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Intensa attività di CASADIRITTO: PDF Stampa E-mail
· Conosciuta la bozza di regolamento per la determinazione dei canoni di mercato, CASADIRITTO chiede un incontro urgente al Sottosegretario Crosetto;

· Il Cocer Comparto Difesa rivendica la propria titolarietà in materia di determinazione dei canoni degli alloggi demaniali della Difesa;

· Casadiritto propone il “quoziente familiare” per determinare la sostenibilità dei canoni di mercato per gli “occupanti”;

· Anche il Consiglio Comunale di Milano approva un o.d.g. a favore degli “occupanti” della Difesa che rischiano di aggravare le difficoltà abitative delle grandi città;

· Casadiritto si rivolge anche al Parlamento Europeo per rappresentare le esigenze abitative del personale militare;

· Interrogazione dell’On. Bocchino nel Question Time al Ministro della Difesa sulla situazione alloggi determinatasi nella Difesa.

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COMITATO NAZIONALE UTENZA E VALORIZZAZIONE DEMANIO MILITARE DI ABITAZIONE

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ECCO LA BOZZA DI REGOLAMENTO SUI CANONI

MA L’ON. CROSETTO E’ ANCORA IN TEMPO: INCONTRI CASADIRITTO

Quello che era scritto a pag 13 , del rigo 29 del documento autodefinitosi (dagli autori ) “obiettivo 9 “aveva trovato attuazione prima con il Decreto M .D .del 18 maggio – art 2 comma 3 (Regolamento Legge 244- vendite e sfratti),poi all’interno della veloce e furtiva Legge Finanziaria 2010 del 30 luglio 2010 (voto di fiducia doppio, senza possibilità di modifica), per trovare una legittimazione a concetti illegittimi, inconfutabili. L’idea è poi venuta fuori : da furbetti, diventati scaltri ,cacciare gli utenti che erano legittimati da leggi, non con i vetusti recuperi coatti, con tutta quella pubblicità negativa ad essi correlata, carabinieri, ambulanze, fabbri e falegnami e nei casi più pietosi utilizzando la psicologa, che se in divisa, dovrebbe sostenere lo shock di mamme e figli; roba ritenuta da usare con parsimonia (casi eclatanti).

Era meglio, così sentenziarono le menti finissime, introdurre “canoni insostenibili “ anche “ in zone periferiche “ diceva la pag.. 13.

Le famiglie sarebbero uscite volontariamente una ad una, con le mani alzate, hanno pensato quelli “del 9 “ . Non bisognava dare nell’occhio, ma che figura, alcuni (2000) sono anche in servizio , come potremo permettercelo. Tutto a posto, dunque?

No, manca ancora un piccolo dettaglio : il Decreto sui canoni .

Noi siamo in grado di farlo leggere, in bozza , alle nostre famiglie.

Tra leggi improprie richiamate , nella bozza del decreto,c’è quella che richiama il DPR 138 del 23-3-1998.

Occupanti?

Ci chiediamo a quale edilizia faccia riferimento : a quella pubblica o a quella privata ?

Poi nel balletto dei coefficienti, fa mostra il numero di anni in cui si è stati senza titolo che viene sanzionato con una “multa” di cento, duecento, trecento euro al mese, per tutto il periodo senza il titolo concessorio. Chi ha voluto quella norma ?. Ma non era previsto dalle Leggi sulla continuazione, in deroga, la loro permanenza ? “L’occupazione “è solo dal 1 gennaio 2011 e non può essere dunque retroattiva. Hanno voluto mutuare l’idea dal noto Regolamento del 18 maggio. Ma allora non c’era in ballo l”occupazione” quella legge ve la siete confezionata solo a luglio con decorrenza 1 gennaio 2011. A proposito, quelli che erano da quindici, dieci, cinque anni fa all’interno del Decreto annuale del Sig ;Ministro della Difesa, l’ultimo Decreto fresco e appena del 23 giugno 2010, perché sono considerati occupanti per venti anni, quindici anni, cinque anni, cinque mesi e così via. Quale coefficienti si applicano in questi casi? E nel caso che un anno si stava dentro il reddito e un anno fuori quali saranno le “multe”?

Il sole che piange.

C’è poi un coefficiente K3, che fa pagare il sole che entra dalla finestra (esposizione) ovvero la tassa sulla luce del sole.

Il Comitato CASADIRITTO non ci sta.

Anche chi aveva votato quella Legge Finanziaria (art. 6 -21 quater ) ha avuto il voltastomaco e cerca al Parlamento, con Mozioni alla Camera, al Senato, alle Commissioni Difesa, firmate da decine di Deputati e Senatori tra cui la stessa Sen. Germontani, di porvi rimedio. Il più grande Comune d’Italia, la Capitale, tramite il Sindaco di Roma Alemanno con l’intero Consiglio Comunale l’intera maggioranza con tutta l’opposizione, con una azione promossa dal Consigliere addetto del Sindaco, nel settore Sicurezza e Militare, On . Giuseppe La Fortuna con una intensa interlocuzione con CASADIRITTO, chiede la costituzione di un tavolo di concertazione tra Difesa, Comune e l’Associazione CASADIRITTO .

La grande stampa nazionale, all’inizio tiepida, si è accorta del grave problema e del grave danno che incombe per le famiglie. IL Tempo (da sempre), Repubblica, L’Unità e Libero danno voce alle proposte di CASADIRITTO.

Il COCER dell’Aeronautica vota una importante delibera il giorno 5 novembre . Ci aspettiamo dall’intero COCER Interforze una chiara presa di posizione. In questa fase tutto possiamo dire, meno che siamo isolati, come qualcuno, che,sprezzante,ci definì “corrosivi”, avrebbe voluto.

On. Crosetto, Lei ha creduto opportuno fare un Regolamento sulle vendite ( e sfratti) in apparente solitudine, ma in realtà con i potenti di turno. E sta replicando con un Regolamento sui canoni.

Quando le nebbie si saranno diradate ed il disastro apparirà nella sua più cruda realtà, Lei e solo Lei se ne dovrà assumere la paternità e si troverà solo con tutta la pesantezza delle scelte operate.

On. Crosetto, se è vero come è vero, che per dare delle risposte sensate, occorrono delle domande sensate, CASADIRITTO Le ricorda che le domande (e le proposte) siamo pronti a farle. Lei sia disponibile a quell’incontro più volte richiesto da CASADIRITTO e ora sostenuto da tante forze, anche di diverso orientamento politico, di maggioranza e di opposizione.

Sarà utilissimo per entrambi e dopo, se è il caso, siamo pronti a dargliene atto.

Roma 8-11-2010

Sergio Boncioli

Coordinatore nazionale CASADIRITTO

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IL COCER COMPARTO DIFESA SUI CANONI DI MERCATO DEGLI ALLOGGI DEMANIALI: RIBADIAMO LE NOSTRE COMPETENZE E CHIEDIAMO LA SOSPENSIONE DELL’ITER PROCEDURALE DEL DECRETO SUI CANONI

Importante presa di posizione del COCER Comparto Difesa nella seduta del giorno 10 novembre .

Infatti con la delibera n. 50 del 10-11-2010 l’Organo di Rappresentanza ha chiesto un incontro con il Ministro della Difesa e, la costituzione di un tavolo tecnico sulla bozza riguardante il Decreto che regolamenta i canoni di mercato a partire dal 1-1-2011 (art. 6 -21 quater ), e chiede di sospendere l’iter procedurale. Tale decisione è preceduta, nel documento, da fondamentali considerazioni :

- la tutela delle famiglie ;

- l’esclusione dal campo di applicazione degli utenti rientranti nelle tutele del Decreto Annuale ;

- della sostenibilità dei nuovi canoni rispetto alla capacità reddituale degli utenti, e della decorrenza che deve essere contestuale alla comunicazione.

CASADIRITTO, che ha sempre valutato positivamente ogni possibile forma di dialogo con l’Organo di Rappresentanza, plaude al documento e auspica che gli Organi preposti della Difesa scelgano finalmente la strada del dialogo anche alla luce di quanto ora espresso dall’Organo di Rappresentanza che si aggiunge in maniera formidabile all’intera platea Istituzionale che CASADIRITTO ha contribuito a mobilitare :

- _ Parlamento con Mozioni Camera e Senato FLI , UDC, PD ;

- _ Enti Locali, con l’importante presa di posizione del Sindaco Alemanno e dell’intero Consiglio Comunale su iniziativa dell’on. Giuseppe La Fortuna, delegato del Sindaco alla sicurezza del Comune di Roma e dell’on. Antoniozzi, con l’approvazione all’unanimità di un chiaro O.D.G da parte dell’intero Consiglio, che chiede la costituzione di un tavolo di lavoro Difesa, Comune, CASADIRITTO.

- Altri Comuni importanti si accingono in questa direzione.

Salutiamo quindi le decisioni del COCER come un decisivo passo verso l’auspicata modifica della bozza di Regolamento, tanto più significativa in quanto il parere dato con la delibera ora approvata era espressamente richiesto dall’art. 6 -21 quater in questione.

Roma 12-11-2010

Sergio Boncioli

Coordinatore Nazionale CASADIRITTO

Allegata la delibera COCER Comparto Difesa:

CONSIGLIO CENTRALE DI RAPPRESENTANZA

COMPARTO DIFESA

X - M A N D A T O

DELIBERA n° 50 / 2010

Oggetto: “Articolo 6, comma 21 – quater, del decreto legge 31 maggio 2010 n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 – decreto ministeriale per la rideterminazione del canone degli alloggi di servizio militari occupanti da utenti non aventi titolo alla concessione, decaduti dalla concessione, o a cui la concessione sia stata revocata.-

VISTO : il D.lgv. 195/95;

la Legge 244/2007 (Finanziaria 2008) art. 2 comma 627 – 631;

VISTA: la bozza del decreto ministeriale di cui all’art. 6 comma 21 della legge in oggetto, inviata a questo Consiglio con foglio n. 0081153, datato 06.10.2010, pervenuta alla presidenza in data 07.10.2010 e trasmessa alle singole sezione di Forza Armata in data 18/10/2010, con il quale si chiede il “sentito” entro i termini previsti dall’art. 38 del R.A.R.M. (cioè 30 giorni);

PREMESSO: che la problematica alloggiativa è da anni all’attenzione di questo Consiglio;

che con varie delibere (24/2009; 29/2009; 32/2009; 40/2010; 41/2010; 42/2010) questo Consiglio ha sempre espresso “il proprio parere contrario allo schema del D.M.” e al Regolamento per la realizzazione del programma infrastrutturale di alloggi di servizio, sia nei metodi che nei contenuti. Ad esempio, sussistono forti dubbi circa le risorse finanziarie che si stanzierebbero in quindici anni per un importo di 5 miliardi di euro; l’uso delle aree demaniali da destinare a cooperative militari; l’elenco degli immobili da alienare; la mancata attivazione del fondo casa; i criteri di assegnazione degli alloggi già liberi o lasciati liberi, in particolare nei grandi centri urbani. ecc..

CONSIDERATO: che l’aspetto di fondo che ha sempre ispirato questo Consiglio è la tutela sociale dei militari e delle proprie famiglie;

che gli utenti di cui alla legge 537 del 1993, art 9 comma 7, dovrebbero essere considerati esclusi dal campo di applicazione del decreto di cui trattasi, in relazione ai limiti di reddito annualmente stabiliti con apposito D.M. e in virtù della citata deroga di legge;

che necessita una chiara indicazione circa la necessaria sostenibilità dei nuovi canoni rispetto alla capacità reddituale degli utenti e che altresì gli stessi aumenti decorrano contestualmente alla notifica degli stessi;

che sono ben 9 mesi che non pervengono risposte alle delibere del Co.Ce.R. in materia di alloggi;

TENUTO CONTO: che di fatto il Co.Ce.R. non è mai stato ascoltato, nonostante i vari “sentiti” previsti dalle norme in materia;

per quanto sopra espresso si:

D E L I B E R A

1) Di reiterare la richiesta al Signor Capo di Stato Maggiore della Difesa di volersi fare promotore di un incontro urgente di questo Consiglio con il Signor Ministro della Difesa, al fine di avere indispensabili e autorevoli informazioni circa la “visione strategica” del Governo in tema di necessità abitative del personale militare; sospendendo l’iter procedurale dell’emanando D.M. in attesa dell’ incontro, propedeutico all’espressione del COCER Comparto Difesa circa la bozza di decreto in argomento.

2) Di chiedere contemporaneamente la immediata costituzione di un apposito gruppo di lavoro per procedere all’esame tecnico della bozza di D.M. in argomento e fornire il richiesto parere entro il mese di novembre c.a..

3) inviare la presente delibera a stralcio del verbale.

Presenti

17

Votanti

17

Favorevoli

13

Contrari

0

Astenuti

4

La presente delibera viene approvata a maggioranza in data 10.11.2010.

IL SEGRETARIO

IL VICE PRESIDENTE

1° Av.Ca. Sc.Salvatore NICOSIA

Col. par. Corrado CULTRERA

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“OCCUPANTI” E “OCCUPAZIONE”: CI TRASMETTONO UN MESSAGGIO DI ARROGANZA. CASADIRITTO PROPONE ALL’ON. CROSETTO:

QUOZIENTE FAMILIARE NELL’AMBITO DELLA SOSTENIBILITA’

La forma è sostanza e le parole hanno il loro peso. In questo caso la trave che ci hanno fatto cadere in testa non è solo lessicale, ma anche giuridica. Il “pensiero profondo” espresso nella famosa pag. 13 redatto da “quelli del 9” è ben rappresentato dall’art.6. 21 quater della Finanziaria, che ne sancisce il raggiungimento dell’obiettivo finale. Anche se la parola “utenti” e “conduttori” compare a piene mani, sia nella legge 244 art.2, sia nel Regolamento attuativo del Ministro della Difesa del 18 maggio e pubblicato il 20 luglio sulla G.U. sembra stridere fortemente, ma è un eufemismo, con quanto improvvisamente comparso nell’emendamento Germontani/Azzolini (successivamente dalla prima Senatrice onestamente e con encomio ripudiato) del giugno u.s. poi inserito con democratico voto di fiducia nella legge del 30 luglio., che definisce quelle stesse persone o meglio cittadini italiani, ne utenti, ne conduttori, ma con l’epiteto di “occupanti” Questo desterà non la curiosità di qualche linguista dell’Accademia della Crusca, ma speriamo (e non solo) anche di qualche giurista o magari di qualche Magistrato, che curiosando tra le numerose carte, troverà la giusta soluzione. Quel titolo onorifico “affibiatoci” pensiamo che è stato causato non dalla voglia matta di vincere, ma di stravincere da parte di chi ha consegnato “il bigliettino”nelle mani giuste ed al momento giusto, ove l’autorità della politica sembra aver completamente abdicato alla “manu militari”.

Riduttivo sarebbe pertanto l’atteggiamento di limitare il ragionamento di alcuni utenti che, dicono, sarebbero in grado di sostenere i canoni, qualunque essi siano, dall’alto della loro capacità di farvi fronte. Oltre che provocatorio nei confronti delle famiglie normali, sarebbe stolto, perché quella norma è a prescindere : te ne devi andare via, anche se paghi. Con una piccola differenza : che chi crede ininfluente un aumento insostenibile, potrà andare dove vuole, gli altri non hanno quella possibilità. Quindi diciamo loro, non fate danni, con i vostri sproloqui.

Non dividiamoci con inutili ed inesistenti comitatini di “rocca cannuccia” ,magari davanti ad un cronista che intervista. Vi spengerete come fuochi di paglia e non resterà nulla. Quindi quella norma approvata la consideriamo perversa,poiché prima di tutto toglie i diritti.

Hanno rotto il quadro legislativo preesistente (Leggi 537 –e 724), per “agevolare” con i canoni di mercato, l’uscita in modo soft, senza sceneggiate di disperazione, quasi all’inglese, da veri usurai esattori. Lo sfratto ci sarà poi, con calma, per i più ostinati e riottosi (economicamente molto capienti) secondo le precise e uniformi(sic) disposizioni della “ Cellula di coordinamento interforze” evidentemente dalle prime mosse una cellula anomala. Non uniforme, con alta capacità degenerativa.

Per ora CASADIRITTO chiede che il danno venga limitato, per poterne uscire vivi.

Ma in che modo ?

Molti avranno notato che l’avverbio adoperato a pag 13 del famoso documento in riferimento ai canoni futuri è “insostenibile”. Ebbene, in tutti gli atti presentati al Parlamento attraverso “Mozioni” firmate da Gruppi Parlamentari e quasi da cento Deputati e Senatori, ricorre la parola “sostenibile” sinonimo e contrario, riferito ai canoni.

Il nostro obiettivo è :

  • l’esenzione dal campo di applicazione dai nuovi canoni, delle categorie che già usufruivano del pagamento dell’equo canone e che la Difesa ha sempre definito “categoria protetta “ individuate dal Decreto Annuale Ministro della Difesa ;
  • la sostenibilità appunto, dei canoni ;
  • la contestualità del loro pagamento dal momento della loro esatta quantificazione e notifica ;
  • la sospensione temporanea dei recuperi forzosi, sino all’effettuazione delle alienazioni.

Alcuni “ liberi pensatori “, ritenendo minimali, tali proposte, nulla, dicono sulla “trave” che tutti ci condizionerà, poveri o ricchi, ovvero sulla perdita di ogni diritto legale. Si soffermano sul perché” a quelli si e noi no “ dimostrandosi infantili o troppo furbi.

CASADIRITTO ritiene invece realistico tentare di introdurre, anche se nel già devastato quadro legislativo, una sorta di QUOZIENTE FAMILIARE”, che come le le leggi ora decadute 537 e 724 , prevede una gradualità che tenga conto della capacità economica della singola famiglia, ma in modo vero e non apparente, fissando un tetto costituito dalla SOSTENIBILITA’.

Da qui non si può prescindere, caro Crosetto. Si tratterà di dosare con lungimiranza e realismo, tenendo conto del rispetto della famiglia che tutti diciamo di tutelare, senza sfaceli per nessuno, i relativi coefficienti e tetti massimi invalicabili.

Non è un caso che la sostenibilità e l’uscita dal campo applicativo per taluni, è alla base delle Mozioni PD, UDC, FLI al Parlamento e nell’Atto del Comune di Roma.

CASADIRITTO attribuisce poi grande importanza a quanto deliberato dall’Organo Centrale di Rappresentanza, Comparto Difesa, nella delibera, fresca di approvazione, n. 50 del 10 novembre 2010 (vedi sito ). Li ringraziamo tutti per lo sforzo incredibile fatto, superando diffidenze, nel chiedere la sospensione dell’iter procedurale del Decreto sui canoni e contemporaneamente precisando, a caratteri cubitali , quali ne dovranno essere gli assi portanti (quelli sostenuti dalle famiglie) . Questa presa di posizione del COCER ci ripaga di questi ultimi mesi d silenzio, che avevamo definito “tombale “.

Finalmente nel COCER abbiamo trovato una speranza. Non deludeteci, ce ne sono tanti in servizio.

Chiediamo ai loro componenti di andare avanti. Ed anche a chi in questa occasione ha dissentito, i boatos ci sono arrivati, non ne portiamo rancore e diciamo loro : un confronto aiuterà ad esprimere meglio i nostri punti di vista . Confidiamo sul ruolo del loro Presidente che in molte occasioni non ha mancato, in materia di alloggi, di esercitare il suo ruolo con competenza e senza posizioni preconcette. Al Presidente del COCER ci rivolgiamo per adoperarsi perché sia dato corso alla richiesta di costituire quel “ Gruppo di lavoro “ che certamente sarà un luogo ove emergeranno, in modo pacato e proficuo, tutte quelle proposte che il COCER stesso, sarà, se lo sarà, in grado di mettere in campo, così come ci è sembrato di poter capire .

I tempi ormai stringono. Osserviamo frastornati le vicende politiche che agitano il Governo ed il Parlamento, che non possono non avere di conseguenza ricadute anche sulla nostra vicenda.

Comunque vada chiediamo per l’ennesima volta all’on. Crosetto di ascoltarci, anche alla luce della nuova proposta che abbiamo lanciato.

E’ un nostro diritto parlargli ed un suo dovere ascoltarci.

Ci siamo già incontrati, quindi che cosa lo frena ? Onori presto la sua promessa.

Roma 15 novembre 2010

Sergio Boncioli

Coordinatore Nazionale CASADIRITTO

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FINALMENTE ANCHE MILANO

Rompendo un silenzio solo apparente, evidentemente rotto dalle ultime discutibili decisioni adottate dalla Difesa prima con il Regolamento del 18 maggio 2010 (alienazioni e sfratti) e poi dall’art .6 comma 21 quater Legge n .78 del 30 luglio 2010, canoni di mercato in attesa di rilascio, è stato presentato in data 15 novembre 2010 al Consiglio Comunale di Milano da parte del Consigliere Comunale Salvatore Pasquale (UDC)l’Ordine del Giorno che si allega in copia.

Allo scopo di assicurare la partecipazione nell’Aula del Consiglio Comunale delle famiglie abitanti gli alloggi militari, nel giorno in cui l’O.d.G: sarà discusso, invitiamo di mettersi in contatto con il rappresentante di CASADIRITTO a Milano al n .telef: 02-22479557 o per via e mail Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

CASADIRITTO invita altresì gli amici utenti di altri Comuni, specialmente quelli ad “alta densità abitativa militare” sull’esempio di Roma e Milano, al fine di sensibilizzare i propri Amministratori e Primi Cittadini per prendere iniziative similari coinvolgendo tutti i Gruppi Consiliari, affinchè attraverso questi importanti Atti si possa contribuire a creare un clima disteso di trattativa che sia di rottura con lo spirito vendicativo presente all’interno dei provvedimenti presi, ove anche l’Associazione CASADIRITTO possa presentare proposte concrete e realisticamente attuabili.

Roma 16 novembre 2010

Sergio boncioli

Coordinatore Nazionale CASADIRITTO

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ATTIVITA’ DI CASADIRITTO

In data 18 novembre u.s. una delegazione di CASADIRITTO si è incontrata con l’europarlamentare europeo on.le Potito SALATTO facente parte della Commissione Sicurezza e Difesa (S.E.D.E.) al Parlamento Europeo (Bruxelles) per problemi inerenti gli alloggi italiani della Difesa.

Al termine dell’incontro l’on.le SALATTO si è riservato di intervenire adeguatamente in Sede di Parlamento Europeo per individuare possibili interventi in favore degli attuali utenti dei rispettivi alloggi, onde evitare i disagi creati dalle nuove normative regolamentari agli stessi.

Roma li 19 novembre 2010

Sergio Boncioli

Il Coordinatore Nazionale CASADIRITTO

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ALLOGGI DIFESA

MERCOLEDI’ 1 DICEMBRE SU RAI ORE 15 QUESTION TIME AL PARLAMENTO

Ci giunge ora notizia che è stato fissato per mercoledì 1° dicembre alle ore 15 durante lo svolgimento del QUESTION TIME la risposta all’interrogazione scritta sulla questione alloggi della Difesa firmata dagli on. Italo Bocchino e Aldo di Biagio, che avverrà in Aula presso la Camera dei Deputati. Risponderà il Ministro della Difesa o in sua assenza, il Ministro per i rapporti con il Parlamento.

Il testo dell’interrogazione è riportato a parte.

Roma li 30 novembre 2010

Sergio Boncioli

Coordinatore Nazionale CASADIRITTO

Interrogazione a risposta immediata in aula

(Question Time)

Al Ministro delle difesa

Per sapere, premesso che:

- il patrimonio immobiliare della Difesa conta circa 18.500 abitazioni collocate su tutto il territorio nazionale, di cui circa 5.000 unità sono riconosciute ad utenti cosiddetto sine titulo, configurabili anche in personale militare in quiescenza che corrisponde un canone mensile non negoziato né negoziabile ma «imposto», variabile tra i 400 e i 1.200 euro;

- attualmente sul versante del gettito l'amministrazione raccoglie circa 35 milioni di euro annui dalle suindicate concessioni, risorse non trascurabili perché rappresentano una voce indifferibile tra le entrate del Ministero della difesa;

- la legge 24 dicembre 2007, n. 244, (legge finanziaria 2008), all'articolo 2, comma 627, ha stabilito che il Ministero della difesa predisponesse con criteri di semplificazione, di razionalizzazione e di contenimento della spesa, un programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio di cui all'articolo 5, primo comma, della legge 18 agosto 1978, n. 497;

- la suindicata legge all'articolo 2, comma 628, lettera b), pur prevedendo la possibilità di vendita di quella aliquota di alloggi non ulteriormente utili per soddisfare esigenze della difesa, riconosce il diritto di continuazione della locazione agli utenti che non possono sostenerne l'acquisto, assicurando la permanenza negli alloggi dei conduttori delle unità immobiliari e delle vedove, con basso reddito familiare, non superiore a quello determinato annualmente con il decreto ministeriale di cui all'articolo 9, comma 7, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, ovvero con componenti familiari portatori di handicap, dietro corresponsione del canone in vigore all'atto della vendita, aggiornato in base agli indici ISTAT;

- malgrado il portato della suindicata legge, nel 2008 la cosiddetta problematica alloggiativa concernente gli immobili della difesa è stata oggetto di analisi di uno specifico gruppo di progetto che è approdato ad un apposito documento redatto sulla base dell'obiettivo 9 indicato nel piano attuativo della direttiva logistica interforze del 2006 che comprende «l'individuazione di soluzioni alternative per soddisfare le esigenze alloggiative del personale in servizio permanente»;

- stando alle riflessioni tracciate nel suindicato documento, la risoluzione delle problematiche abitative rappresenterebbe un'esigenza fondamentale ed imprescindibile, in quanto tale elemento andrebbe addirittura ad incidere sulla mobilità del personale e, conseguentemente, sull'efficacia e sull'operatività dello strumento militare;

- il documento provvede ad evidenziare un programma di interventi volti a massimizzare la disponibilità abitativa del comparto difesa, anche in deroga alle disposizioni vigenti in materia di gestione degli alloggi;

- nelle «ipotesi di sviluppo finanziario complessivo», sancite nel documento suindicato, viene ipotizzato il rilascio delle unità abitative da parte degli utenti sine titulo attraverso la loro sottoposizione ad un fitto di libero mercato di portata tale che «il canone elevato che si viene a determinare risulta sicuramente antieconomico/insostenibile rispetto ad altra sistemazione abitativa (anche in zone periferiche) tratta dal libero mercato», determinando di conseguenza una maggiore disponibilità abitativa;

- nell'obiettivo 9, di cui sopra, emerge, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, una condizione di criticità e di seria difficoltà per un numero considerevole di utenti sine titulo che verrebbero indotti a lasciare le unità abitative concesse loro in virtù delle precedenti disposizioni in materia che legittimavano la conduzione agli occupanti verso il pagamento di un equo canone (per i titolari di minor reddito) e di equo canone maggiorato del 50 per cento (per i titolari di redditi più elevati). Un approccio dalla ratio, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo di dubbia conformità al dettato costituzionale, aggravato dal fatto di essere tratteggiato nelle linee guida operative di un documento dell'amministrazione competente nonché di fruizione pubblica;

- nel maggio 2010 è stato adottato il decreto ministeriale n. 112 recante regolamento per l'attuazione del programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio per il personale militare, di cui all'articolo 2, comma 629, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008);

- l'articolo 7 del suindicato decreto ministeriale stabilisce che gli alloggi di servizio non più funzionali sono alienati, con diritto di prelazione per il conduttore. In antitesi rispetto al diritto di continuità della locazione chiaramente sancito dalla legge finanziaria per il 2008, ai conduttori che abbiano manifestato la volontà di continuare nella conduzione dell'alloggio è riconosciuto il diritto di usufruire di un contratto di locazione che abbia la durata di nove anni, se il reddito del nucleo familiare non è superiore a 19.000 euro, ovvero a 22.000 euro nel caso di famiglie con componenti ultrasessantacinquenni o disabili, o di cinque anni, se il reddito del nucleo familiare è superiore a quello suindicato ma non superiore a quello determinato dal decreto di gestione annuale;

- in questa prospettiva, si aggiunge la ratio dell'articolo 6, comma 21-quater del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, che prevede che, a decorrere dal 1o gennaio 2011, venga ridefinito il canone di occupazione dovuto dagli utenti sine titulo in atto conduttori di alloggi non compresi tra quelli posti in vendita, fermo restando per l'occupante l'obbligo di rilascio entro il termine fissato dall'amministrazione, anche se in regime di proroga. Tale ridefinizione del canone sarà operata sulla base dei prezzi di mercato, ovvero, in mancanza di essi, delle quotazioni rese disponibili dall'Agenzia del territorio, del reddito dell'occupante e della durata dell'occupazione;

- a partire dai primi giorni di settembre 2010, è stata inviata la notifica di provvedimento di recupero forzoso degli immobili dall'Aeronautica militare agli utenti ricadenti nella fattispecie di cui sopra in deroga a quanto disposto dall'articolo 6, comma 3, del regolamento di cui al decreto ministeriale 18 maggio 2010, n. 112, in base al quale «la Direzione generale ne riferisce al Ministro della difesa, ai fini della verifica della coerenza delle attività rispetto agli indirizzi politico-amministrativi e, (...), approva l'elenco degli alloggi, non più funzionali alle esigenze istituzionali, da alienare». Una scelta operativa che ai firmatari del presente atto di indirizzo appare unilaterale e non aderente ai principi costituzionali che, se confermata ed estesa a tutti i conduttori che si trovano in analoga posizione, rischia di mettere alla porta migliaia di famiglie italiane che hanno servito lo Stato e che - in moltissimi casi - si ritrovano a vivere difficili situazioni sotto il profilo umano ed economico;

- le disposizioni suindicate secondo i firmatari del presente atto di indirizzo non appaiono conformi ai principi del buon andamento e dell'imparzialità dell'Amministrazione sanciti dalla Carta costituzionale, e contrastano, altresì, con i principi generali dell'ordinamento giuridico italiano, in base ai quali sono vietate le condizioni vessatorie, espressamente per i negozi giuridici di diritto civile, implicitamente e con evidente maggior cogenza, nei rapporti tra pubblica amministrazione e suoi dipendenti e/o privati cittadini;

- in data 19 novembre 2010, nell’ambito della discussione del provvedimento AC 3778 (legge di stabilità), il Governo si è impegnato ad rettificare la normativa suindicata attualmente in vigore in materia di alloggi militari, tenendo conto della sostenibilità dei nuovi canoni da introdurre in relazione ai redditi complessivi nonché alla sussistenza di condizioni di disabilità familiari dei conduttori degli alloggi, e prevedendo alternative formule di acquisizione e/o conduzione dell'immobile, per i conduttori sine titulo ultrasessantacinquenni che manifestino la volontà di continuare nella conduzione stessa;

- malgrado la mancata emanazione del decreto ministeriale di cui all’art. 6 comma 21 quater del DL 31 maggio 2010, n.78 convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n.122 e di una chiara e completa procedura operativa, a partire dalle prime settimane di novembre 2010 i comandi militari regionali dell’Esercito hanno trasmesso ai conduttori sine titulo una nota nella quale si intima di presentare entro 20 giorni il modello ISEE, al fine di consentire la definizione del piano di recupero degli alloggi:

in che modo il ministro interrogato intende intervenire – considerando il carattere di urgenza della questione in oggetto – al fine di ottemperare al citato impegno accolto nell’ambito della legge di stabilità, tutelando in maniera concreta e doverosa tutta la categoria dei conduttori sine titulo tenendo conto delle istanze e delle esigenze reddituali e familiari degli stessi, e se non ritenga auspicabile sospendere le procedure di attuazione del piano di recupero funzionale degli alloggi degli utenti sine tutolo in attesa della rettifica della normativa suindicata così come da impegno del Governo.

On. BOCCHINO ITALO e DI BIAGIO ALDO


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