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Speciale:i provvedimenti approvati dal governo con la manovra finanziaria 2011-2012; le reazioni dei dipendenti pubblici del comparto difesa e sicurezza PDF Stampa E-mail

Pensioni.

Finestra mobile dal 2011 per pensione vecchiaia: 6 mesi dalla maturazione dei requisiti. Conferma 2 finestre per pensionamento anticipato dal 2011 con almeno 40 anni di contributi Pro - rata anzianità contributive maturate dal 2011. Accelerazione età pensionabile donne del pubblico impiego.

Pubblico impiego, contenimento delle spese.

Per gli anni 2010, 2011, 2012 e 2013 il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, compreso il trattamento accessorio, non può superare il trattamento in godimento nell'anno 2009.

Fino al 2013 i trattamenti economici complessivi dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, delle amministrazioni pubbliche, superiori a 90mila euro lordi annui sono ridotti del 5% per la parte eccedente il predetto importo fino a 130mila euro, nonché del 10% per la parte eccedente 130mila euro.

I rinnovi contrattuali del personale dipendente dalle pubbliche amministrazioni per il biennio 2008-2009 e i miglioramenti economici del rimanente personale in regime di diritto pubblico per il medesimo biennio non possono determinare aumenti retributivi superiori al 3,2 per cento.

Estensione per ulteriori due anni della limitazione al turn over personale.

Possibilità per il personale in soprannumero di essere impiegato presso uffici che presentono vacanze organiche.

Utilizzo delle risorse stanziate negli anni precedenti per il riordino delle carriere del personale del comparto sicurezza - difesa al fine di concorrere alla realizzazione degli obiettivi di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni e dei saldi di finanza pubblica.

Soppressione della posizione di stato di ausiliaria conseguentemente il personale militare in servizio permanente delle Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri, e del Corpo della Guardia di finanza, all'atto della cessazione dal servizio per qualsiasi causa è collocato direttamente nella categoria della riserva.

Soppressione indennità di comando al personale militare che opera a terra. Interpretazione autentica in materia di indennità di comando al fine di ricondurla nei limiti delle risorse stanziate.

Indennità di impiego operativo per reparti di campagna: rideterminazione del contingente di personale al quale viene corrisposta nella misura del 70% di quello determinato per l'anno 2009.

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Quella varata ieri sera dal Consiglio dei ministri, se pur con le modifiche e le limature che si renderanno necessarie prima che il decreto venga sottoposto alla firma del Quirinale, è una manovra imponente in cifra assoluta e nei contenuti. Una delle più robuste manovre correttive degli ultimi anni, imposta per molti versi dall'Europa alla prese con i contraccolpi della crisi greca, ma che nelle intenzioni del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti dovrà servire prima di tutto a lanciare un messaggio rassicurante ai mercati finanziari. Sacrifici, dunque - come ha detto senza mezzi termini il braccio destro di Silvio Berlusconi a palazzo Chigi, Gianni Letta - per evitare che la "casa bruci".L'imponente debito pubblico, che viaggia verso il 118% del Pil, non consente distrazioni. Occorre allora giocare d'anticipo e prevenire possibili attacchi della speculazione al nostro paese, che ci porterebbero indietro nel tempo al tragico autunno del 1992, quando la lira uscì dal sistema di cambio europeo e il governo allora guidato da Giuliano Amato fu costretto a varare una maxi-manovra da 92mila miliardi delle vecchie lire. Soprattutto per queste ragioni, la manovra da 24 miliardi di euro varata ieri sera reca la firma e la responsabilità del ministro Tremonti. Berlusconi avrebbe voluto evitare interventi pesanti e dolorosi, e dunque impopolari, c'è stato un acceso braccio di ferro tra i due prima che il Consiglio dei ministri avesse inizio, ma alla fine nella sostanza l'ha spuntata Tremonti.

Al rigore, in questo momento, non vi è alternativa. Rigore, si potrebbe aggiungere, ma con equità come ha sollecitato dagli Stati Uniti il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Non è la prima volta che il paese è chiamato a fare dei sacrifici. Gran parte dei paesi europei è sulla stessa strada. E' crollato il mito della spesa facile, l'illusione che si potesse rinviare nel tempo l'onere dell'aggiustamento. Pur con queste precisazioni, l'equità è fondamentale. Altrimenti, la percezione comune sarà che alla fine il conto non sarà distribuito tra tutti. Nella manovra, ci sono segnali in questa direzione, soprattutto sul fronte della lotta all'evasione fiscale. Su questo punto, il messaggio deve essere chiaro e netto: nel momento in cui si congelano per tre anni i contratti pubblici e s'impone una stretta da 10 miliardi a regioni, province e comuni (con possibili ricadute negative in termini di corresponsione dei servizi locali e aumento della tassazione), non si può più consentire un livello di evasione fiscale quale quello che l'Italia continua ad avere: circa 120 miliardi l'anno di mancato gettito.

Tanto per fare un esempio, basterebbe recuperare meno della metà di tale ingente somma, per evitare manovre correttive e presentare un bilancio addirittura vicino al pareggio. I segnali ci sono, nella manovra, ma occorre perseguire questa strada con grande determinazione, continuità e volontà politica. Se necessario, anche correndo il rischio di scelte "impopolari". Mancano tre anni alle prossime elezioni politiche: un lasso di tempo sufficiente per scelte coraggiose su questo fronte. L'altra grande sfida riguarda la crescita. Occorre sostenere questa manovra correttiva con politiche innovative per lo sviluppo, alcune delle quali sono a costo zero: ad esempio, l'eliminazione di quella molteplicità di oneri burocratici e amministrativi che pesano su chiunque intenda oggi avviare una qualche iniziativa imprenditoriale.

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I NUOVI MILITARI FIGLI DELLA SPECIFICITÀ: IMBAVAGLIATI, SENZA DIRITTI E MOLTO PIU' POVERI

La manovra straordinaria è pronta e prevede pesanti tagli per il pubblico impiego, tutto il pubblico impiego, compreso il comparto sicurezza e difesa che solo qualche giorno fa era stato dichiarato "specifico" con legge dello Stato. Già, proprio quella "specificità" che Governo, maggioranza (il ministro La Russa ed il senatore Gasparri su tutti) e qualche rappresentanza militare (Cocer Esercito e Cocer Carabinieri in particolare) avevano dipinto con toni trionfalistici come "una grande conquista per tutti i militari, foriera di futuri vantaggi economici e previdenziali" che avrebbe garantito l'esclusione del comparto dai tagli inevitabilmente previsti per il pubblico impiego.

Alla prova dei fatti, il comparto è stato inserito nei tagli ed, anzi, sembra essere quello che paga il dazio maggiore visto che, oltre al congelamento delle retribuzioni fino al 2013 previsto per tutto il lavoro pubblico, si vede eliminare i fondi appostati dalla finanziaria 2004 per il riordino (oltre 320 milioni di euro), eliminare l'attribuzione dell'indennità di comando terrestre e la c.d. "ausiliaria". Dunque, addio al riordino, al rinnovo del contratto ed a quegli ultimi vantaggi previdenziali che ancora caratterizzavano il mondo militare in funzione di una specificità che non prevede l'esclusione dai tagli ma, al contrario, l'imposizione di maggiori sacrifici.

Sul fronte, invece, della compressione dei diritti la "specificità" si sta sostanziando, eccome! Imbavagliamento delle voci non controllate o non controllabili (da ottobre infatti, con l'entrata in vigore dell'articolo 1472 del decreto legislativo 266/2010, il Nuovo Codice dell'Ordinamento militare, potrebbe non essere più possibile pubblicare articoli come questo), proposta di riforma della rappresentanza militare senza sindacato né diritto di associazione professionale (neanche per le sole Forze di polizia ad ordinamento militare), proposta di ampliare la competenza della giustizia militare a tutti i reati commessi da militari, ecc..

Dunque, come in pochi temevamo e denunciavamo già da quando fu proposta, la teoria isolazionista della specificità si sta rivelando per quello che è: una trappola ideata e realizzata per comprimere i diritti dei militari e retrocederli dall'attuale condizione di cittadini serie "B" a quella di serie "C" degli anni ‘70.

Gianluca Taccalozzi

Presidente Direttivo nazionale Ficiesse

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MANOVRA:SINDACATI POLIZIA,SICUREZZA CITTADINI A RISCHIO. 'TAGLI INIQUI E INACCETTABILI, IN ARRIVO MOBILITAZIONE' - SAP; GOVERNO RICONSIDERI TAGLI, A RISCHIO SICUREZZA - CONSAP; COLPITE FORZE ORDINE,SERVE DIRITTO SCIOPERO

MANOVRA:SINDACATI POLIZIA,SICUREZZA CITTADINI A RISCHIO/ANSA

'TAGLI INIQUI E INACCETTABILI, IN ARRIVO MOBILITAZIONE'

(ANSA) - ROMA, 25 MAG - Una manovra finanziaria ''iniqua e inaccettabile'' per le forze dell'ordine, che mette a rischio la sicurezza dei cittadini. I sindacati di polizia sono sul piede di guerra contro il provvedimento messo a punto dal Governo che prevede tagli pesanti al settore: si stimano 500 milioni di euro in meno all'anno, dopo il miliardo già sforbiciato dalla Finanziaria 2009, nonché il blocco dei fondi per il riordino delle carriere. In cantiere mobilitazioni.

In un nota congiunta, venti organizzazioni sindacali dichiarano tutta la loro contrarietà per ''una manovra che prevede un taglio lineare del 10% delle missioni di spesa dei ministeri interessati alla sicurezza, che si aggiunge a quello del 20% della manovra del 2008, i cui effetti negativi sono ancora in atto, perché questo non consente una seria lotta agli sprechi ma determinerà una minore capacità operativa delle Amministrazioni del Comparto, e, quindi, un minore livello di sicurezza per i cittadini, nonostante il massimo impegno degli operatori''.

Quanto ai trattamenti economici del personale, i sindacati lamentano ''l'iniquità di una manovra che annulla la specificità e riconosce per il biennio economico 2008/2009 soltanto gli incrementi pari all'inflazione programmata''. E, proseguono, ''iniqua e inaccettabile e' la sottrazione di gran parte delle risorse accantonate per il riordino delle carriere, da anni promesso agli operatori del Comparto e mai attuato''.

Il segretario generale del Sindacato autonomo di polizia (Sap), Nicola Tanzi, ritiene che se il Governo non farà marcia indietro sui tagli il rischio concreto e' di non avere più un ''adeguato controllo del territorio e un'efficace azione di prevenzione. Qui si sta giocando con la sicurezza dei cittadini che si ridurrà sensibilmente ovunque''. Analoga la posizione di Enzo Letizia, segretario nazionale dell'Associazione funzionari di polizia (Anfp). ''Siamo stanchi - evidenzia - di essere umiliati da promesse non mantenute, eppure il Governo sa benissimo che in molti casi per garantire un adeguato livello di sicurezza ai cittadini gli uomini delle forze dell'ordine con alto senso di responsabilità e delle istituzioni hanno anticipato di tasca propria le spese dello Stato''. Per Giorgio Innocenzi, segretario nazionale della confederazione autonoma di polizia Consap, ''forse la categoria delle forze dell'ordine e' la più colpita dalla manovra''. Prevedibile, dunque, aggiunge, ''una stagione di mobilitazione e di denuncia''. (ANSA).

MANOVRA: SINDACATI, TAGLI A VIMINALE PER 500 MLN

(ANSA) - ROMA, 25 MAG - Cinquecento milioni in meno all'anno e il blocco dei fondi per il riordino delle carriere. E' quanto peserebbe, secondo fonti sindacali, la manovra del governo sulle forze di polizia.

Secondo quanto si apprende, nella riunione di questa mattina a palazzo Chigi l'esecutivo avrebbe confermato ai sindacati di polizia e ai Cocer delle forze armate che il taglio del 10% previsto per i ministeri, riguarderebbe anche il Viminale. Una perdita di fondi che, secondo i sindacati, è quantificabile appunto in 500 milioni e che si sommerebbe al miliardo già tagliato nella finanziaria del 2009.

Ma non solo: la scure del governo si abbatterebbe anche sui fondi accantonati a partire dal 2003 dal ministero dell'Economia, destinati al riordino delle carriere e alla riorganizzazione delle forze di polizia e delle forze armate: si tratta, sempre secondo fonti sindacali, di circa 750 milioni di euro. (ANSA).

MANOVRA: SAP; GOVERNO RICONSIDERI TAGLI, A RISCHIO SICUREZZA

(ANSA) - ROMA, 25 MAG - I tagli previsti dalla manovra finanziaria al comparto sicurezza e difesa ''mettono seriamente a rischio la sicurezza dei cittadini e il controllo del territorio'' da parte delle forze di polizia. Lo afferma il segretario generale del Sindacato autonomo di polizia (Sap), Nicola Tanzi sottolineando di aver chiesto al governo assieme alle altre organizzazioni sindacali di evitare tagli al comparto.

''Abbiamo chiesto all'esecutivo di ripensare la manovra - dice Tanzi - in analogia con quanto già predisposto per il ministero dell'Università' e della ricerca, e di non operare tagli in un settore fondamentale come e' quello della sicurezza''. Il rischio concreto, sostiene il segretario del Sap e di non avere più un ''adeguato controllo del territorio e un'efficace azione di prevenzione''. ''Qui si sta giocando con la sicurezza dei cittadini - conclude Tanzi - che si ridurrà sensibilmente su tutto il territorio''.(ANSA).

MANOVRA: SINDACATI POLIZIA, INIQUA E INACCETTABILE 'CON TAGLI CI SARA' MENO SICUREZZA PER I CITTADINI'

(ANSA) - ROMA, 25 MAG - Una manovra finanziaria ''iniqua e inaccettabile'' per le forze dell'ordine. E' il commento di venti sindacati di polizia dopo l'incontro oggi a Palazzo Chigi per l'illustrazione del provvedimento.

Viene accolto, rilevano le organizzazioni in una nota congiunta, ''l'appello del capo dello Stato affinché si affronti l'ipotesi di manovra finanziaria con senso di responsabilità, quel senso di responsabilità che gli operatori delle Forze di Polizia non hanno fatto mai mancare. E, tuttavia - sottolineano - le organizzazioni sindacali del Comparto Sicurezza sono contrarie a una manovra che prevede un taglio lineare del 10% delle missioni di spesa dei ministeri interessati alla sicurezza, che si aggiunge a quello del 20% della manovra del 2008, i cui effetti negativi sono ancora in atto, perché questo non consente una seria lotta agli sprechi ma determinerà una minore capacità operativa delle Amministrazioni del Comparto, e, quindi, un minore livello di sicurezza per i cittadini, nonostante il massimo impegno degli operatori''.

Quanto ai trattamenti economici del personale, i sindacati lamentano ''l'iniquità di una manovra che annulla la specificità e riconosce per il biennio economico 2008/2009 soltanto gli incrementi pari all'inflazione programmata''. E, proseguono, ''iniqua e inaccettabile è la sottrazione di gran parte delle risorse accantonate per il riordino delle carriere, da anni promesso agli operatori del Comparto e mai attuato''.(ANSA).

MANOVRA: CONSAP; COLPITE FORZE ORDINE,SERVE DIRITTO SCIOPERO

(ANSA) - ROMA, 25 MAG - ''Forse la categoria delle forze dell'ordine e' la più colpita dalla manovra'', dice Giorgio Innocenzi, segretario nazionale della confederazione autonoma di polizia Consap, dopo l'incontro a Palazzo Chigi sulla manovra economica2011-2012. ''Ci hanno tolto tutto, anche i fondi per 300 milioni di euro del 2004 per il riordino delle carriere.

Vengono colpiti tutti, sia il comparto sicurezza che la difesa''.

La Consap chiede quindi ''il diritto di sciopero per protesta contro i tagli indiscriminati''. Pesano ''la mancata definizione del contratto di lavoro 2008-2009, il blocco dei rinnovi sino al 2013, l'estensione per ulteriori due anni della limitazione del turn over del personale, lo scippo delle risorse stanziate negli anni precedenti per il riordino delle carriere del personale'' che per la Consap ''sono i principali motivi di uno scontento che motivano ad una stagione di mobilitazione e di denuncia''.(ANSA).

MANOVRA: FUNZIONARI POLIZIA, NON RICONOSCE NOSTRI SACRIFICI

(ANSA) - ROMA, 25 MAG - La manovra finanziaria ''non riconosce agli uomini della sicurezza l'impegno e il sacrificio quotidiano che essi hanno mostrato in questi anni con una lotta serrata alla criminalità che ha portato a un calo degli indici di delittuosità e ha assicurato allo Stato miliardi sottratti alla criminalità organizzata''. Lo ha detto Enzo Letizia, segretario nazionale dell'Associazione funzionari di polizia (Anfp).

''Si bloccano i contratti - ha osservato Letizia - si cancella l'atteso riordino per il riallineamento funzionale rispetto al pubblico impiego, ai dirigenti si continuano a negare gli aumenti sui trattamenti accessori che al restante personale è stato da anni riconosciuto Siamo pronti a combattere seriamente gli sprechi, ma non chiedeteci un doppio sacrificio. Siamo stanchi - ha concluso - di essere umiliati da promesse non mantenute, eppure il Governo sa benissimo che in molti casi per garantire un adeguato livello di sicurezza ai cittadini gli uomini delle forze dell'Ordine con alto senso di responsabilità e delle Istituzioni hanno anticipato di tasca propria le spese dello Stato''. (ANSA).

Roma, 25 mag. - (Adnkronos) - No di Cgil, sì di Cisl e Uil, ma solo se sul contraltare dei tagli alla spesa pubblica ci sarà anche un consistente taglio dei costi della politica. La manovra economica torna a dividere i sindacati che dal confronto con il governo sul ventaglio di provvedimenti da 24 miliardi di euro in due anni, con cui correggere il deficit di bilancio di uno 0,8% di Pil nel 2011 e di un altro 0,8% nel 2012, escono separatamente. Come la conferenza stampa che segue, prima Epifani, poi Bonanni insieme ad Angeletti anche se è lo stesso Bonanni a tagliare corto: «Epifani non c'è perché aveva fretta e basta. Non è una scusa». Sul tavolo l'esecutivo ha appena messo il taglio della spesa pubblica con il congelamento dei contratti degli statali, il ridimensionamento delle finestre di pensionamento, il blocco del turn over, lo slittamento dell'erogazione della buonuscita, la stretta sulle pensioni di invalidità e una serie di interventi di incentivazione del salario di produttività e della fiscalità di vantaggio al Sud. «È una manovra di iniquità sociale che chiede il grosso dei sacrifici ai lavoratori, pubblici e privati, senza prevedere nessun sostegno per l'occupazione e gli investimenti, se non in piccola misura», attacca il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, nel corso della conferenza stampa al termine dell'incontro con il governo, nel corso del quale non ha mai chiesto la parola. «La manovra va assolutamente cambiata in Parlamento», incalza ancora. «Viene toccato chi ha un reddito di 1.500 euro l'anno che deve andare anche in pensione più tardi mentre non si tocca chi ha un reddito di 1 milione l'anno. Questo è grave; il segno della manovra», aggiunge, ricordando come «solo ieri il governo aveva assicurato che la situazione era sotto controllo, mentre non lo è».



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