Autenticazione



3D Il Giornale

Newsletter

  • Newsletter A.Mi.D. - Newsletter - Giovedì 31 Luglio 2008
  • Newsletter A.Mi.D. - Newsletter - Giovedì 24 Luglio 2008
  • Newsletter A.Mi.D. - Newsletter - Giovedì 17 Luglio 2008
  • Newsletter A.Mi.D. - Newsletter - Giovedì 10 Luglio 2008
  • Newsletter A.Mi.D. - Newsletter - Giovedì 19 Giugno 2008
  • Newsletter A.Mi.D. - Newsletter - Giovedì 05 Giugno 2008
  • Newsletter A.Mi.D. - Newsletter - Mercoledì 28 Maggio 2008

Cerca

Mozione del PD per lo sbocco del turn over nel comparto difesa e sicurezza PDF Stampa E-mail

Intervento del Presidente del Forum Sicurezza e Difesa del Partito Democratico, On. Emanuele Fiano, in occasione della presentazione della mozione del Partito Democratico per la risoluzione per la questione del blocco del turn over delle forze dei comparti di sicurezza, difesa e soccorso pubblico dello Stato, per la copertura dei fondi per il cosiddetto assegno una tantum per l'anno in corso e per l'anno prossimo e, infine, circa la questione che riguarda l'indennità del personale della Direzione investigativa antimafia (DIA).

Le droghe sono cari, è per questo che alcuni pazienti non possono comprare le medicine di cui hanno bisogno. Tutti i farmaci di sconto risparmiare denaro, ma a volte le aziende offrono condizioni migliori rispetto ad altri. Circa il venti per cento degli uomini di età compresa tra 40 e 70 non erano in grado di ottenere l'erezione durante il sesso. Ma non è una parte naturale dell'invecchiamento. Questioni come "Comprare kamagra oral jelly 100mg" o "Kamagra Oral Jelly" sono molto popolari per l'anno scorso. Quasi ogni adulto conosce "kamagra 100mg". Le questioni, come "Comprare kamagra 100mg", si riferiscono a tipi diversi di problemi di salute. In genere, avendo disordine ottenere un'erezione può essere difficile. Prima di prendere il Kamagra, informi il medico se si hanno problemi di sanguinamento. Ci auguriamo che le informazioni qui risponde ad alcune delle vostre domande, ma si prega di contattare il medico se si vuole sapere di più. personale professionale sono esperti, e non saranno scioccati da tutto ciò che dici.

Signor Presidente, colleghi e rappresentante del Governo, la mozione che qui presento a nome del Partito Democratico, la prima che è stata presentata in ordine temporale, ha tre obiettivi principali.

1) Intende proporre una risoluzione per la questione del blocco del turn over delle forze dei comparti di sicurezza, difesa e soccorso pubblico dello Stato.
2) Intende riferirsi anche, nel medesimo testo, ad una questione specifica, che è quella relativa alla copertura dei fondi per il cosiddetto assegno una tantum per l'anno in corso e per l'anno prossimo e, infine,
3) concerne una questione che riguarda l'indennità del personale della Direzione investigativa antimafia (DIA).
Signor Presidente, vorrei iniziare leggendo solo uno o due delle centinaia di messaggi che ho ricevuto - immagino che li abbiano ricevuti molti colleghi - da parte di concorrenti, per esempio, al concorso per allievi carabinieri. Scrive Giuseppe: «come lei ben sa, in questo momento, in mezzo ai tanti problemi da cui, purtroppo, il nostro Paese è afflitto, si sta discutendo della sospensione del turnover per quanto riguarda l'assunzione in seguito al concorso di numero 1.886 allievi carabinieri, nel quale la mia persona risulta vincitore di concorso, idoneo rientrante nella graduatoria, ma non prescelto a causa di tale sospensione. Dopo tanti anni di lotte e sacrifici per riuscire a svolgere un mestiere che, prima di essere un mestiere, è una vocazione, e dopo essere finalmente riuscito a vincere un concorso dell'Arma, è paradossale e clamoroso per me, e per tanti altri ragazzi nella mia situazione, essere stoppati quando ormai il traguardo era raggiunto. Vista la crisi e le difficoltà enormi nel trovare un posto di lavoro, credo di avere tutto il diritto di fare il mestiere che ho sempre sognato di fare, proprio perché l'iter che doveva essere svolto io l'ho superato in pieno».

Analoghi messaggi sono giunti a molti di noi per quello che riguarda la graduatoria per 184 vigili del fuoco e moltissimi altri concorsi, ad esempio, 02IST allievi marescialli, che ha assorbito 150 persone su 490; mi arriva un altro messaggio da Gianmarco.

Ho letto solo alcuni dei messaggi che sono giunti, perché, forse, in quest'Aula, quando si usa il termine asettico del blocco del turnover, non si ha perfetta cognizione di quale sia l'effetto del blocco del turnover, su chi esattamente. Per esempio, su chi ha partecipato ad un concorso dello Stato, ha superato un concorso dello Stato, è risultato idoneo per il ruolo al quale questo concorso si rivolgeva per una delle nostre forze di polizia o per i vigili del fuoco, per esempio, e, poi, in conseguenza di uno dei provvedimenti del Governo - di questo o di precedenti Governi -, si trova idoneo sì, ma senza poter rientrare tra coloro che vengono assunti.

Il blocco del turnover interviene in un periodo, in un contesto sociale e storico, nel quale le mafie e la criminalità organizzata - anche giovandosi, peraltro, della crisi di liquidità che il nostro sistema economico ha, molto pesante in questi anni, in questi mesi - stanno sviluppando ancora di più il proprio profilo criminale e la propria capacità d'infiltrazione nel sistema economico e sociale, come peraltro è stato evidenziato proprio qui, nella relazione dell'anno scorso al Parlamento, da parte dei nostri servizi d'informazione.

È anche un periodo nel quale, per fortuna - e li ringraziamo - abbiamo conseguito risultati eccezionali nella prevenzione e nel contrasto a gruppi e soggetti di matrice eversiva, che hanno sfruttato il disagio sociale, la protesta, come conseguenza della crisi economica che ci sta investendo, e hanno promosso varie azioni, la più eclatante delle quali, drammatica, è il ferimento dell'ingegnere Adinolfi, dirigente dell'Ansaldo, nel maggio di quest'anno a Genova.

Abbiamo situazioni di emergenza continua, come quella del cantiere della TAV in Val di Susa, dove sono impegnati quotidianamente centinaia di uomini delle forze dell'ordine; abbiamo questioni inerenti la cura dell'ordine pubblico, in cui migliaia di donne e di uomini delle forze dell'ordine sono impegnati quotidianamente sia per garantire il diritto costituzionale alla manifestazione della propria opinione nei cortei, sia anche a salvaguardare edifici pubblici dallo svolgimento di questi cortei. Apro una parentesi, signor sottosegretario, e parla una persona che difende quotidianamente l'operato delle forze dell'ordine: mi auguro di non dover vedere più scene di ragazzi minorenni manganellati in malo modo dalle forze che difendono l'ordine pubblico in questo Paese, perché io credo che sia sbagliato, pur rendendomi conto che anche le manifestazioni studentesche, come quelle di pochi giorni fa in tutta Italia, possono assumere caratteri di contrasto violento.

Mi auguro che il comportamento dei reparti mobili delle forze dell'ordine sarà diverso nelle prossime occasioni; credo che vada censurato parte di quel comportamento. Migliaia di donne e uomini sono quotidianamente impegnati nelle grandi e nelle piccole emergenze di questo Paese; ricordo, purtroppo, la drammatica emergenza recentissima del terremoto dell'Emilia. Insomma, in questa situazione nella quale, col crescere della difficoltà economica e sociale, richiediamo un sempre maggiore impegno alle forze dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico dello Stato, con l'articolo 14, comma 2, del decreto-legge n. 95 del 2012, abbiamo bloccato le assunzioni fino al 20 per cento del ricambio.

Il sottosegretario De Stefano, che ringrazio, nel corso di un dibattito analogo a questo, al Senato, la scorsa settimana, ha annunciato che il Governo si sta orientando verso uno sblocco fino al 50 per cento del turnover e tuttavia non siamo ancora in presenza di un provvedimento, anche se, ovviamente, mi fido molto delle sue parole; ma, allora, in base ai dati che abbiamo, quanto vale esattamente questo blocco del turnover?

Nelle sole forze del comparto sicurezza, nel triennio a cui si rivolge il blocco del turnover, questo significherà la diminuzione di oltre 18 mila unità con ricadute negative, ovviamente, anche sull'innalzamento dell'età media delle donne e degli uomini delle forze dell'ordine.

Quindi, mi rivolgo proprio agli aspiranti allievi carabinieri, agli aspiranti vigili del fuoco, agli aspiranti poliziotti, ai militari e alla guardia di finanza, che forse stanno ascoltando questo dibattito o che lo leggeranno, questo è il numero complessivo di voi che nei prossimi anni, se rimarrà questo blocco del turnover, non potrebbero entrare a far parte del comparto sicurezza. Perché sottolineo il punto dell'innalzamento dell'età?

Perché oggi discutiamo di queste mozioni, presentate da tutti i partiti, visto che, dopo la nostra, sono state presentate molte altre mozioni, che si rivolgono alla possibilità di risolvere questo blocco del turnover; nel frattempo, il comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico dello Stato è impegnato in un confronto con il Governo su un'altra questione molto delicata che è la presentazione, da parte del Governo, del regolamento di armonizzazione del trattamento previdenziale - conosce bene l'argomento anche il sottosegretario De Stefano - che è stato oggetto di un incontro, pochi giorni fa, tra le rappresentanze dei comparti. Sulla base di quanto previsto per adesso dal Ministro Fornero - premetto che noi non concordiamo con quanto espresso fino adesso - quell'innalzamento dell'età, che sarebbe quasi la coda del dibattito che si stava facendo prima in questa Aula, che sarebbe conseguente all'innalzamento dell'età pensionabile dei membri dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico dello Stato, se lo sommiamo al blocco del turnover, cioè al fatto che entrano sempre meno forze nuove, fa sì che noi avremo nei prossimi anni, a partire dal prossimo anno, un innalzamento dell'età media di coloro che devono andare a spegnere gli incendi, di coloro che devono garantire l'ordine pubblico, di coloro che devono girare sulle pattuglie delle volanti, di coloro che devono garantire la sicurezza di tutti i cittadini italiani. Lo sapete, lo sappiamo e lo abbiamo detto tante volte in quest'Aula, non solo noi di questo partito, ma tutti i partiti - e mi rivolgo al Governo - che quando immaginiamo leggi che da un lato aumentano l'età pensionabile e dall'altro bloccano l'ingresso di nuove forze giovani nei comparti della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico del Paese, dobbiamo considerare che cosa potrà voler dire avere un vigile del fuoco che supera i sessant'anni, avere un agente di polizia o un maresciallo dei carabinieri che deve inseguire un ladro, uno scippatore o qualcosa di peggio avendo venti, trenta o quarant'anni di più di quello che sta inseguendo. Stiamo parlando di centinaia di migliaia di donne e di uomini di questo Paese che sono armati e per i quali l'età è un fattore di sicurezza non solo per loro stessi, e sarebbe già sufficiente per me, ma per il resto della popolazione perché essi sono armati. Quindi, è sulla base di queste considerazioni sociali generali e universali per tutto il Paese, non solo per le persone, per gli operatori, per i militari ai quali noi rivolgiamo la nostra attenzione e la nostra sensibilità, che è necessario ripensare al turnover.

È per tutti noi che è necessario modificare quello che è stato sin qui l'atteggiamento sul blocco del turnover, per aumentare l'efficienza del nostro sistema di sicurezza, del nostro sistema di difesa, del nostro sistema di soccorso pubblico, per aumentare la promozione della legalità, perché sappiamo tutti che aumentare e migliorare questi fattori aumenta la competitività, la crescita e lo sviluppo economico del Paese.

Ci sono poi due questioni specifiche, oltre alla richiesta di intervenire sul blocco del turnover, che noi abbiamo inserito in questa mozione. La seconda questione è che c'è una previsione nel decreto-legge del 31 maggio 2010, n. 78, che prevedeva per il 2011-2013 il divieto di superare il trattamento economico spettante per l'anno 2010, anche con riferimento all'assegno funzionale, al trattamento economico superiore correlato all'anzianità, compresa quella nella qualifica o nel grado, agli incrementi stipendiali parametrali: un blocco dall'anno 2010 per il triennio, fino al 2013, della corresponsione economica.

Il legislatore allora, tenendo conto della specificità del comparto - spero che se ne tenga sempre conto di questa questione di legge, che è la specificità dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico -, in sede di conversione di quel decreto-legge istituì all'articolo 8 del decreto-legge, comma 11-bis, un fondo di 80 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2011 e 2012, destinato al finanziamento di misure perequative. Si tratta di un assegno una tantum per il personale delle forze di polizia e delle Forze armate interessato dalle disposizioni del blocco di cui parlavo prima.

Vi è stata una previsione del legislatore, all'articolo 1 del decreto-legge n. 27 del 26 marzo 2011, che ha incrementato il fondo di 115 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013 ed ha esteso la destinazione del medesimo fondo. Oggi ci troviamo sostanzialmente nella situazione per cui abbiamo avuto i fondi nell'ammontare previsto per l'anno scorso. Il sottosegretario conosce bene la situazione. I fondi disponibili per l'anno 2011 sono stati sufficienti per la corresponsione di questo cosiddetto assegno una tantum, per coloro che avevano maturato i requisiti per la corresponsione delle indennità cosiddette congelate nello stesso anno, ma non abbiamo copertura di somme disponibili per l'anno in corso, 2012, e per l'anno prossimo.

Noi chiediamo anche di prendere e reperire le somme necessarie al soddisfacimento di questa esigenza, come era stato previsto dal decreto-legge n. 27 del 26 marzo 2011, attraverso le risorse utilizzate dal Fondo unico giustizia, che peraltro è citato in altre mozioni anche per lo sblocco del blocco del turnover. Infine, l'ultima questione che poniamo, signor Presidente, signor sottosegretario, è la questione del trattamento economico accessorio, cosiddetto TEA, per il personale della Direzione investigativa antimafia, la DIA.

Voglio qui ricordare per chi non lo ricordasse che in Parlamento, con il nostro voto contrario, fu ridotto questo trattamento economico accessorio del 65 per cento già a partire da quest'anno, con i tagli degli anni precedenti. Voglio anche ricordare che nessun altro contesto pubblico ha visto un taglio così violento sugli stipendi, seppur su una parte accessoria. Vorrei anche ricordare, non so se ce ne sia bisogno, che la DIA è titolare di circa il 35 per cento dei sequestri dei beni delle mafie e della criminalità organizzata in questo Paese. Si tratta di circa 7 miliardi di euro, su un totale di 22 miliardi e 156 milioni di euro, recuperati tra maggio 2008 e giugno 2011 in questo Paese, gli altri 65 per cento sono stati recuperati dalle altre forze di polizia.
Era stata prevista nel decreto-legge n. 95 del 2012, convertito dalla legge n. 135 del 2012, un'ulteriore riduzione di spesa per il 2013 e i successivi tagli di 131 milioni di euro - sono gli ultimi dati che abbiamo visto su questo comparto, sul Ministero dell'interno - avevano portato a un ulteriore taglio al trattamento economico accessorio del personale della DIA di altri 2 milioni di euro. Noi abbiamo la certezza che questo ulteriore taglio non sia accettabile da un punto di vista politico generale, anche perché, come ricordo, era già stato operato un taglio del 65 per cento di questo trattamento obbligatorio del personale della DIA. Vi è stata una reintegrazione di questo suddetto taglio ipotizzato in ulteriori 2 milioni di euro, è stata reintegrata questa somma ma è stata mantenuta una dizione di onere giuridicamente non obbligatorio.
Noi chiediamo, invece, che questa dizione venga ripristinata nella sua formulazione originaria di «spesa avente carattere obbligatorio».

Concludo il mio intervento, ricordando che il Ministro Giarda, presentando a questo Parlamento la prima iniziativa di spending review, ha valutato che il comparto sicurezza dello Stato è quello che, in percentuale, negli anni del precedente Governo ha subito i tagli maggiori del suo bilancio. In sostanza, ci troviamo di fronte ad un comparto che negli anni famosi dei tagli lineari ha subito già, a seconda delle valutazioni, un taglio per una cifra che sta tra i 3 e i 4 miliardi di euro, tra comparto sicurezza, comparto difesa e comparto soccorso pubblico.

Sono tagli che si vedono! Li vediamo nell'età media del personale, nella capacità di manutenzionare la strumentazione, i mezzi e le macchine che questo personale ha a disposizione per la cura della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico dello Stato. Lo vediamo nel blocco delle progressioni di carriere di molta parte del personale. Oggi lo vediamo anche nella terribile frustrazione di coloro che sono risultati idonei ai concorsi per l'ingresso in queste forze e che vedono, invece, bloccata la via dell'accesso a queste forze. Lo vediamo perché conosciamo la storia di questo Paese e la storia occidentale e sappiamo che in anni di difficile situazione sociale ed economica aumenta l'esigenza da parte degli Stati di garantire, correttamente e democraticamente, l'andamento della convivenza sociale e, quindi, la questione della sicurezza a favore soprattutto di coloro che sono più deboli e, dunque, di coloro che sono più toccati dalla crisi. Per questo, chiediamo al Governo con forza - credo che lo chiederà tutto il Parlamento unitariamente - di rivedere, come è già stato annunciato, il blocco del turnover al 20 per cento per il triennio 2012-2014 - e mi auguro che potrà essere sbloccato di molto per vedere nuove forze accedere a questi comparti dello Stato -, reperire per gli anni 2012 e 2013, attraverso il FUG, i fondi destinati alla corresponsione di assegni una tantum, modificare la dizione di legge della copertura dei due milioni di euro, che erano stati precedentemente tagliati dal trattamento accessorio degli operatori della DIA, inserendo la nuova dicitura di «spesa avente carattere obbligatorio».

Dopo molti anni, nei quali abbiamo sentito citare il tema della sicurezza sovente e soprattutto nelle campagne elettorali, vorremmo che quando si parla di sicurezza, soprattutto in questo Paese, si pensasse alle operatrici e agli operatori della sicurezza.

 
Sostieni anche tu l'informazione del portale A.Mi.D. effettuando una donazione volontaria.