario un intervento sul testo del provvedimento in fase emendativa che consenta una fase di contrattazione dei contenuti del suddetto provvedimento da parte delle associazioni sindacali e delle rappresentanze di categoria.

Edmondo CIRIELLI, presidente della IV Commissione, fa presente al sottosegretario Crosetto di aver svolto, nella prima parte del dibattito, alcune considerazioni in ordine alla necessità di portare avanti il processo di riordino delle carriere. Condivide l'esigenza, in questa fase, di utilizzare le risorse originariamente destinate a tale progetto per offrire un primo ristoro al personale del comparto che avrebbe subito pregiudizi dai tagli operati in modo indiscriminato sul pubblico impiego dal decreto n. 78 del giugno 2010, che peraltro a suo avviso potrebbe essere percepito come un ristoro significativo se corrisposto in un'unica soluzione. In un periodo di particolare ristrettezza delle risorse, ritiene che il Governo si muova correttamente in una linea di parziale sottrazione del comparto sicurezza ai necessari sacrifici che investono il resto del pubblico impiego, analogamente a quanto fatto in materia pensionistica ad inizio legislatura, facendo leva sul principio della specificità della natura e delle funzioni di coloro che operano in questo settore.

Maria Grazia LAGANÀ FORTUGNO (PD) osserva che il decreto in esame prevede la corresponsione al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco di un assegno una tantum che per il biennio 2011-2012 integra il fondo di 80 milioni di euro previsto dalla legge n. 122 del 2010 e che verrà erogato anche per l'anno 2013 mediante lo stanziamento di nuove risorse. Esso cerca di porre rimedio ad alcune delle norme contenute nella citata legge n. 122, che, come noto, prevedeva per il triennio 2011-2013 il blocco dei meccanismi automatici di adeguamento retributivo, nonché degli effetti economici legati alle progressioni di carriera. L'effetto che ne conseguiva era particolarmente deleterio in quanto, in seguito ad una promozione, vengono incrementate le responsabilità senza che un corrispondente incremento degli emolumenti. Tutto questo è contrario ad ogni logica se non addirittura incostituzionale. Ricorda che, proprio in considerazione dei prevedibili effetti devastanti di tale norma su organizzazioni basate su strutture gerarchiche e sulle responsabilità di comando, la stessa era stata decisamente criticata dal Partito democratico fin dal momento della sua presentazione, senza che però potessero essere votati gli emendamenti presentati a causa del ricorso al voto di fiducia. Anche i rappresentanti delle forze di polizia e gli organismi della rappresentanza militare, nonché il personale dei vigili del fuoco hanno manifestato in ogni circostanza la propria contrarietà per queste misure. L'ultima manifestazione delle forze di polizia, svolta di recente davanti all'abitazione del Presidente Berlusconi lo ha indotto - verosimilmente, in relazione alle note problematiche che lo vedono coinvolto in questo momento - ad impegnarsi con un provvedimento correttivo, tradottosi nel decreto-legge che stiamo esaminando.

Conclusivamente, ritiene doveroso fare alcune osservazioni sulle finalità, e sull'adeguatezza dei contenuti del provvedimento in esame. Esso rappresenta un'ulteriore promessa del Governo priva di validi contenuti sostanziali, in quanto la specificità dei comparti interessati, già da tempo formalmente riconosciuta, meriterebbe ben altri contenuti. Al riguardo, richiama l'attenzione sul fatto che in totale le risorse messe a disposizione per l'esigenza ammontano a 195 milioni di euro per il 2011 e il 2012 e 115 milioni per il 2013 e che, conseguentemente al personale dei tre comparti che ammonta a più di 400.000 persone, verrebbe riconosciuto un assegno una tantum di circa 25 euro. Siccome, prevedibilmente, la distribuzione non sarà uniforme, alcuni meno fortunati dovranno accontentarsi di valori ancora più bassi, circostanza che rende inaccettabile tale misura.

Pertanto, manifesta critiche in ordine all'utilizzo delle risorse che erano state programmate per il riordino delle carriere, da tempo atteso dal personale dei comparti sicurezza e difesa, come ha avuto modo di verificare in prima persona. Nota infine che la ripartizione dei fondi e la definizione quantitativa dell'una tantum non debba avvenga con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri competenti, così come previsto dal decreto in esame, bensì attraverso procedure di contrattazione e di concertazione con gli organismi sindacali e di rappresentanza.

Il sottosegretario Guido CROSETTO ritiene utile fornire alcuni chiarimenti sullo spirito dell'intervento legislativo, allo scopo di precisarne la platea di destinatari. A differenza di quanto rilevato da alcuni membri delle opposizioni, deve essere chiaro che l'importo stanziato non sarà suddiviso tra tutto il personale del comparto. L'obiettivo del decreto è invece quello di sterilizzare gli effetti pregiudizievoli derivanti dal blocco dei meccanismi di adeguamento retributivo e degli automatismi stipendiali disposti con la legge n. 122 del 2010. È evidente che l'assegno avrà quindi come destinatari soltanto coloro che hanno subito tali tagli e risponde all'esigenza di sanare situazioni di obiettiva difficoltà, anche in relazione al conferimento di incarichi superiori e di compensi ricevuti per le missioni svolte nell'anno precedente, che vengono computate nella massa stipendiale oggetto di congelamento. Sottolinea che la scelta del Governo di sottrarre il comparto da meccanismi di contenimento della spesa, inattuabile in precedenza per gli inevitabili effetti emulativi di altri settori, costituisce un concreto riconoscimento, anche se non nasconde le difficoltà di realizzare pienamente tali obiettivi nel triennio per il possibile aumento della platea dei soggetti che si troverebbero nelle condizioni di beneficiare dell'assegno a partire dal secondo anno.

Ettore ROSATO (PD) ringrazia il rappresentante del Governo per i chiarimenti forniti, dai quali si ricava agevolmente che l'Esecutivo ha ritenuto di tornare sui suoi passi per sanare i danni che aveva determinato con il decreto legge del giugno 2010, proprio con le norme più criticate dalle forze di opposizione. Per di più, l'obiettivo di sterilizzare i tagli subiti dal settore viene realizzato utilizzando risorse già destinate al comparto, e dunque senza nessuno stanziamento aggiuntivo. Si tratta di un'operazione che, lungi dal costituire un primo tassello di una riforma complessiva verso la costruzione di un nuovo modello di difesa, sembra invece miope e di piccolo cabotaggio, prestando il fianco ancora una volta a valutazioni aspramente critiche sulla conduzione della politica di settore da parte di un ministro che reputa essere il peggior ministro della difesa in assoluto ed anche il peggior ministro del governo Berlusconi.

Il sottosegretario Guido CROSETTO reputa inaccettabili le critiche al ministro La Russa, che ha sempre manifestato il massimo impegno a favore delle Forze armate con risultati che appaiono lusinghieri. Quanto all'esigenza di procedere nel solco di grandi riforme di sistema, ribadisce l'impegno del Governo sul programma di riordino delle carriere, segnalando che occorre comunque tenere conto delle risorse disponibili nel breve periodo, essendo necessari adeguati investimenti iniziali anche quando si intendono compiere azioni di risparmio e di razionalizzazione delle risorse.

Antonio RUGGHIA (PD) invita il sottosegretario ad esplicitare se l'erogazione dell'assegno una tantum avrà effetti sul piano pensionistico e se vi è un formale impegno del Governo a reintegrare ed implementare il fondo sul riordino delle carriere che viene prosciugato dal provvedimento in esame.

Mario TASSONE (UdC) ritiene che, alla luce dell'intervento del rappresentante del Governo, le preoccupazioni iniziali sulle scelte politiche del Governo in materia di personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico non possano che aggravarsi. L'intervento disposto col decreto in esame costituisce una soluzione temporanea e insufficiente a un problema, quello della specificità del comparto nell'ambito della pubblica amministrazione, che richiede invece soluzioni strutturali. Occorre, per quanto riguarda in particolare le Forze armate, un nuovo modello di difesa. Auspica quindi che da parte del Governo venga qualche altra proposta per far fronte ai problemi del comparto.

Il sottosegretario Guido CROSETTO, rispondendo all'onorevole Rugghia, si riserva di comunicare alle Commissioni in modo dettagliato gli effetti sul piano pensionistico connessi alla corresponsione dell'assegno.

Edmondo CIRIELLI, presidente della IV Commissione, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.55.

 
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