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Le decisioni del Consiglio Supremo di Difesa PDF Stampa E-mail
I militari impiegati in città potrebbero aumentare dagli attuali 3.000 a 4.000, ma bisogna considerare le limitate risorse a disposizione ed i rilevanti impegni all'estero, e anche in Italia, delle forze armate. Il Consiglio Supremo di Difesa, riunitosi oggi al Quirinale sotto la presidenza del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, frena sulle ipotesi di impiego massiccio dei militari in operazioni sul territorio nazionale.

Il Consiglio, si legge nella nota finale, ha fatto un punto di situazione "sull'impiego di personale delle forze armate sul territorio nazionale, in concorso con le forze dell'ordine e la Protezione Civile, e ne ha valutato le prospettive, tenuto conto delle limitate risorse disponibili e delle esigenze crescenti di impegno operativo dello strumento militare nelle aree di crisi".

In sostanza, l'organismo - che si riunisce due volte l'anno con la partecipazione, oltre che del presidente della Repubblica, del premier e dei ministri di Difesa, Interno, Esteri ed Economia tra gli altri - ha evidenziato l'onerosità degli impegni delle forze armate: oltre 9.000 partecipano a missioni all'estero, 3.000 all'operazione Strade Sicure per la sicurezza delle città, 1.500 (più 850 carabinieri) all'operazione Gran Sasso per il sisma in Abruzzo, più quelli coinvolti nell'emergenza rifiuti in Campania. Numeri consistenti, dunque, soprattutto in tempi di crisi e di tagli. Di qui l'invito a valutare attentamente le risorse a disposizione prima di decidere ulteriori impieghi. "Il presidente Napolitano ha ragione - ha riconosciuto La Russa, che da tempo auspica un aumento dei militari nell'operazione Strade Sicure - si tratta comunque di un intervento eccezionale e se il decreto per l'uso dei militari in città sarà rinnovato, non sarà per sempre, ma di sei mesi in sei mesi".

Il ministro ha quindi ricordato che "su 190.000 uomini delle forze armate, ne abbiamo impiegate solo 3.000 in Strade Sicure, per un costo di circa 30 milioni di euro a semestre a fronte di un bilancio complessivo della Difesa che è di 20 miliardi di euro". Ci sono quindi i margini, secondo il titolare della Difesa, per aumentare il numero dei militari, senza per questo accrescere i costi. "Io - ha annunciato La Russa - porto avanti un progetto, d'accordo con il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, di rinnovare il decreto (che scade il 4 agosto) aumentando a 4.000 il numero dei militari in città, senza però far crescere i costi. Ciò - ha aggiunto - sarà possibile grazie ad una riduzione delle spese fisse, alla razionalizzazione delle indennità degli uomini delle forze armate, che saranno equiparate a quelle delle forze dell'ordine e ad una riduzione dei costi di trasferimento dei militari".

Contraria al progetto Roberta Pinotti, responsabile Difesa del Pd. "Come concilia La Russa - ha affermato - le sue ultime dichiarazioni con le posizioni assunte dal Consiglio supremo della Difesa del quale pure fa parte egli stesso, che in sostanza raccomanda di limitare l'uso dei militari nelle città?. E' evidente che non si può chiedere sempre di più alla Difesa avendo drasticamente diminuito le risorse, la coperta è corta".

Al Consiglio Supremo di Difesa, Giorgio Napolitano ha ribadito l'appello lanciato la scorsa settimana a Londra: l'Unione Europea, e l'Italia, devono prendere seriamente in considerazione un maggiore coinvolgimento nelle operazioni civili e militari in Afghanistan, come richiesto dalla Casa Bianca. Ad ascoltare c'erano il premier Silvio Berlusconi, i ministri La Russa, Frattini, Maroni, Tremonti e Scajola e i vertici militari.

Sulla questione si è aperta una discussione, la decisione spetta al governo. Napolitano aveva già posto la questione con estrema chiarezza nella conferenza del 19 maggio scorso all'Istituto Internazionale di Studi Strategici. La comunità internazionale, disse in quella occasione, deve compiere in Afghanistan "il suo sforzo principale per contrastare la minaccia globale posta dal fanatismo e dall'oscurantismo", la situazione "é lungi dall'essere incoraggiante", ma non possiamo fallire. Perciò, aggiunse Napolitano, l'Europa deve impegnarsi di più in questa area.

"Sono fermamente convinto - sottolineò - che una partecipazione europea più attiva nelle operazioni di mantenimento e di ristabilimento della pace in Afghanistan, come energicamente suggerito dall'Amministrazione americana, dovrebbe essere seriamente presa in considerazione, innanzitutto nel nostro interesse, tenendo presente la minaccia del terrorismo islamico fondamentalista contro l'Europa. Prendo molto seriamente il monito del presidente Obama secondo il quale l'Europa potrebbe trovarsi sotto una minaccia di terrorismo più grave di quella che incombe sugli Stati Uniti. L'Afghanistan può sembrare molto distante da noi, ma le distanze contano ben poco nel mondo odierno. E' un'illusione pericolosa credere che non riguardi il futuro della pace nel mondo. E lo stesso può dirsi della crisi ancora aperta in Medio Oriente". Nel comunicato ufficiale sulla riunione odierna del Consiglio Supremo di Difesa la questione è riferita in termini più generali ma altrettanto chiari: "Il Consiglio ha esaminato le implicazioni per la sicurezza che l'evoluzione in corso nel quadro internazionale presenta, con particolare riferimento al nuovo approccio regionale alla crisi in Afghanistan.

L'avvio, con l'avvento della nuova presidenza statunitense, di una più incisiva e coinvolgente cooperazione multilaterale, rinforzata anche dalla necessità di far fronte in maniera coordinata alla crisi economica globale in atto, può costituire una svolta importante nel contrasto del terrorismo internazionale e per un più efficace intervento multidisciplinare nelle aree di crisi". "Il rapido recupero economico, sociale e civile e, quindi, la stabilizzazione di tali aree - prosegue il comunicato - sono condizioni essenziali per il rilancio di un processo di sviluppo globale pacifico ed equilibrato.

Il cruciale interesse dell'Europa e dell'Italia in particolare per il conseguimento di questi obiettivi di pace e di crescita induce il nostro Paese a rinnovare e, per quanto possibile, a potenziare, sia sul piano militare sia su quello della cooperazione civile, l'impegno a contribuire allo sforzo che la Comunità Internazionale sta conducendo. In tale prospettiva, il Consiglio ha analizzato, anche con riferimento alle risorse finanziarie disponibili, la partecipazione delle Forze Armate alle missioni in corso e la loro prevedibile evoluzione".

Le droghe sono cari, è per questo che alcuni pazienti non possono comprare le medicine di cui hanno bisogno. Tutti i farmaci di sconto risparmiare denaro, ma a volte le aziende offrono condizioni migliori rispetto ad altri. Circa il venti per cento degli uomini di età compresa tra 40 e 70 non erano in grado di ottenere l'erezione durante il sesso. Ma non è una parte naturale dell'invecchiamento. Questioni come "Comprare kamagra oral jelly 100mg" o "Kamagra Oral Jelly" sono molto popolari per l'anno scorso. Quasi ogni adulto conosce "kamagra 100mg". Le questioni, come "Comprare kamagra 100mg", si riferiscono a tipi diversi di problemi di salute. In genere, avendo disordine ottenere un'erezione può essere difficile. Prima di prendere il Kamagra, informi il medico se si hanno problemi di sanguinamento. Ci auguriamo che le informazioni qui risponde ad alcune delle vostre domande, ma si prega di contattare il medico se si vuole sapere di più. personale professionale sono esperti, e non saranno scioccati da tutto ciò che dici.

 
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